Cronaca

Covid, arrivano le “zone rosse scuro”: cosa sono e come funzioneranno

Al momento resta solo una ipotesi: ecco come potrebbero funzionare

In Europa sono in arrivo le zone rosso scuro, dove confluiranno i territori nei quali si registrano contagi Covid elevati e dove la situazione è più preoccupante. Ma cosa sono di preciso? E come funzionano?

Covid, cosa sono e come funzionano le zone rosso scuro?

Cresce la tensione in Europa per le nuove varianti del Coronavirus. La soluzione prospettata è la «zona rosso scuro». La presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen ha ieri illustrato questa concatenazione di elementi, proponendo per l’appunto in tutto il territorio dell’unione la possibilità di restrizioni ancora più rigorose agli spostamenti da e verso zone dove sono esplosi focolai particolarmente virulenti o generati dalle cosiddette “varianti”.

Confini sempre aperti

Si parla – come detto – ancora di una proposta che deve essere messa a punto ma che muove i passi da una duplice considerazione. La prima: occorre mantenere il più possibile a parte le frontiere interne tra Stati Ue; la seconda: occorre scoraggiare tutti gli spostamenti non necessari. Ma come salvare l’uno e l’altro in un’area dove vivono oltre 400 milioni di persone liberi di muoversi senza controlli alle frontiere (solo gli aeroporti, al momento possono garantire un minimo di filtro sanitario)?

Test in partenza (non in arrivo)

Ecco dunque l’idea della zona rosso scuro. Questa prima di tutto non dovrebbe coincidere con uno Stato ma potrebbe essere identificata con un’area più circoscritta investita da un’ondata di contagi. Queste zone potrebbero essere dichiarate «off limits» per tutti e chiunque volesse uscirne dovrebbe dimostrare – oltre alla necessità inderogabile dello spostamento – di essere immune. Come? Presentando un test negativo al momento della partenza e osservando un periodo di quarantena al punto di destinazione.

A spingere verso questa soluzione sono in particolare Germania e Francia; sia Merkel che Macron auspicano però una linea di comportamento comune tra tutte le capitali dell’Unione. Linea comune che al momento non pare esserci sul cosiddetto «passaporto vaccinale».

FONTE IL CORRIERE


Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio