Cronaca

Draghi scandalizzato per il vaccino allo psicologo di 35 anni? Ma è stato lui a obbligarlo

Covid, Draghi e la polemica sul vaccino allo psicologo di 35 anni: ha lui stesso firmato un decreto per vaccinare anche gli psicologi

Scoppia la polemica sul vaccino Covid ad uno psicologo di 35 anni dopo le parole di Mario Draghi. Nel corso nella conferenza stampa di ieri, giovedì 8 aprile, il premier ha puntato il dito contro coloro i quali saltano la fila per farsi il vaccino prima del loro turno.

Nello sfogo è esploso: “Ma con quale coscienza saltano la fila? Smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani, i ragazzi, gli psicologi di 35 anni, queste platee di operatori sanitari che si allargano“.

Covid, Draghi e lo sfogo sul vaccino allo psicologo di 35 anni

Una polemica sorta non tanto per le parole del premier, ma quanto per il contenuto, in particolar modo per quanto riguarda lo psicologo 35enne, bollato da Draghi come “furbetto”. Peccato che sia stato lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri a firmare il decreto legge anti-Covid del primo aprile che stabilisce l’obbligo vaccinale per tutte le professioni sanitarie, compresa quella dello psicologo, senza distinzione di età.

La professione di psicologo è professione sanitaria

Il 22 Dicembre 2017 il Senato della Repubblica ha convertito in legge il DdL Lorenzin “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché disposizioni per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute, che prevede all’Art. 7. (Ordinamento delle professioni di biologo e di psicologo), punto 4. “All’articolo 1 della legge 18 febbraio 1989, n. 56, è premesso il seguente: «Art. 01. – (Categoria professionale degli psicologi) – 1. La professione di psicologo di cui alla presente legge è ricompresa tra le professioni sanitarie di cui al decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233, ratificato dalla legge 17 aprile 1956, n. 561».

Seguono poi alcune modifiche alle procedure elettorali. La professione di psicologo è annoverata tra le professioni sanitarie, attraverso cui si da piena applicazione all’articolo 32 della Costituzione “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”,


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