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Cos’รจ il Concordato del 1984 tra Stato e Chiesa e perchรฉ il Vaticano lo impugna contro il DDL Zan

Cos'รจ il Concordato del 1984 tra Stato e Chiesa e perchรฉ il Vaticano lo impugna contro il DDL Zan. Se ne sta parlando molto nelle ultime ore

Cos’รจ il Concordato del 1984 tra Stato e Chiesa e perchรฉ il Vaticano lo impugna contro il DDL Zan. Se ne sta parlando molto nelle ultime ore. Vediamo insieme che cosa c’รจ da sapere.

Cos’รจ il Concordatoย  1984 tra Stato e Chiesa e perchรฉ il Vaticano lo impugna contro il DDL Zan

Nelle ultime ore, il discusso intervento della Segreteria di Stato Vaticana, presieduta dal monsignor Paul Richard Gallagher sul DDL Zan, ha acceso di nuovo i riflettori sul Concordato tra Stato e Chiesa, un accordo firmato nel 1984 e che fa seguito ai Patti Lateranensi del 1929. Due accordi che regolano la base giuridica dei rapporti tra Stato e Chiesa, impugnati dal Vaticano, che ha chiesto formalmente di fermare l’approvazione del DDL Zan nei termini presentati alla Camera e al Senato.

Cosa ha stabilito il Concordato del 1984

Il Concordato รจ stato firmato il 18 febbraio 1984 dall’allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi e dal Segretario dello stato Vaticano Augusto Casaroli. L’accordo fu preso in considerazione dopo il cambiamento del quadro sociale e politico italiano, a 40 anni dal dopoguerra, che aveva sancito la nascita della nuova Repubblica, che aveva accettato il mantenimento dei Patti Lateranensi, firmati nel 1929 da Benito Mussolini e dal cardinale Pietro Gasparri.

Il Concordato, che venne poi ratificato dal Parlamento a larga maggioranza, con l’assenza del partito socialista e delle forze laiche, comprendeva 14 articoli piรน un protocollo addizionale in 7 punti. Stabilรฌ nuove regole sulla laicitร  dello stato italiano, mettendo da parte il cattolicesimo come religione di stato, ma non solo. A differenza dei Patti Lateranensi, il Concordato garantiva entrate economiche al clero tramite l’otto per mille e toglieva la possibilitร  al governo italiano di poter approvare la nomina di vescovi. Furono riconosciute anche nuove libertร  alla Chiesa, come quella di organizzare e di esercizio del magistero, come la diffusione e l’insegnamento della religione cattolica. Sull’ultima nota, venne reso facoltativo e non piรน obbligatorio l’insegnamento della religione negli edifici scolastici pubblici e privati.

La commissione paritetica prevista dal Concordato

Nelle scorse ore si รจ anche pensato alla possibilitร  di creare una commissione paritetica che discuta della legge. L’articolo 14 del Concordato, infatti, prevede anche che in casi di difficoltร  di interpretazioni le due parti possano creare una commissione paritetica per trovare una “soluzione amichevole”. Il testo, infatti, recita: “Se in avvenire sorgessero difficoltร  di interpretazione o di applicazione delle disposizioni precedenti, la Santa Sede e la Repubblica italiana affideranno la ricerca di un’amichevole soluzione ad una Commissione paritetica da loro nominata”.

Quale comma violerebbe il DDL Zan

La nota verbale, con cui lo scorso 17 giugno, il monsignor Paul Richard Gallagher accendeva i riflettori su quanto il DDL Zan riducesse la libertร  garantita alla chiesa cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato del 1984, ma non solo. Per il Vaticano, il disegno di legge prevaricherebbe anche l’articolo 1 che recita l’assoluta indipendenza e sovranitร  dello Stato e della chiesa cattolica, e l’articolo 14, che affiderebbe a una commissione paritetica nominata da loro su difficoltร  interpretative e di applicazione delle disposizioni del Concordato.

Nell’articolo 2, il comma 1 si riferisce alla Chiesa che viene rassicurata sulla “libertร  di organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale”, mentre il comma 2 garantisce “ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertร  di riunione e di manifestazione pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Secondo il Vaticano, il disegno di legge metterebbe in discussione la libertร  di organizzazione, come sottolinea l’articolo 7 che non esenterebbe le scuole private dalle attivitร  in occasione della giornata nazionale contro lโ€™omofobia, la lesbofobia e la transfobia.

 

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