Cronaca

Covid, l’Italia torna a “colori”: ecco cosa cambia da lunedì

L'Italia torna a colori. Una regione passerà in zona gialla. Ma cosa cambia da lunedì 29 novembre? Vediamo insieme tutte le novità

L’Italia torna a colori. Una regione passerà in zona gialla. Ma cosa cambia da lunedì 29 novembre? Dalla prossima settimana passerà infatti dal bianco al giallo sarà il Friuli-Venezia Giulia. Come del resto era già stato anticipato ieri dal governatore Massimiliano Fedriga. L’ordinanza verrà firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza nella giornata di oggi.

L’Italia torna a colori, cosa cambia da lunedì

Il Friuli ha ormai tutti e tre i parametri oltre la soglia. Registra infatti le terapie intensive al 16%, l’occupazione dei posti letto in area medica al 19.5%, e una incidenza di 346,4 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Qui scatteranno in anticipo le nuove misure varate mercoledì scorso dal governo. Per il resto della Penisola il nuovo decreto entrerà in vigore dal 6 dicembre e durerà almeno fino al 15 gennaio.

La provincia di Bolzano resterà invece in zona bianca, nonostante dei dati che preoccupano: occupazione dei posti in area medica al 16,2%, incidenza di 458,9 casi su 100mila abitanti, la più alta registrata in Italia. Infine, il tasso di occupazione delle rianimazioni è esattamente al 10%, e quindi sulla soglia di rischio. Ha però aumentato i posti letto nei reparti di terapia intensiva andando così ad abbassare il tasso di occupazione.

Sale l’incidenza

Secondo quanto emerso dal report dell’Istituto superiore di sanità con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia, l’incidenza settimanale a livello nazionale starebbe continuando ad aumentare: 125 per 100mila abitanti contro i 98 per 100mila abitanti della settimana precedente. Risulta invece ancora stabile rispetto alla settimana precedente l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici, pari a 1,23.

L’unica regione a rischio alto

Perché una regione cambi colore passando dal bianco al giallo ci devono essere più di 50 contagi settimanali per 100mila abitanti, il livello di occupazione dei posti in area medica deve superare il 15% di quelli disponibili e in terapia intensiva il 10%. A preoccupare sono le Marche e la Liguria. Nel primo caso sono stati superati due parametri, ovvero i 150 casi e l’11% dei posti letto liberi nei reparti di terapia intensiva.

Mentre in Liguria vediamo 156,3 casi per 100mila abitanti e l’occupazione dei posti in entrambi i reparti sanitari oltre il 7%. La Lombardia registra due valori sopra la soglia ma le terapie intensive sono ancora sotto controllo. Per quanto riguarda il Lazio la situazione risulta migliore nell’area medica, mentre nelle terapie intensive raggiunge il 7,5%. Nuovo record di casi in Valle d’Aosta, 265,5. L’unica regione a essere stata classificata a rischio alto è il Veneto, dove l’incidenza è di 226,1 casi ogni 100mila abitanti.


 

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