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Ddl Zan, cosa succede oggi per la legge contro le discriminazioni

Ddl Zan, cosa succede oggi per la legge contro le discriminazioni? Al Senato è stato ripreso l'esame del disegno di legge

Ddl Zan, cosa succede oggi per la legge contro le discriminazioni? Al  Senato oggi è il giorno del Ddl Zan: è infatti ripreso l’esame del disegno di legge contro l’omofobia, approvato dalla Camera nel novembre scorso, che era stato interrotto il 20 luglio prima della pausa estiva.

Il provvedimento è tornato nell’emiciclo di palazzo Madama senza nessun accordo nella maggioranza e quindi rischia oggi di finire su un binario morto. Nella riunione dei capigruppo di ieri sera Pd, M5s e Leu hanno rifiutato la proposta avanzata dalla Lega di rinviare di una settimana i lavori per consentire la ricerca di un’intesa sulle modifiche da apportare al testo. E resta in piedi la richiesta fatta dal Carroccio e da Fratelli d’Italia di chiedere la sospensiva del provvedimento, con il non passaggio all’esame degli articoli, la cosiddetta “tagliola”.

Ddl Zan, che cosa succede oggi con la tagliola

La richiesta di sospensiva sarà votata alla fine della discussione, probabilmente con voto segreto. Una mossa che rispedirebbe il provvedimento in commissione, lasciandolo fermo per almeno sei mesi, come prevede il regolamento.

Che cos’è il Ddl Zan

La legge prende il nome dal suo promotore: Alessandro Zan, (Partito Democratico), politico e attivista LGBT egli stesso vittima di discriminazioni e aggressioni a causa della sua omosessualità.

Il testo ha lo scopo di contrastare le discriminazioni fondate su orientamento sessuale, identità di genere e disabilità, per assicurare maggiore tutela ad omosessuali e transessuali, vittime di episodi di violenza fisica e verbale. 

Il provvedimento

In poche parole il provvedimento amplia l’ambito di applicazione dei delitti contro l’eguaglianza previsti dal Codice penale agli articoli 604 bis e 604 ter, aggiungendo al novero delle fattispecie condannate i comportamenti discriminatori rivolti a disabili, omosessuali, transessuali e qualunque atto persecutorio motivato dall’orientamento sessuale.

Cosa prevede il testo

Alla Camera, il testo della legge Zan ha ottenuto 265 voti a favore e 193 contrari. In Senato, invece, la votazione non è stata ancora calendarizzata.

Il testo riunisce diversi precedenti progetti contro l’omofobia (in particolare i ddl Boldrini, Scalfarotto e Bartolozzi) e prevede una circostanza specifica per le discriminazioni rivolte contro persone omosessuali e trans, rafforzando quanto già stabilito nella legge Mancino n. 25/1993: al divieto di discriminazione per motivi “razziali, etnici o religiosi” si aggiungono quelli fondati “sul genere e sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.

Una proposta di legge che non solo tutela i diritti della comunità LGBT ma punisce anche il sessismo e la misoginia.

Misure e pene della legge Zan

Ma quali sono le misure previste? All’articolo 604 bis (che punisce le discriminazioni razziali, etniche, nazionali e religiose) si aggiungono le condotte discriminatorie fondate su “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” punite come segue:

  • la reclusione fino ad 1 anno e 6 mesi o la multa fino a 6.000 euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione nei confronti delle categorie indicate;
  • la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi discriminatori;
  • la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chiunque partecipa o presta assistenza ad organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza verso le categorie discriminate.
  • Invece la modifica all’articolo 604 ter prevede una circostanza aggravante – quindi una pena più severa – per i reati commessi con finalità discriminatoria, odio etnico-razziale, religioso o per agevolare organizzazioni, gruppi, movimenti fondati su principi discriminatori.
  • Per questi soggetti la pena è aumentata fino alla metà.

 

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