Cronaca

Coronavirus nel mondo: 17.500 casi in Usa, New York chiude. A Wuhan nessun contagio per il secondo giorno consecutivo

Un’altra giornata triste per il mondo sul fronte coronavirus, sorride solo Wuhan che, per il secondo giorno di fila, non ha riportato nuovi contagi. In tutta la Cina, ha riferito la Commissione sanitaria nazionale, ci sono stati altri 39 casi di infezione importata e 3 decessi, di cui 2 nella provincia dell’Hubei e uno in quella del Liaoning. I casi confermati sono saliti a 80.967 totali, comprensivi di 6.569 pazienti ancora sotto trattamento medico, di 3.248 morti e di 71.150 persone dimesse dagli ospedali, che hanno spinto la quota dei guariti all’87,8%.

 ùCoronavirus nel mondo: sorride Wuhan, alta tensione in Europa e Stati Uniti

Usa, 225 morti per coronavirus

Sono almeno 225 i pazienti morti per coronavirus, mentre i casi positivi hanno superato i 17.500: è l’ultimo aggiornamento della situazione negli Stati Uniti.

Chiude anche New York, Cuomo: «Sarà per mesi»

Il 100% dei lavoratori nello Stato di New York deve stare a casa, ad eccezione del personale essenziale. Lo annuncia il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo. «Restate a casa, non prendete i trasporti pubblici a meno che non sia necessario», dice Cuomo. Cuomo ordina a tutti i lavoratori in attività non essenziali di stare a casa e vieta gli assembramenti. «Solo le attività essenziali possono avere lavoratori», spiega Cuomo cancellando e posticipando tutti gli assembramenti non essenziali. «Mi assumo la responsabilità di questa decisione», aggiunge Cuomo, spiegando che l’esercizio fisico all’aperto se solitario è consentito. Questo, precisa Cuomo, non è uno ‘shelter in place’, ovvero il trovate riparo che è usato durante le sparatorie, mette in evidenza Cuomo. «Noi rafforziamo la stretta perché i casi stanno aumentando», aggiunge Cuomo.


Coronavirus: New York chiude scuole, bar e ristoranti


Le restrizioni decise per lo stato di New York, ovvero lo stop delle attività non essenziali e il divieto di assembramento, potrebbero essere in vigore per mesi. Lo afferma il governatore Andrew Cuomo, spiegando che le nuove disposizioni sono una legge: «ci saranno multe e la chiusura obbligatoria per le attività che non si adeguano».

Israele, primo morto per coronavirus

È un uomo di 88 anni con patologie pregresse il primo morto di coronavirus in Israele. Ne ha dato notizia il ministero della Sanità di Tel Aviv secondo il quale l’uomo era stato ricoverato circa una settimana fa in gravi condizioni. Nel Paese sono stati registrati finora 705 casi.

coronavirus in Gran Bretagna

Boris Johnson ha annunciato l’ordine di chiusura da stanotte di pub, ristoranti (esclusi take away) cinema, teatri, palestre, negozi e club a causa dell’emergenza coronavirus. Si tratta di un primo passo verso un lockdown più generalizzato non ancora adottato. Il premier ha poi confermato l’obiettivo di «invertire la tendenza» dei contagi «in 3 mesi» in tutto il Regno Unito, ma ridimensionandolo a «un’ambizione» attraverso «nuovi test, nuovi farmaci, nuove tecnologie», oltre «all’enorme sforzo e sacrificio» sul distanziamento sociale.

Cuba chiude le frontiere

Cuba chiude le frontiere per il coronavirus. Potranno entrare solo i residenti. Lo ha comunicato il presidente Miguel Daz-Canel Bermúdez.

Londra, primo ospedale in crisi

S’impennano a 184 i morti accertati per coronavirus nel Regno Unito, con un nuovo picco di 40 decessi in più in un giorno secondo i dati diffusi oggi dal ministero della Sanità britannico. Mentre un primo ospedale, il Northwick Park Hospital di Harrow, un sobborgo di Londra, dichiara formalmente di essere in crisi per il numero di pazienti ricoverati per sospetto contagio da Covid-19: segnalando di essere alla prese con un’emergenza grave”, avendo esaurito i sui 33 posti letto disponibili ad hoc.

Contagiato il negoziatore Brexit

David Frost, capo negoziatore britannico sul dopo Brexit, è da oggi in auto-isolamento a casa con i sintomi del coronavirus, registrati dopo gli incontri di Bruxelles delle settimane scorse con la delegazione Ue guidata da Michel Barnier. Lo riferisce Downing Street, precisando che al momento «David manifesta sintomi lievi», ma resta in quarantena nel rispetto delle indicazioni valide per chiunque nel Regno Unito. Ieri Barnier aveva reso noto a sua volta di essere stato infettato dal virus Covid-19.

Controlli delle auto a Roma

Controlli per tutte le auto a circolazione, previo incolonnamento, e non più solo verifiche a campione. È quanto ha disposto la polizia locale di Roma nell’ambito dei controlli circa le prescrizioni per contenere il coronavirus. La nuova modalità dei controlli scatterà domani «e fino a nuova diversa disposizione». La disposizione del Comando Generale della Polizia locale di Roma prevede la predisposizione di «imbuti delimitati con coni flessibili» per fermare «tutti i veicoli e non semplicemente a campione al fine di verificare la legittimità degli spostamenti». «I veicoli – si legge nella disposizione di servizio- devono essere tutti accodati e devono essere tutti sottoposti a controllo. La eventuale fila di veicoli deve interrompersi solo in presenza di evidente situazione di pericolosità e sicurezza della circolazione».

«Dall’8 marzo effettuati circa 145 mila controlli della Polizia Locale di Roma Capitale, con oltre 130 denunce. Tolleranza zero per chi non rispetta le disposizioni del Governo. Grazie ad agenti per fondamentale lavoro in queste giornate delicate. #RestateACasa». Così su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.

In Italia mancano i posti per i musulmani nei cimiteri

Allarme dell’Unione delle comunità islamiche italiane per il fatto che in questo momento di emergenza sanitaria i corpi dei musulmani morti per il coronavirus, ma anche per altre cause, non possono essere rimpatriate, e per la mancanza di cimiteri islamici. «A causa dell’emergenza Covid-19 le rotte aeree e marittime con l’estero sono interrotte, ciò ha portato alla giacenza di molti corpi di musulmani deceduti, sia per il coronavirus che per altri motivi, nelle celle di diversi obitori, generando così una nuova emergenza nell’emergenza. Salme che in altri tempi, sarebbero state rimpatriate, in tempi ragionevoli, verso i paesi d’origine», denuncia una nota dell’Ucoii «Oltre a questo, la carenza del numero di cimiteri islamici sul territorio nazionale e le strette regole comunali sui cimiteri che difficilmente permettono di ospitare defunti di altre province o regioni, rende ancor più difficile ogni operazione di sepoltura dei musulmani nel territorio nazionale», spiega l’Unione delle comunità islamiche d’Italia che si è attivata, assieme ad alcune Prefetture, e in contatto con il ministero dell’Interno, per poter agevolare la sepoltura dei defunti musulmani nei cimiteri islamici già esistenti anche se provenienti da altre province o regioni.

Rinviata Trieste Capitale Europea della Scienza

EuroScience Open Forum – ESOF2020 ovvero Trieste capitale della scienza è stata rinviata. Non si terrà più dal 5 al 9 luglio ma dal 2 al 6 settembre prossimi, «compatibilmente con l’evoluzione della situazione». La decisione è stata presa in seguito all’emergenza Coronavirus SARS-Cov- 2. Lo hanno annunciato EuroScience e Fondazione Internazionale Trieste in una nota. Gli organizzatori stanno studiando anche una rivisitazione del programma, con sessioni in teleconferenza e multimediali.

Casi in aumento al Centro-Sud

«Quei movimenti di migliaia di persone che abbiamo registrato da Nord verso il Sud, ma anche i comportamenti in certi casi incomprensibili nelle regioni stesse, hanno determinato la certezza che i casi aumenteranno nelle regioni centro-meridionali. La speranza è che non si arrivi ai dati del Nord». Lo ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus.

Morti in Piemonte

Sono 26 i decessi di persone positive al test del «Coronavirus Covid-19» comunicati stamattina dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 10 in provincia di Torino, 4 nell’Alessandrino, 6 nel Novarese, 3 nel Cuneese, 2 nell’Astigiano e 1 proveniente da fuori regione. Il totale complessivo è di 209 deceduti risultati positivi al virus. Di questi 66 ad Alessandria, 7 ad Asti, 24 a Biella, 12 a Cuneo, 27 a Novara, 47 a Torino, 12 a Vercelli, 10 nel Verbano-Cusio-Ossola, 4 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Veneto chiude tutto

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha firmato l’ordinanza con cui sono chiusi parchi e giardini pubblici all’aperto. Lo ha annunciato stamani ai giornalisti. La norma vale fino al 3 aprile prossimo. L’uso della bicicletta e lo spostamento a piedi nei centri urbani è soggetto alle limitazioni per le motivazioni ammesse dal Dpcm e con l’autodichiarazione. Per uscite legate a spesa o a bisogni degli animali la persona è obbligata a non superare i 200 metri dall’abitazione, con obbligo di controllo. Chiusi i negozi di generi alimentari nei giorni festivi.

Denunciati boom

Nella giornata di ieri le forze di polizia hanno controllato, in applicazione delle misure di contenimento del contagio, 200.842 persone e 9.407 sono state denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 99.806, denunciati 205 esercenti e sospesa l’attività di 21 esercizi. Si tratta del più alto numero di denunciati in un giorno, dall’inizio dei controlli. Salgono così a 1.427.011 le persone controllate dall’11 al 19 marzo 2020, 61.425 quelle denunciate; 743.532 gli esercizi commerciali controllati e 1.873 i titolari denunciati.

Marocco in quarantena

Stato di emergenza in tutto il Marocco per il Coronavirus. A partire dalle 18 di oggi e fino a data da definirsi per uscire di casa bisognerà essere muniti di autorizzazione rilasciata dal datore di lavoro o dal medico. L’esercito e la polizia saranno di controllo per le strade. I social diffondono foto e video di veicoli militari che via autostrada raggiungono i principali centri abitati. Gli stranieri che lo vorranno, avranno tempo fino a domenica per lasciare il Marocco; a partire dalle 12 del 22 marzo nessun volo violerà lo spazio aereo nazionale. Con i suoi 74 casi di infezione e tre decessi registrati, Rabat alza il livello di allerta e di protezione.

In Spagna oltre mille morti

Vivere o morire sta per diventare in Spagna una questione di numeri, anzi di posti letto in rianimazione. Con l’aumento esponenziale del contagio da coronavirus e la temuta saturazione dei reparti di terapia intensiva si sta materializzando l’incubo peggiore per i medici: cure salvavita non più per tutti ma solo per chi ha maggiori possibilità di farcela. Nel Paese europeo secondo solo all’Italia per numero di morti e di malati, il gruppo di lavoro di bioetica della Società spagnola di medicina intensiva ha redatto una guida per aiutare i medici a decidere. Di fronte a pazienti con patologie simili, il testo raccomanda di «dare la priorità a chi ha la più alta aspettativa di vita con qualità» adeguata e di «valutare attentamente il beneficio dell’ammissione di pazienti con un’aspettativa di vita inferiore a due anni».

Uno scenario impensabile fino a pochi giorni fa, quando più di centomila persone sono scese in piazza a Madrid l’8 marzo per celebrare la Festa della Donna. E che le tardive misure di lockdown non sono riuscite a modificare. Oggi il governo spagnolo ha annunciato che i morti hanno superato i mille. Numeri alla mano (la fonte è la Johns Hopkins University), ieri, al 19esimo giorno dallo scoppio dell’epidemia locale, i contagiati erano 18.077: alla stessa data in Italia erano 15.113. Oggi i casi positivi sono arrivati a 19.980, secondo il direttore del Centro di allerta sanitaria Fernando Simon. L’aumento nelle ultime 24 ore è stato del 16,5 per cento ed «è molto probabile che i dati sottovalutino il contagio reale». Ad oggi il 52 per cento delle persone contagiate, e cioè 10.542, sono ricoverate, 1.141 di esse in terapia intensiva. Un numero destinato a crescere rapidamente e a saturare i 4.400 posti letto in rianimazione di cui dispone l’intero Paese tra ospedali pubblici e cliniche private.

Conte: usare Mes come “coronavirus fund”

«Si può anche pensare di utilizzare le risorse del MES trasformandolo in una sorta di »coronavirus Fund« perché le sue risorse possano essere utilizzate da tutti gli stati europei per fronteggiare gli effetti economici prodotti dalla pandemia. Queste risorse devono pertanto essere concesse a tutti gli Stati, senza alcuna condizionalità presente o futura». È quanto scritto in una nota di Palazzo Chigi in cui si evidenzia il pensiero del premier Giuseppe Conte.

Hong Kong, record di casi in 24 ore

Cresce l’allarme coronavirus a Hong Kong. Nell’ex colonia britannica sono 48 i nuovi casi confermati oggi, ma il numero più alto mai registrato in un solo giorno da quando è iniziata l’emergenza. In totale a Hong Kong sono 257 i contagi. Secondo le autorità sanitarie locali, si legge sul South China Morning Post, 36 degli ultimi casi riguardano persone che di recente hanno fatto viaggi all’estero, mentre un’altra tra le persone che si sono ammalate è un tassista che lavorava in aeroporto. La dottoressa Chuang Shuk-kwan, a capo del Dipartimento malattie trasmissibili del Centro per la protezione della salute (Chp) di Hong Kong, ha lanciato l’allarme: «Dal momento che alcuni casi hanno una storia di viaggio nei giorni precedenti, potremmo assistere a un numero crescente di casi per almeno due settimane o anche di più». A Hong Kong quattro persone sono morte a causa della diffusione del coronavirus.

Austria, spostamenti limitati fino al 13 aprile

L’Austria ha prolungato le limitazioni agli spostamenti fino al 13 aprile. L’obiettivo – comunica il governo – è la riduzione del rischio contagi negli spazi pubblici. Nel frattempo anche la chiesa cattolica ha confermato lo stop alle messe e il rinvio di cresime e prime comunioni. Le chiese restano però accessibili.

Gallera: chiudere trasporto pubblico

«Dalle valutazione delle celle telefoniche dei cellulari abbiamo visto che il 40% continua a muoversi, lo fa in gran parte per lavoro e in parte perché non ha colto la gravità del momento. Gli spostamenti per lavoro probabilmente ancora sono troppi» e «abbiamo bisogno di ridurre o addirittura chiudere il trasporto pubblico locale e di ridurre le attività commerciali il più possibile tranne gli alimentare, che io lascerei aperti sempre». Lo ha detto Giulio Gallera in collegamento all’Aria che Tira su La7.

Nuovo contagio a Vo’

Un nuovo caso di contagio è stato registrato nella notte a Vò Euganeo, il primo focolaio di Coronavirus in Veneto, dopo giorni in cui il bilancio segnava zero. Dal report della Regione, i positivi nella cittadina padovana sono così 83 dall’inizio dell’epidemia. Padova – escluso Vò – è la provincia con più casi (943, +42 rispetto a ieri), seguita da Verona (784, +66) e Treviso (719, +49).

Borrelli: picco forse tra due settimane

Le previsioni sul picco del coronavirus «le fanno gli esperti, sicuramente è giusto farle ma poi bisogna vedere se vengono confermate dai fatti. Forse il picco non arriverà la prossima settimana ma quella dopo. Tutti dicono che stiamo andando verso il picco e ci auguriamo che sia quanto prima». Lo ha detto il commissario per la gestione dell’emergenza coronavirus Angelo Borrelli ai microfoni di Rai Radio2 nel corso della trasmissione ‘I Lunaticì.

