Cronaca

Coronavirus e movida selvaggia, parla il ministro Boccia “Le discoteche non andavano riaperte, dopo ferragosto si chiude”

Come era prevedibile, con l’arrivo della stagione estiva, e con la voglia di tornare alla vita dopo i lunghi mesi di isolamento, la gente ha perso il controllo e i mesi di privazioni sono stati dimenticati, come se le 35mila vittime del covid in Italia fossero solo una finta, uno scherzo.

A preoccupare è la movida, che in queste ultime settimane ha causato un preoccupante aumento dei contagi, con un picco di oltre 500 nuovi casi di coronavirus, che non si registrava da qualche tempo. Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, sta valutando la chiusura delle discoteche e dei luoghi di aggregazione, che stanno causando un preoccupante aumento dei casi nelle ultime settimane.

Coronavirus e movida, chiusura delle discoteche dopo ferragosto

“Le discoteche per noi non andavano proprio riaperte, le linee guida del governo andavano in questa direzione”, un messaggio molto chiaro, quello del ministro Boccia, che punta il dito contro le Regioni, che hanno scelto autonomamente le direttive per la riapertura di discoteche e luoghi di aggregazione.

Responsabilità alla Regioni

“Se i numeri non cambiano sarà inevitabile un freno alla movida selvaggia, la prossima settimana si cercherà di condividere una scelta rigorosa con tutte le Regioni. Ai governatori noi diciamo: siete autonomi, assumetevi le vostre responsabilità, spiega il ministro, in un’intervista a La Stampa.

Il virus circola

“Purtroppo  i numeri non ci confortano, non tanto sul territorio nazionale, quanto sul fronte internazionale. Noi stiamo ovviamente molto meglio degli altri Paesi europei, ma il virus circola, e dobbiamo tenere alta la guardia. Ma in fondo anche i proprietari e i gestori dei locali si aspettano che non si regga aperti tutto il mese”, conclude il ministro.


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