Cronaca

Covid, l’allarme degli anestesisti: “terapie intensive piene, ma primi miglioramenti”

"Speriamo che la schiarita cominci a intravedersi dalla prossima settimana"

Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac), fa una previsione sulla situazione delle terapie intensive in Italia. “I numeri di occupazione delle terapie intensive sono, adesso, decisamente alti ma, dalle nostre osservazioni di queste ore, l’andamento del trend non sembra più essere in costante ascesa, come nelle scorse settimane.”

Terapie intensive: “andamento del trend non più in costante ascesa”

“La nostra speranza è che questi segnali si confermino, e che, tra non molto, inizi l’agognata fase di discesa della curva” ha detto Vergallo commentando che commenta i nuovi dati del monitoraggio della cabina di regia.

Covid: i dati della Cabina di Regia sulle terapie intensive

Se i nostri dati osservazionali verranno confermati la prossima settimana, questo ci autorizzerebbe a sperare che anche il tasso di occupazione delle terapie intensive possa cominciare a ridursi“, dice Vergallo, sottolineando che non c’è una contraddizione con “i brutti dati sulla situazione di oggi“.

I tassi di occupazione delle terapie intensive, infatti, “sicuramente risentono di un ritardo di almeno 15 giorni rispetto alla diffusione dei contagi. E quindi rispetto all’efficacia di qualunque tipo di norma restrittiva sulla riduzione dei contagi“. Insomma, il dato è alto perché “si riferisce ai contagi di due settimane fa. Ma speriamo che la schiarita cominci a intravedersi a partire dalla prossima settimana“, conclude.

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