Cronaca

Droga, arresti tra Campania e Puglia: blitz all’alba

Blitz anti droga con arresti tra Campania e Puglia. Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri del comando provinciale di Bari, a conclusione di ampia indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di numerosi indagati.

Droga, arresti tra Campania e Puglia: l’operazione

Tutti ritenuti appartenenti a un sodalizio criminale operante nei territori di Altamura e Noicattaro, dedito, fra l’altro, al traffico di sostanze stupefacenti provenienti dall’estero. Fra le accuse nell’ambito dell’operazione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, estorsione aggravata e tentato omicidio. Gli arresti sono in corso contestualmente in diverse località delle Regioni Puglia e Campania.

L’operazione

Il narcotraffico era gestito in modo gerarchico da un’organizzazione criminale che, secondo le indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Bari e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla Procura del capoluogo pugliese, faceva capo al boss Giuseppe Annoscia, affiliato del clan Parisi del quartiere Japigia di Bari, e attivo sul territorio di Altamura.

Il gip del Tribunale di Bari ha emesso una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 27 persone: di queste 25 sono state catturate, mentre due sono ricercate. I reati contestati a vario titolo sono di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi, estorsione aggravata e tentato omicidio, ai danni dell’esponente di un clan rivale.

Nel corso delle indagini, che si sono avvalse anche di servizi di osservazione e pedinamenti, sono stati sequestrati 90 chili di droga, 60 dei quali a Molfetta, un’ abitazione, un’automobile e conti correnti, riconducibili a due indagati, per un valore complessivo di 300mila euro. Fra gli indagati c’è anche Alceste Cavallari, figlio di Francesco, ex numero uno delle Case di cura riunite, che secondo le indagini si sarebbe occupato dell’approvvigionamento della droga nella provincia di Siviglia, delle operazioni di carico, scarico e trasporto, dell’inserimento nei pacchi di dispositivi Gps e, almeno in un caso, del recupero delle sostanze presso gli indirizzi di comodo. A casa sua sono stati trovati tre chili di hashish, 70 grammi di cocaina e 60 di marijuana.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio