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Elezioni in Moldavia, secondo mandato per la presidente filo-Ue Maia Sandu: battuto l’ex procuratore Alexandr Stoianoglo con il 54,91% dei voti

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La presidente Maia Sandu

Elezioni 2024 in Moldavia, secondo mandato per la presidente filo-Ue Maia Sandu: battuto l’ex procuratore Alexandr Stoianoglo con il 54,91% dei voti. Tra i primi a congratularsi per la vittoria c’è stato il presidente francese Emmanuel Macron.

Elezioni in Moldavia, eletta la presidente Maia Sandu

Un ulteriore “sì” al cammino europeo della Moldavia: la presidente pro-Ue Maia Sandu ha ottenuto un secondo mandato alla guida del Paese, conquistando il 54,91% dei voti nel ballottaggio contro l’ex procuratore sostenuto dai socialisti filorussi, Alexandr Stoianoglo, che si è fermato al 45,09% (con il 98,6% delle schede scrutinate). Questo scrutinio è stato considerato cruciale per il futuro politico della nazione.

Il risultato è emerso dopo un iniziale testa a testa, con il candidato pro-Mosca in vantaggio nei primi dati, ma che ha poi ceduto il passo all’attuale presidente, che ha prevalso grazie soprattutto al sostegno della capitale Chisinau e della diaspora, tradizionalmente orientata verso l’Occidente.

Le elezioni sembrano così dissipare ogni incertezza sul futuro della Moldavia, riducendo il rischio di un ritorno dell’ex repubblica sovietica sotto l’influenza russa. Inoltre, confermano la scelta a favore dell’adesione all’Unione europea, sebbene di misura, espressa nel referendum di due settimane fa.

Le congratulazioni

Tra i primi a congratularsi per la vittoria c’è stato il presidente francese Emmanuel Macron, che ha evidenziato come la “democrazia” abbia “trionfato su ogni interferenza”. Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso la sua gioia nel continuare a collaborare con Sandu per un “futuro europeo” della Moldavia. Senza fare previsioni numeriche, gli analisti avevano anticipato un confronto serrato, temendo un’ingerenza russa, nonostante le smentite del Cremlino. Nel primo turno, tenutosi il 20 ottobre, Sandu aveva ottenuto il 42,5% dei voti, nettamente in vantaggio rispetto al suo avversario di 57 anni, che si era fermato a quasi il 26%. Stoianoglo sperava di ricevere il sostegno di alcuni piccoli candidati eliminati nel primo turno, ma questo non è bastato.

Nelle due settimane precedenti al ballottaggio, il campo presidenziale ha intensificato la sua campagna sui social e nei villaggi per contrastare la diffusa compravendita di voti, che secondo le autorità ha influenzato i risultati del referendum, vinto per un soffio dai sostenitori del ‘sì’ all’Ue, con il 50,46%. Prima del voto, la polizia ha denunciato significative operazioni di disinformazione, tra cui l’invio di false email e minacce di morte, descritte dal premier Dorin Recean come “un attacco virulento” volto a “seminare panico e paura”. Nonostante ciò, la partecipazione al voto è stata superiore rispetto al primo turno, sia in Moldavia che all’estero. Le forze dell’ordine hanno avviato un’inchiesta su presunti “trasporti organizzati” da parte della Russia, con voli e bus per incentivare i moldavi residenti a votare in Bielorussia, Azerbaigian e Turchia.

Dopo aver votato, Sandu ha esortato alla mobilitazione “contro i truffatori”, esprimendo la sua “fiducia” nei concittadini “che hanno sempre fatto progredire il Paese e lo hanno protetto dal male”. Dall’altra parte, Stoianoglo ha promesso di essere “il presidente di tutti”, negando di avere legami con il Cremlino e qualsiasi coinvolgimento in brogli elettorali, pur non disdegnando di utilizzare qualche termine russo nei suoi discorsi in romeno.

Il conteggio serrato fino all’ultimo voto ha premiato lo schieramento filoeuropeo, ma ha anche messo in evidenza l’estrema polarizzazione politica del Paese: da un lato, una capitale e una diaspora prevalentemente favorevoli all’integrazione nell’Ue; dall’altro, le aree rurali e due regioni, la Transnistria separatista e la Gagauzia autonoma, fortemente orientate verso la Russia. L’ago della bilancia è stato rappresentato dai moldavi all’estero, che hanno scelto di rinvigorire il percorso della Moldavia verso l’Ue.

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