Cronaca

Coronavirus in Veneto: quasi 4mila casi in 24 ore, Zaia “Rsa in estrema sofferenza”

"Faccio appello a tutto il nostro personale infermieristico, magari anche solo per fare un’ora nelle Rsa, perché sono in estrema sofferenza" ha detto il presidente Zaia in conferenza stampa

Aumentano i contagi da Coronavirus in Veneto, dove nella giornata di oggi ha registrato quasi 4mila nuovi casi positivi. Il dato complessivo dall’inizio dell’epidemia ha raggiunto quota 134.056 (+3.980 rispetto a ieri). Nelle ultime 24 ore si contano anche altre 72 vittime, per un totale di 3.501 morti tra ospedali e case di riposo.

La pressione del virus si fa sentire sugli ospedali, che vedono ormai vicina la soglia dei 3mila posti letto occupati da malati Covid: nei reparti non critici si trovano oggi 2.529 pazienti (+50), nelle terapie intensive 323 persone (-1).

Covid: la situazione in Veneto oggi, 26 novembre

Dopo aver comunicato questi dati, rispondendo alle domande dei giornalisti, il governatore della Regione, Luca Zaia è intervenuto nuovamente sul tema della possibile riapertura degli impianti sciistici: “Pensare di chiudere e vedere che tutti gli altri tengono aperto… non ci voglio neanche pensare. Che poi lo sport in sé è salutare, all’aria aperta, in un ambiente asettico… è l’ambiente ideale per non diffondere il contagio. Ovviamente bisogna evitare gli assembramenti“.

Quanto alla scuola, il governatore ha detto che sarebbe meglio riprendere le lezioni in presenza dopo l’Epifania, anziché per pochi giorni prima di Natale.

Rsa in sofferenza: l’appello agli infermieri

Zaia ha poi rivolto un appello agli infermieri del sistema sanitario del Veneto a prestare servizio straordinario, oltre l’orario normale in corsia, nelle Rsa: “Chiediamo a chi lo può fare di prestare la propria opera, extra orario di lavoro, presso le case di riposo, è volontariato, ma sarà retribuito, 35 euro all’ora.

Faccio appello a tutto il nostro personale infermieristico, magari anche solo per fare un’ora nelle Rsa, perché sono in estrema sofferenza. Mentre c’è chi parla di Natale, dei regali e del cenone, nelle case di riposo abbiamo anziani isolati a causa del virus che non vedono più i parenti da mesi“.


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