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Dipinto attribuito a Caravaggio all’asta per 1500 euro: il quadro è stato ritirato prima della vendita

Il dipinto stava per essere battuto dalla casa d'Aste Ansorena di Madrid

Un dipinto raffigurante un Ecce Homo, attribuito a Caravaggio, stava per essere venduto all’asta a Madrid per 1500 euro: il quadro è stato ritirato dalla casa d’Aste Ansorena prima della vendita.

Secondo i critici, il quadro potrebbe essere l’Ecce Homo di Caravaggio di cui si erano perse le tracce. La tela verrà sottoposta ad esami radiografici e a controlli severi per stabirne l’attribuzione.

Madrid: Ecce Homo attribuito a Caravaggio all’asta per 1500 euro

Una casa d’aste di Madrid stava per vendere un dipinto che molti esperti hanno attribuito a Caravaggio: nel catalogo della vendita il quadro veniva indicato come il prodotto di un maestro appartenente alla corrente artistica che si rifà al pittore spagnolo Jusepe de Ribera, detto “lo spagnoletto”.


 

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La tela partiva da un prezzo di 1500 euro ma, prima dell’inizio della vendita, è stata tolta dal catalogo “Il lotto è stato ritirato perché il pezzo deve essere controllato e studiato più a fondo. I proprietari avevano dei dubbi”, spiega la Casa d’Aste.

Il documento

L’attribuzione a Caravaggio non si basa solo sulle dichiarazione degli esperti, ma anche sull’interpretazione di alcuni documenti. Si tratterebbe dell’opera dipinta per il cardinale Massimi di cui lo stesso Caravaggio parla in un documento: “Io Michel Ang.lo Merisi da Caravaggio mi obbligo di pingere al Ill.mo S [Ignor] Massimo Massimi p [er] esserne statto pagato un quadro di valore e grandezza come quello ch’io gli feci già della Incoronatione di Crixto p [er] il primo di Agosto 1605. In fede ò scritto e sottoscritto di mia mano questa questo dì 25 Giunio 1605. Io Michel Ang.lo Merisi “.

Il dipinto di Genova


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L’unico Ecce Homo di Caravaggio è quello della collezione Doria custodito a Palazzo Bianco a Genova. Se il dipinto dovesse essere attribuito al maestro lombardo, si aprirebbero dubbi anche sulla paternità dell’opera di Genova. Ma Raffaella Besta, direttrice dei Musei di Strada Nuova, smentisce questa ipotesi “Bisogna puntualizzare una cosa: un’attribuzione non viene messa in discussione dal ritrovamento di un’altra opera, peraltro di diversa composizione”.

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