Educazione civica, legge in vigore dal 5 settembre?
In Gazzetta ufficiale dal 21 agosto la legge n. 92 del 20 agosto 2019 che reintroduce, a distanza di molti anni, l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole. La legge prevede l’insegnamento della materia per un’ora a settimana e rispettivo voto in pagella.
Educazione civica obbligatoria da settembre 2019?
Nelle scuole del primo ciclo l’insegnamento sarà svolto da più insegnanti in contitolarità , mentre nelle scuole superiori la materia sarà affidata a professori di discipline economiche o giuridiche. Tanti gli argomenti oggetto di insegnamento, tra cui lo studio della Costituzione, la sostenibilità ambientale e la cittadinanza digitale, anche per imparare a riconoscere fenomeni di cyberbullismo. Infine iniziative per promuovere la conoscenza delle istituzioni locali e il mondo del lavoro.
Dal 21 agosto è in GU la legge n. 92/2019, che prevede l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole. Il principale dubbio che riguarda la norma ha a che fare con la decorrenza, ovvero se l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole sarà possibile già a partire dall’anno scolastico 2019/2020 ormai alle porte, o se slitterà all’anno prossimo.
Stando a quanto prevede l’art. 2 della legge “a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della presente legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione e’ istituito l’insegnamento trasversale dell’educazione civica”.
Vero però che la legge del 20 agosto 2019 n. 92 è stata pubblicata in Gazzetta solo il 21 agosto, ritardo che, calcolando i 15 giorni di vacatio legis, ha comportato logicamente lo spostamento dell’entrata in vigore al 5 settembre 2019 e non al primo settembre, come previsto dalla disposizione sopra riportata.
Il Ministero dell’istruzione fa sapere che la legge potrebbe essere attuabile già a partire da questo anno scolastico solo con un provvedimento ministeriale, soluzione che sarebbe auspicabile, visto che gli studenti di Bolzano, i primi a tornare a scuola in Italia, iniziano l’anno scolastico proprio il 5 di settembre, giorno di entrata in vigore della legge.
Finalità e argomenti dell’insegnamento
In attesa di istruzioni da parte del Miur sulle tempistiche della legge, vediamo cosa dice il testo pubblicato in Gazzetta. Come precisa l’articolo, è prevista la reintroduzione dell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole per formare cittadini responsabili e attivi e per promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità , nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. A tal fine la legge prevede che faranno parte del programma di insegnamento i seguenti argomenti:
- la Costituzione (pluralismo istituzionale, Statuti regionali le istituzioni dello Stato italiano, l’Unione europea e gli organismi internazionali, la storia della bandiera e dell’inno nazionale;
- l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile;
- la cittadinanza digitale, anche al fine di individuare e tutelarsi dai fenomeni di bullismo e cyber bullismo;
- gli elementi fondamentali di diritto, soprattutto del diritto del lavoro;
- l’educazione ambientale, lo sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità , delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
- l’ educazione stradale, alla legalità  e al contrasto delle mafie, al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni, alla salute e al benessere, al volontariato e alla cittadinanza attiva;
- la formazione di base in materia di protezione civile.
L’art. 4 prevede inoltre che, per promuovere la cittadinanza attiva, possono essere attivate iniziative per lo studio dei diritti e degli istituti di partecipazione a livello statale, regionale e locale, mentre per far comprendere pienamente il significato dei primi 4 articoli della Costituzione possono essere intraprese attività per sostenere l’avvicinamento degli studenti al mondo del lavoro.
Insegnanti, scuola, famiglia e territorio
Alla formazione dei docenti che devono occuparsi dell’insegnamento dell’educazione civica saranno destinati 4 milioni di euro dai fondi già esistenti.
Per valorizzare ulteriormente l’insegnamento dell’educazione civica trasversale poi la scuola deve rafforzare il patto con le famiglie. A livello territoriale infine i comuni possono favorire iniziative e collaborazioni con le scuole per promuovere la conoscenza del funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi, del territorio e della fruizione di spazi verdi e culturali.