Cronaca

Il governo “investe sugli spazi aperti”: la rivoluzione annunciata da Draghi e Speranza

Covid meno pericoloso all'aria aperta: ecco perché si riapre il 26 aprile e perché il governo "investe" sugli spazi aperti

Il Covid è meno pericoloso all’aria aperta? Sì. Ecco perché il governo ha deciso di concedere diverse riaperture a partire dal prossimo 26 aprile. Riaperture che, per la maggior parte, riguardano proprio attività all’aperto proprio per il ridotto rischio di contagio negli spazi non chiusi, complici le temperature in rialzo in tutta Italia con l’avvicinarsi della stagione estiva.

“Abbiamo un calendario che ha come data chiave quella del 26 aprile, che ha come particolarità la necessità di investire sugli spazi aperti” ha spiegato infatti il ministro della Salute, Roberto Speranza. 

Covid meno pericoloso all’aria aperta: la rivoluzione delle riaperture

“Poi c’è una roadmap, dal 15 di maggio potrebbero riaprire le piscine all’aperto, dal 1° giugno potrebbe ripartire le palestre, dal 1° luglio le attività fieristiche” ha ribadito Speranza, sottolineando l’importanza di “investire” negli spazi aperti per far ripartire le attività economiche e sociali.

Del resto gli studi sostengono le scelte del governo. Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità della Regione Puglia, nelle scorse ore aveva spiegato: “Quando si aprono molte attività, tutta la popolazione si mette in moto, ed è il movimento della popolazione che alla fine aumenta le probabilità di contagio. Il contagio in spazi aperti è possibile solo se c’è un contatto ravvicinato. Se in un ambiente chiuso si possono accumulare aerosol e droplet, all’aperto questo fenomeno non si verifica e, quindi, serve un contatto ravvicinato, ci devono essere assembramenti perché si abbia una possibilità di circolazione virale”.

Burioni sugli spazi aperti

Roberto Burioni interviene nuovamente su riaperture e contagio da Covid nei luoghi all’aperto. “Quando dico che all’aperto il contagio è molto più difficile 1) non significa che è impossibile 2) l’affermazione non è valida se siete all’aperto e, per esempio, vi state baciando in camporella”, scrive su Twitter.

La precisazione del virologo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano arriva dopo un tweet in cui si era espresso favorevolmente sulle riaperture in luoghi all’aperto, scritto alla luce dei dati che indicavano come il contagio all’esterno fosse “molto raro“.

“I dati indicano che il contagio all’esterno è molto raroaveva scritto infatti in un tweet il 13 aprile scorso –. Perché, con l’arrivo della bella stagione, non riaprire subito bar, ristoranti e pure teatri all’esterno, non lesinando autorizzazioni? A me non dispiacerebbe cenare fuori o assistere a un concerto con il cappotto”. Oggi la precisazione.


Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio