Nuovi casi di coronavirus in Campania, De Luca “Siamo in un momento cruciale, restate in Italia”

Con il lento ma inesorabile peggioramento della situazione epidemiologica in Campania, la Regione ha dato unizio ad una campagna di controlli a tappeto su coloro che entrano dall’estero. Una misura necessaria per far fronte ai nuovi contagi da coronavirus, che stanno arrivando principalmente da persone che fanno ritorno da Paesi a rischio. In una nota la Regione ha invitato i cittadini a non partire “Restate in italia, sarebbe davvero assurdo portare risorse all’estero e importare il contagio in Italia”.

Coronavirus, Regione Campania: restate in Italia

La Regione Campania ha emesso una nota in cui invita i cittadini a non lasciare il Paese, in un momento così difficile, per non portare il contagio al ritorno

Siamo in un momento cruciale, nel quale si decide se proseguire nel ritorno a una vita normale controllata o si debba tornare a chiusure dolorose. Si richiede pertanto ad ogni cittadino collaborazione e comprensione, per non interrompere il percorso verso la normalità.

Denunciare il ritorno da Paesi a rischio

I nostri concittadini partiti per lavoro o per vacanza, quando rientrano, hanno ovviamente attività di relazioni ampie e incontrollate con familiari, conoscenti, amici​ e possono dunque diventare agenti imprevedibili di contagio, come è già accaduto ripetutamente. Si ritiene utile incoraggiare in questa fase la permanenza in Italia per dare respiro alle nostre strutture turistiche. Sarebbe davvero assurdo portare risorse all’estero e importare il contagio in Italia. Ovviamente, chi certifica di aver già fatto il tampone può normalmente rientrare senza problemi. In ogni caso ci si può rivolgere all’Asl di appartenenza o al medico di famiglia – non agli ospedali – e farlo rapidamente.

Controlli a tappeto

I turististranieri – che peraltro aiutano la ripresa della nostra economia – vengono controllati negli aeroporti e alle frontiere. Inoltre vengono ulteriormente controllati negli alberghi e nelle strutture di accoglienza e non hanno ovviamente relazioni capillari con le nostre comuntà.

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