Coronavirus, piĆ¹ vittime da depressione che da contagio
Sono piĆ¹ le vittime della depressione che di contagio da coronavirus. Gli effetti psicologici della pandemia si fanno sentire e lo scenario appare preoccupante.
Tra leĀ conseguenze dellāemergenzaĀ Covid-19Ā ce ne sono alcune spesso sottovalutate. Se laĀ Fase2Ā darĆ il via alla riapertura delle aziende e permetterĆ una graduale e prudente ripresa della socialitĆ , oltre aĀ unāiniezione di liquiditĆ servirĆ al contempo valutare anche gliĀ effetti psicologici dellāisolamento protrattoĀ sulla popolazione. Lāavvertimento arriva dalĀ Tavolo Tecnico Enpap sulla SicurezzaĀ che,Ā in questo periodo di emergenza, ha intercettato e raccolto i nuovi bisogni del mondo del lavoro e di chi lo abita. Uno scenario preoccupante se si pensa che, secondo i dati (in continuo aggiornamento) forniti dalĀ WorldometerĀ se leĀ vittime del coronavirusĀ a livello mondiale sono state 265.902, iĀ suicidiĀ sono statiĀ 374.806Ā da inizio anno a oggi.
Depressione da coronavirus
āLo stravolgimento delle nostre vite, che questi giorni tremendi ci portano, tocca corde sensibili nella nostra organizzazione psichica, corde che risuoneranno a lungo, riverberando sul benessere personale: tutti saremo chiamati a fare i conti con le ricadute di questi inattesi sconvolgimenti delle prioritĆ , dei tempi e dei valori nella nostra quotidianitĆ ā afferma ilĀ presidente Enpap,Ā Felice Damiano Torricelli ā.
La sfida per la Psicologia professionale, in questo frangente di cambiamenti repentini, ĆØ di impegnarsi non solo per migliorare il benessere delle persone ma anche perĀ sostenere il complesso processo di ripartenza economica e produttiva del Paese, intercettando i cambiamenti dellāorganizzazione del lavoro che saranno conseguenti alla crisi per renderli occasione di crescita e di miglioramento delle dinamiche aziendali.
GliĀ psicologi del LavoroĀ sono esperti nella gestione del cambiamento nelle organizzazioni. Il loro contributo allāimprescindibile riorganizzazione delle imprese italiane, alle prese con le norme di sicurezza ridisegnate dal rischio epidemico e con i modelli di interazione impostati dal distanziamento sociale, sarĆ di grande supporto al nuovo inizio che ci aspettaā.
Il supporto psicologico
Per far fronte allāimpatto dellāemergenza sanitaria in attoĀ sulla tenuta psicologica delle persone,Ā dallo scorsoĀ 27 aprile il ministero della Salute e la Protezione Civile, con il sostegno tecnologico offerto gratuitamente da Tim, hanno attivatoĀ il numero verde di supporto psicologico 800.833.833.Ā Un numero scelto ā fa sapere il Ministero ā rendendo omaggio allaĀ Legge 23 dicembre 1978, numero 833, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale. IlĀ numero sarĆ raggiungibile anche dallāestero allo 02.20228733 e saranno previste modalitĆ di accesso anche per i non udenti.
Uno strumento sempre piĆ¹ essenziale dal momento che ilĀ timore del contagio, le misure di isolamento, tanto indispensabili sul piano sanitario quanto difficili su quello umano, la solitudine, i lutti, le incertezze economiche sono tutti elementi che possono far nascere attacchi di ansia, stress, paure, disagio.Ā āĆ una risposta strutturata e importante messa in atto accanto a tutti gli sforzi della sanitĆ italiana per fronteggiare al meglio la sfida del Coronavirus ā spiega ilĀ ministro della Salute, Roberto Speranza ā.
In questo momento ĆØ fondamentale essere vicini alle persone che hanno bisogno di un sostegno emotivo, dare ascolto alle loro fragilitĆ , affrontare insieme le paureā.Ā Tutti i giorni,Ā dalle ore 8 alle 24, professionisti specializzati, psicologi, psicoterapeuti e psicoanalisti, rispondono al telefono alle richieste di aiuto.Ā Lāiniziativa punta ad affiancare, in questa fase di isolamento sociale, tutti i servizi di assistenza psicologica garantiti dal SSN e si basa suĀ due livelli di intervento. IlĀ primo livello ĆØ di ascolto telefonico e si propone di rispondere al disagio derivante dal Covid-19. Lāobiettivo ĆØ fornire rassicurazioni e suggerimenti, aiutare ad attenuare lāansia davanti ad una quotidianitĆ travolta dallāarrivo dellāepidemia e si risolve in un unico colloquio.
