Cronaca

Covid, il monitoraggio dell’Iss: massima attenzione a variante Delta, più contagiosa del 60%

"La curva dei contagi nel nostro paese è tra le più basse in assoluto in Europa"

In miglioramento anche questa settimana il quadro epidemiologico in Italia: come emerso dall’ultimo monitoraggio settimanale condotto dall’Iss il numero dei contagi è in continua diminuzione e, con l’aumento delle dosi di vaccino somministrate, decrescono anche i ricoveri in ospedale e i decessi. Secondo il professor Silvio Brusaferro, “in ambito europeo la curva dei contagi nel nostro paese è tra le più basse in assoluto e aumentano di settimana in settimana i comuni che non fanno registrare più nessun caso“. Brusaferro ha infatti ricordato che l’incidenza settimanale si è attestata a 16,7 casi per 100mila abitanti, e che “in tutte le regioni è molto bassa. Resta alto invece il numero di tamponi fatti, e si tratta di un dato importante per individuare subito  i casi sospetti“.

Covid, il monitoraggio settimanale dell’Iss

Nel frattempo – come si era osservato anche nelle ultime settimane – l’età mediana dei nuovi contagiati decresce e ci stiamo avvicinando ai valori bassi della scorsa estate: “I positivi hanno mediamente 37 anni, i ricoverati 55. Decresce inoltre l’età media dei ricoverati in terapia intensiva, 61 anni rispetto 67 della settimana scorsa. I morti hanno tra i 75 e i 78 anni. Al crescere della copertura vaccinale decresce la fascia d’età degli infettati“.

Variante Delta: due dosi ci proteggono

Il quadro, quindi, è positivo ma “abbiamo segnalazioni di focolai di varianti, come la variante delta, che presenta maggior trasmissibilità e una parziale capacità di eludere la risposta immunitaria“, ha spiegato Brusaferro. “Occorre attenzione; l’individuazione dei casi, il tracciamento dei contatti e il raggiungimento di un’alta copertura vaccinale rappresentano lo strumento essenziale per prevenire recrudescenze dell’epidemia“.

Anche Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, ha messo l’accento sulla pericolosità della variante di origine indiana: “Ha mostrato una trasmissibilità del 60% superiore rispetto alla variante inglese, a sue volta più contagiosa del virus originale“. Per Rezza l’aumento dei casi nel Regno Unito è da attribuire principalmente alla scelta del governo di vaccinare dose singola il più alto numero di persone possibile, “ma in Italia abbiamo sempre adottato il regime a doppia dose“, in grado di garantire una protezione più alta.


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