Covid in Italia, tornano le zone gialle: i primi cambi di colore giĆ da domani
Sono almeno 4 le Regioni che rischiano il coprifuoco a dicembre
Covid, potrebbe presto cambiare la mappa delle zone di rischio in Italia. Il Friuli Venezia Giulia ĆØ la Regione che potrebbe passare in zona gialla dalla prossima settimana. Domani verrĆ pubblicato il monitoraggio settimanale dellāIss sullāandamento della pandemia di Covid ma giĆ oggi si evince che il Friuli presenta quasi tutti gli indicatori sopra la soglia fissata per restare in zona bianca.
Covid, Friuli Venezia Giulia sull’orlo della zona gialla
Il decreto Covid fissa a 50 casi ogni 100 mila abitanti il limite per restare in zona bianca, oltre che il tetto massimo del 10 per cento di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e il 15 per quelli in area medica. Secondo di dati Agenas, il Friuli Venezia Giulia registra 114,3 casi ogni 100 mila abitanti tra il 15 e il 17 novembre, oltre al 14 per cento di posti occupati nelle terapie intensive e altrettanto in area medica.
Le Regioni a rischio zona arancione fra un mese
Sotto osservazione resta anche la provincia di Bolzano, dove lāoccupazione delle terapie intensive ha raggiunto lā8%, in calo di un punto rispetto alla settimana precedente, e quella dellāarea medica al 14%, con dato stabile. Pesa lāindicatore dellāincidenza dei contagi, con 139,1 casi ogni 100 mila abitanti, quando mancano due giorni al bilancio conclusivo per decidere sul passaggio di colore. Per buona parte delle altre Regioni, il fronte ospedaliero non preoccupa quanto perĆ² fanno gli indicatori sullāincidenza dei contagi, soprattutto in vista del Natale.
Ć il caso del Veneto, che finora puĆ² contare sullāoccupazione di terapie intensive e reparti Covid al 5%, ma soffre con 70 casi ogni 100 mila abitanti nellāultima settimana. Di contro cāĆØ la Calabria, che sul fronte dei contagi ĆØ ancora lontana dallāabbandono della zona bianca, avendo 24,7 casi ogni 100 mila abitanti. Ma sono gli ospedali a lanciare i primi segnali di allarme, visto che le terapie intensive sono piene al 6%, mentre le aree mediche segnano un trend in crescita di un punto a settimana attestandosi al 13%.