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Cosa succede in Italia se la Russia decide di chiudere il gas | Gli scenari

Cosa succede in Italia se la Russia decide di chiudere il gas? Il Corriere della Sera ha pubblicato uno studio della Fondazione Eni: ecco tutti gli scenari possibili

Cosa succede in Italia se la Russia decide di chiudere il gas? Il Corriere della Sera ha pubblicato uno studio della Fondazione Eni sui possibili scenari davanti all’interruzione del flusso di gas dalla Russia. Nell’ultimo periodo in Italia la media di gas utilizzato da tutto il Paese si è attestata attorno ai 70 miliardi di metri cubi di gas. L’unico anno in cui il consumo è sceso sotto questa soglia è stato il 2020 quando con l’inizio della pandemia e la chiusura delle fabbriche il consumo di gas è arrivato a 68,4 miliardi di metri cubi.

Cosa succede se la Russia chiude il gas in Italia: gli scenari

Nel 2021 su un consumo totale di 71,4 miliardi di metri cubi di gas, 28,3 miliardi sono arrivati dalla Russia, circa il 40 per cento del totale. Come evidenzia anche lo studio,  per ridurre l’afflusso di gas russo ci sono almeno tre strade: l’aumento delle importazioni dall’Algeria e dalla Libia, l’incremento della produzione nazionale e il potenziamento degli stoccaggi. La produzione nazionale ricopre solo una percentuale del fabbisogno totale, visto che parliamo di 3,1 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Mettendo insieme tutte queste misure, anche nella migliore delle ipotesi, si rischia però di non arrivare alla soglia necessaria.


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Cosa dicono i dati

Secondo i dati della Fondazione Eni al massimo si potrebbe arrivare a 58,4 miliardi di metri cubi di gas. A questo punto qualche nodo del sistema dovrebbe saltare: non tutto quello che di solito funziona con il gas potrà ancora basarsi su questa materia prima. Il primo candidato per questo taglio è tutto l’ambito del termoelettrico che nel 2021 ha assorbito da solo 25,9 miliardi di metri cubi, circa un terzo dell’utilizzo totale. Al posto di queste centrali, il governo dovrebbe potenziare le rinnovabili ma questo non servirebbe a produrre tutta l’energia elettrica necessaria. Una delle soluzioni sul tavolo del governo è riattivare le centrali a carbone che si stavano chiudendo e potenziare l’utilizzo delle altre.

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