Per rispondere allāesigenza di fornire un ascolto piĆ¹ approfondito e prolungato nel tempo, le chiamate saranno indirizzate verso ilĀ secondo livelloĀ di cui fanno parte, oltre ai servizi sanitari e sociosanitari del SSN, molte societĆ scientifiche in ambito psicologico. I professionisti del secondo livello offrirannoĀ colloqui di sostegno, ripetuti fino a 4 volte, via telefono oppure on lineĀ con lāobiettivo di fornire consultazioni esperte attraverso un ascolto empatico del dolore e dellāangoscia connessa allāemergenza, favorendo cosƬ lāattivazione di un processo di elaborazione dellāevento traumatico.
Tutto ciĆ² ā spiega il Ministero ā consente a chi chiede aiuto lāacquisizione di competenze emotive e cognitive utili per affrontare anche il post-emergenza.Ā Il servizio coordinato dal ministero della Salute, dallaĀ dottoressa Mariella Mainolfi,Ā con il supporto tecnico dellaĀ dottoressa Maria Assunta Giannini, vede la partecipazione di diverse associazioni e societĆ scientifiche di area psicologica.
Del primo livello fanno parte piĆ¹ di 500 psicologi dellāemergenza afferenti alle Associazioni del Volontariato della Protezione Civile: Federazione Psicologi per i Popoli, la SocietĆ Italiana di Psicologia dellāEmergenza, il Corpo Italiano di Soccorso dellāOrdine di Malta, il Centro Alfredo Rampi.
Al secondo livello partecipano oltre 1500 psicoterapeuti volontari delle seguenti societĆ scientifiche iscritte nellāelenco del Ministero (D.M. 2 agosto 2017) e facenti parte della Consulta CNOP: lāAssociazione Italiana di Psicologia (AIP), lāAssociazione Italiana di Psicologia Analitica (AIPA), lāAssociazione Emdr Italia, la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP), Soci Italiani European Federation for Psychoanalytic Psychotherapy (SIEFPP), la SocietĆ Italiana di Psico-oncologia (SIPO), la SocietĆ Italiana di Psicologia Pediatrica (S.I.P.Ped), la SocietĆ Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (SITCC), la SocietĆ Italiana Tossicodipendenze (SITD) e la SocietĆ Psicoanalitica Italiana (SPI).
I primi dati sull’emergenza
Ma tale strumento ĆØ davvero utile? Sebbene sia presto per fare un bilancio i dati della prima settimana di attivazione del numero verde di supporto psicologico fanno pensare di sƬ. In sette giorni sono giĆ Ā 30mila le chiamate arrivate e provenienti da tutta Italia, numeri che evidenziano quanto un aiuto simile, in questo momento, corrisponda a una reale esigenza della popolazione.
A rivolgersi agli psicologi, secondo i dati comunicati finora,Ā sono stateĀ piĆ¹ donne che uomini, molti anziani, pochissimi adolescenti e parecchi adulti.Ā āQuesti volumi molto alti ā spiegaĀ Maria Assunta Giannini, psicologa e psicoterapeuta, dirigente del Ministero e responsabile tecnico-scientifico del progettoĀ ā mostrano che ĆØ stato intercettato un aumento importante del bisogno di sostegno, che va di pari passo a unĀ aumento di ansia, paura e solitudine causati dallāemergenza coronavirus e dal conseguente lockdown.
Dopo il primoĀ colloquio telefonico, molti cittadini desiderano proseguire i contatti con i professionisti, scegliendo la possibilitĆ che, a seconda dei casi, consente di effettuare quattro sedute telefoniche gratuite, nellāambito dellāassistenza di secondo livello, dedicata ad esempio alla psicologia dellāinfanzia e dellāadolescenza, alle dipendenze o alla psico-oncologia. āQuesto dimostra un desiderio di andare a fondo e lo notiamo anche da parte di chi prima non era mai andato da uno psicologoā, ha commentato Giannini.
Le paure principali degli italiani
Per quanto riguarda gliĀ anzianiĀ dalle chiamate arrivate alĀ numero gratuito emerge laĀ solitudine di quanti non possono vedere i propri famigliari e il timore che la Fase 2 possa contribuire ad aumentare il rischio di contagio.
Ampliando lo sguardoĀ al centro delle preoccupazioni degli italiani vi ĆØ principalmente la paura di perdere il proprio lavoro o la propria attivitĆ .Ā Numerose anche le chiamate da parte di persone che vivonoĀ situazioni familiari in cui emergono stress e tensioni.Ā āIn generale i sentimenti principali che ci comunicano, e che chiedono di essere aiutati a padroneggiare, sonoĀ ansia, depressione, senso di impotenza āafferma Ā Giannini ā.
ChiamanoĀ madri preoccupate per figli giovani, magari problematici o con dipendenze.Ā CosƬ comeĀ donne che chiedono aiuto per episodi di violenza in famiglia,Ā e in questo caso le mettiamo in comunicazione con ilĀ 1522ā. In diversi casi ĆØ stato necessarioĀ lāintervento dei servizi territoriali e un aiuto farmacologico. āIn alcuni casi ĆØ stato richiesto il supporto del numero verde anche per emergenze, come minacce di suicidio, e si ĆØ intervenuti in sinergia con le forze dellāordine per scongiurare il rischioā.