Cronaca

Egitto: prorogata di altri 15 giorni la carcerazione di Patrick Zaki

Nella giornata di ieri, 18 gennaio 2021, i giudici avrebbero dovuto comunicare l'esito dell'udienza ma il tutto è slittato di 15 giorni

È stata prorogata di altri 15 giorni la custodia cautelare per Patrick Zaky, l’attivista egiziano incarcerato da quasi un anno con l’accusa di propaganda sovversiva su internet. A comunicare la proroga della carcerazione di altri 15 giorni è stata, all’Ansa, una sua legale, Hoda Nasrallah.

Patrick Zaki resta in carcere: slitta la sentenza

La sorella di Patrick, Marise Zaky, nonostante le previsioni avverse, si era dichiarata speranzosa in un’intervista a Fanpage.it. “Speriamo che anche la crescente attenzione mediatica su di lui favorisca il rilascio” aveva detto nella serata di ieri 18 gennaio 2021. Così però non è stato: Patrick dovrà restare in carcere per altri 15 giorni.

Attualmente si trova nel braccio indagati del carcere cairota di Tora. La famiglia si era già dichiarata preoccupata per i suoi problemi di salute, in particolare per il dolore alla schiena dovuto alle notti trascorse per terra e l’attivista, durante gli incontri con i genitori, aveva detto di essere consapevole di trovarsi in carcere a causa del suo impegno per la tutela dei diritti umani.

Amnesty International sulla vicenda

Sulla vicenda di Patrick Zaky si stanno stratificando crudeltà una dietro l’altra – ha dichiarato Riccardo Noury di Amnesty International Italia -. Non solo undici mesi di detenzione illegale e arbitraria senza processo e senza poter contestare le prove, ma anche dieci ore bloccato in aula nel giorno in cui avrebbe dovuto tenersi l’udienza. Lo hanno lasciato lì anche quando il suo caso era stato trattato perché bisognava trattare tutti gli altri“.

Nella giornata del 18 gennaio 2021 i giudici avrebbero dovuto comunicare l’esito dell’udienza, ma il tutto è slittato.

La cittadinanza onoraria di Bologna

A Patrick è stata concessa la cittadinanza onoraria di Bologna. Il sindaco Virginio Merola ha dichiarato a Fanpage.it che l’onorificenza è stata un’azione per ricordare alla comunità internazionale la prigionia del giovane attivista, definito come “un figlio di tutti noi”.

La speranza era quella di poter consegnare la targa al giovane Patrick o alla sua famiglia. “Vogliamo che Zaky torni a studiare in quella che ormai era diventata la sua casa a tutti gli effetti – ha dichiarato il sindaco Merola -.Questa è ancora una volta una battaglia all’altezza della tradizione della città.


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