Cronaca

Pfizer, l’ad Bourla: “Entro l’autunno il ritorno alla normalità. Il Covid diventerà come un’influenza”

Quando finirà l'emergenza Covid e torneremo alla normalità per l'ad Pfizer. Autunno 2021 potrebbe essere il periodo di uscita

Quando finirà l’emergenza Covid torneremo alla normalità? Già ad ottobre 2021 secondo Albert Bourla, presidente e amministratore delegato di Pfizer che ai microfoni del Corriere della Sera ha indicato l’autunno come possibile periodo di uscita dal tunnel: “Lo vediamo dall’esempio di Israele. Certo, Israele è un Paese piccolo, con i confini chiusi. I movimenti in entrata e in uscita sono limitati e la popolazione vive in uno stato di guerra quasi continuo, dunque sa come rispondere rapidamente a una crisi”.

Covid, quando finirà l’emergenza e torneremo alla normalità secondo l’ad di Pfizer

“In Israele si vedono i veri effetti del vaccino: quando copri una parte importante della popolazione, diventa possibile tornare quasi alla vita di prima. Il punto è quando si riesce a vaccinare la gente. Ma dal nostro punto di vista, sono ottimista: consegneremo numeri importanti di dosi” ha spiegato Bourla.

“In questo trimestre consegneremo oltre quattro volte di più di quanto abbiamo fatto nel primo trimestre: 250 milioni di dosi, dopo averne date 62 fino a marzo. E siamo in discussioni per fare di più. Ho fiducia che ci riusciremo. Certo, c’è sempre la possibilità che qualcosa vada storto, come si vede dai problemi che stanno avendo altre aziende. Qualche questione può sempre sorgere, quando hai a che fare con la manifattura complicatissima di prodotti biologici. Ma sono ottimista, ho fiducia, perché finora abbiamo prodotto tantissimo ed è andata a buon fine quasi nel 100% dei casi. Non ci sono stati lotti da buttare. Il nostro processo produttivo si è dimostrato stabile e affidabile”.

Il Covid diventerà come un’influenza

Credo che lo scenario più probabile sia quello in cui arriviamo a una situazione endemica. Ma vediamo le cose nel loro contesto: penso che sarà pienamente controllabile. E non sono ottimista a causa del mio temperamento mediterraneo. Ho i dati. Io so che noi abbiamo uno degli strumenti più potenti che siamo mai stati creati nella medicina, un vaccino con almeno il 95% di efficacia. Con l’RNA messaggero (mRNA, ndr), noi abbiamo una tecnologia che si può adeguare molto rapidamente se compare una variante. Con altre tecnologie lo si può fare nel giro di mesi, perché bisogna ottenere il virus, coltivarlo e fare i test. Con la tecnologia mRNA invece lavoriamo su file di computer.

Non appena la sequenza del virus è stata resa nota abbiamo ricevuto il file da un laboratorio e da lì abbiamo sviluppato un vaccino. È tutto altamente digitalizzato, automatizzato. Per quello gli errori umani sono rari. E sapendo che possiamo riprendere rapidamente controllo di qualunque variante e che abbiamo un efficacia del vaccino almeno al 95%, credo che questa diventerà come un’influenza. Ci vaccineremo e vivremo pienamente le nostre vite. Certo, questa è solo la mia stima. Le cose possono cambiare. Ma sulla base di tutto quel che ho visto, questo è lo scenario più probabile”.

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