Iran, oltre 20mila casi

Altre 149 persone contagiate dal coronavirus sono decedute nelle ultime 24 ore in Iran, portando il totale delle vittime a 1.433. I casi confermati salgono a 19.644, con 1.237 nuovi contagi in un giorno. I guariti aumentano a 6.745. Lo riferisce il ministero della Salute di Teheran.

Boccia: avviso pubblico per 300 medici

«Partirà oggi» la call, l’avviso pubblico, per la «task force di 300 medici». Così Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, ad Agorà su Rai3. Il ministro spiega che «appena questa call viene lanciata dalla Protezione Civile potranno rispondere tutti coloro che hanno quelle caratteristiche e potranno essere arruolati per i luoghi più critici. Questi 300 che arriveranno da tutte le Regioni italiane potranno tornare nelle loro Regione tra 2-3-4 settimane e avranno anche l’esperienza unica, umana e professionale, da usare lì». «Ci sarà un avviso pubblico, sicuramente sul sito della Protezione Civile e chiederemo spazio alle tv. Avranno pochissime ore, 24-36 ore, per rispondere», aggiunge Boccia spiegando che «avranno un’indennità aggiuntiva».

Morti superano i 10mila

Il numero di morti a livello mondiale provocati dal coronavirus ha superato quota 10.000: lo riporta l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University. L’università americana registra questa mattina 10.030 decessi, un totale di 244.523 casi di contagio confermati e 86.031 persone guarite. La soglia dei 9.000 decessi nel mondo era stata superata solo ieri.

G7 in videoconferenza

Il G7 di giugno che era previsto a Camp David si terrà in videoconferenza. Lo ha annunciato la numero due dell’ufficio stampa della Casa Bianca, Judd Deere, secondo cui, «per far sì che ogni Paese concentri tutte le sue risorse sulla risposta alle sfide economiche e sanitarie poste da Covid 19 e su indicazione del presidente Donald Trump, lo sherpa americano Larry Kudlow ha informato i suoi colleghi sherpa del G7 che il summit dei leader si terrà in videoconferenza». Nella nota si comunica poi che «la Casa Bianca ha informato gli altri membri del G7 che, per continuare lo stretto coordinamento, il presidente convocherà i leader in videcoconferenza ad aprile e maggio come fatto» il 16 marzo scorso.

Le Borse

La Borsa di Seul rimbalza con i guadagni di Wall Street e la fiducia generata dalle misure prese a livello globale: l’indice Kospi guadagna attualmente il 4,71%, a 1.526,35 punti, dopo uno stop delle contrattazione per eccesso di rialzo. Nella notte la la Fed ha reso noto di aver firmato accordi di currency swap con 9 banche centrali, tra cui la Bank of Korea (dell’importo di 60 miliardi di dollari), per stabilizzare i mercati valutari. Il won passa di mano a 1.255,60 sul biglietto verde, cedendo 30,10 won.

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Olimpiadi, prematuro rinviarle

Sarebbe «prematuro» rinviare le Olimpiadi di Tokyo previste tra luglio e agosto nonostante la pandemia di coronavirus. Lo afferma, in un’intervista al New ork Times, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach. «Per noi non sarebbe responsabile oggi e sarebbe prematuro partire da speculazioni e prendere una decisione – spiega -. Non sappiamo quale sarà la situazione. Stiamo comunque esaminando diversi scenari».

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California in lockdown

Il governatore della California Gavin Newsom ha ordinato a tutti i residenti dello stato, circa 40 milioni di persone, di stare a casa per contrastare la rapida diffusione dell’epidemia di coronavirus. Da Los Angeles a San Francisco scatta dunque il lockdown. «Dobbiamo piegare la curva. L’isolamento a casa non è la mia scelta preferita ma ora è necessaria», ha detto il governatore.

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