Economia

Ognissanti, crisi raddoppia anche il prezzo dei crisantemi: da 3 a 6 euro per un mazzo

Crisi energetica, aumenta anche il prezzo dei fiori. Gli italiani tornano nei cimiteri con piante e fiori da porgere in dono

Aumenta anche il prezzo dei fiori: si tratta dell’ultimo effetto, in termini di tempo, della crisi che sta colpendo l’Italia. Una crisi legata ai cambiamenti climatici e all’aumento del costo dell’energia. E in vista del 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti, si registra un impennata del prezzo dei fiori recisi e delle piante in vaso, il cui acquisto in questo periodo aumenta moltissimo.

Crisi energetica, aumenta anche il prezzo dei fiori

I mazzetti di crisantemi, i fiori per antonomasia dedicati ai defunti, sono passati da 2-3 a 6 euro, letteralmente raddoppiando il proprio prezzo. L’anturium di oltre il 20% da 4 a 5 euro, le rose e le piante di crisantemo e i ciclamini sono saliti del 30%, con le vaschette portafiori che costano in media 30 euro rispetto ai 20 dell’anno scorso, come riferisce La Nazione.

Ma a crescere è anche il prezzo dei lumini da portare nei cimiteri, che – soprattutto in questi giorni – sono molto richiesti sul mercato: anch’essi arrivano a costare, in alcuni casi, fino a due euro. Con le versioni medie a 5 euro e i più grandi che sfiorano i 9 euro a lumino.

L’analisi di Coldiretti

Gli italiani tornano nei cimiteri con piante e fiori da porgere in dono ai propri defunti per un totale di 3,5 milioni di crisantemi acquistati assieme a molti altri fiori e piante Made in Italy. È quanto stima la Coldiretti per il ponte di Ognissanti e dei morti, una ricorrenza che resta tra le più radicate della tradizione nazionale, con oltre 30 milioni di uomini e donne che fanno visita ai cari scomparsi. Il crisantemo – sottolinea la Coldiretti – continua dunque ad essere il dono preferito in occasione della ricorrenza soprattutto per la sua bellezza e lunga durata, anche se non manca chi fa scelte alternative.

La sua produzione è in calo a livello nazionale e i prezzi al dettaglio – riferisce la Coldiretti – possono variare tra 1,50 a 3 euro per i crisantemi e possono arrivare a oltre 20 euro se si tratta di fiori in vaso o di mazzi con più fiori, con una tendenza all’aumento fino al 20% per acquisti last minute. I crisantemi si possono acquistare come steli recisi e in vaso nelle diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo, anche in ciotola nella nuova forma a “cuscino rotondo”, e – precisa la Coldiretti – nei diversi colori tradizionali (giallo, bianco) ai quali si sono aggiunte varianti di tendenza di quest’anno che vanno dal viola scuro al prugna fino ai colori “bruciati” in genere.

La produzione del crisantemo è sicuramente una delle tecniche più complesse del florovivaismo italiano, basti pensare al fatto che – spiega la Coldiretti – occorre “programmare” la fioritura, dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante in funzione del momento in cui i fiori verranno messi in commercio. Il crisantemo o fiore d’oro (dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore) viene coltivato in Cina ben cinque secoli prima di Cristo. In Europa, i primi crisantemi furono diffusi alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Italia, e in Inghilterra. In principio era una vera rarità esotica, ma col tempo se ne diffuse la coltivazione casalinga. Se in Italia il crisantemo ci ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone – conclude la Coldiretti – è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e il principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo della vita, della forza d’animo e della pace.

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