Cronaca

Crisi di governo, Renzi: “Non si sa se Conte ha i voti del Senato, vedremo”

"I giornali dicono che il Premier ha già in tasca i numeri. Alla Camera sì, li aveva anche prima. Al Senato non sappiamo ancora se ci saranno 161 voti a favore"

Non si sa se Conte ha i voti del Senato, vedremo”, lo scrive Matteo Renzi, leader di Iv, nella sua newsletter Enews.

Crisi di governo, Renzi: “Vedremo se arriva a quota 161”

Scrive Renzi: “I giornali dicono che il Premier ha già in tasca i numeri. Alla Camera sì, li aveva anche prima. Al Senato non sappiamo ancora se ci saranno 161 voti a favore. Nel caso, la democrazia parlamentare avrà prodotto la terza diversa maggioranza in tre anni con lo stesso Premier. Vedremo se, come dicono, arriva a quota 161. Noi abbiamo posto dei problemi di merito, non possiamo adesso far finta di niente”.

Aggiunge Renzi

“Abbiamo chiesto al governo un salto di qualità sui contenuti. Il premier ci ha risposto sfidandoci in Aula sui responsabili. Gli abbiamo chiesto di cambiare politica, lui ha scelto di cambiare maggioranza», spiega. «Ma volevate davvero le poltrone? Falso. Tanto è vero che ci siamo dimessi. Se avessimo voluto le poltrone avremmo trovato facilmente un accordo. Noi le poltrone le lasciamo non le chiediamo. La politica è servizio: sono così orgoglioso della nostra diversità rispetto agli altri”, aggiunge.

Afferma

Vogliamo un governo più forte, più soldi alla sanità, maggiore centralità della scuola, sblocco dei cantieri per dare lavoro e non sussidi, una giustizia garantista, più trasparenza negli acquisti dell’emergenza, assegnazione della delega ai servizi segreti. Su questi temi il premier non ha dato risposte, ma ha scelto di farsi sostenere da un’altra maggioranza. E noi abbiamo rinunciato ai nostri posti”, afferma.

È vero, mi attaccano, ci insultano, ci minacciano. Penso che si debba fare un salto di qualità. Se il governo non vuole, io preferisco essere insultato ma separare le mie responsabilità da quelle di chi dice che va tutto bene. Ci daranno ragione come già accaduto sul rapporto Stato-Regioni, sul bicameralismo, sulla decontribuzione del Jobs Act, su Industria 4.0, sui diritti.

Lì per lì ti accusano di fare battaglie personali. Poi, dopo anni, si scopre che avevi ragione. Sul Recovery Plan, sulla scuola, sul debito, sul reddito di cittadinanza, sulle infrastrutture noi possiamo rinunciare alle nostre poltrone non alle nostre idee. Il giorno in cui rinuncerò a fare una battaglia per convenienza personale vivrò più tranquillo ma non sarò più io. Credetemi: le richieste he abbiamo fatto al governo sono puro buon senso. Se ci dicono di no per fare un’altra maggioranza si prenderanno questa responsabilità: noi ci terremo la nostra libertà“, conclude Renzi.

Fonte: Il Mattino

 

 

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