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Elezioni regionali 2020: ecco quando si vota, candidati e sondaggi

In diverse Regioni si apriranno le urne per le elezioni regionali 2020: ecco dove si voterà, cosa dicono i sondaggi e la data di queste votazioni che sono state rimandate a causa dell’emergenza coronavirus.

Elezioni regionali 2020

Elezioni regionali 2020: ancora ancora l’ufficialità per la data del voto in diverse Regioni anche se adesso la Camera ha ulteriormente ristretto la forchetta temporale.

In totale sono nove le Regioni chiamate alle urne in questo 2020: Emilia Romagna e Calabria, dove si è già votato il 26 gennaio, poi Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e per ultima si è aggiunta anche la Valle d’Aosta.

A causa dello slittamento dovuto all’emergenza coronavirus le urne si apriranno non prima del 20 settembre e, come deciso dal governo, insieme al primo turno delle amministrative e al referendum sul taglio dei parlamentari

Diversi governatori sono stati a lungo in pressing sul governo per votare già a luglio, ma la Camera approvando un emendamento presentato dal forzista Francesco Paolo Sisto ha stabilito che le elezioni non si potranno tenere prima del 20 settembre.

I sondaggi

I sondaggi che già sono stati effettuati nelle scorse settimane, andrebbero a evidenziare la netta crescita del centrodestra che sogna di strappare al centrosinistra altre regioni dopo il filotto del 2019, ma l’esito del voto in Emilia Romagna potrebbe invertire questa tendenza.

Elezioni regionali 2020: quando e dove si vota

In Veneto, Campania, Liguria, Toscana, Puglia e Marche, nel 2015 si è votato il 31 maggio insieme al primo turno delle amministrative. L’accorpamento dovrebbe esserci anche nel 2020, ma per la data a causa coronavirus le urne si apriranno dopo l’estate.

“Il decreto stabilisce – si legge nel comunicato ufficiale del governo – che gli organi elettivi regionali a statuto ordinario il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 durino in carica 5 anni e 3 mesi e che le elezioni si svolgano nei 60 giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori”.

Visto che molti Consigli stanno per scadere, diversi governatori avevano chiesto al governo di votare il 26 luglio. Troppo presto per il CdM, anche se adesso è in piedi l’ipotesi di un election day che accorperebbe pure amministrative e referendum da tenersi il 20 e 21settembre.

A seguito delle dimissioni dell’ex presidente Antonio Fosson, anche in Valle d’Aosta si tornerà alle urne con pure queste elezioni che sono state rinviate al prossimo autunno dopo che inizialmente erano state fissate al 19 aprile.

Ecco il calendario delle elezioni regionali 2020 in Italia dove, cliccando su ciascuna regione, si può accedere alla specifica guida al voto con tutte le info sulla legge elettorale, i candidati e i sondaggi.

  • Emilia Romagna – 26 gennaio (svolte)
  • Calabria – 26 gennaio (svolte)
  • Valle d’Aosta – autunno
  • Marche – autunno
  • Liguria – autunno
  • Campania -autunno
  • Puglia -autunno
  • Veneto -autunno
  • Toscana – autunno

Ricordiamo che alle elezioni regionali a differenza delle amministrative non è previsto alcun ballottaggio, tranne che in Toscana, con il candidato che prende anche un solo voto in più dei suoi avversari che viene poi eletto governatore.

Risultati e sondaggi

I risultati delle elezioni regionali che già si sono svolte e l’analisi dei candidati e dei sondaggi nelle sei regioni che, a primavera, saranno chiamati al voto per eleggere il prossimo presidente.

Emilia Romagna

In Emilia Romagna si è votato domenica 26 gennaio, con il governatore uscente di centrosinistra Stefano Bonaccini che è riuscito a respingere l’assalto di Lucia Borgonzoni superando in maniera netta la candidata del centrodestra.

Stefano Battaglia (Movimento 3V) – 0,47%
Simone Benini ( Movimento 5 Stelle) – 3,48%
Laura Bergamini (Partito Comunista) – 0,44%
Stefano Bonaccini (Partito Democratico, Europa Verde, +Europa, Volt, Emilia Romagna Coraggiosa, Bonaccini Presidente) – 51,42%
Lucia Borgonzoni (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Cambiamo-Il Popolo della Famiglia, Borgonzoni Presidente, Giovani per l’Ambiente) – 43,63%
Marta Collot (Potere al Popolo) – 0,30%
Stefano Lugli (L’Altra Emilia Romagna) – 0,26%
Male il Movimento 5 Stelle che comunque è riuscito a eleggere due consigliere regionali, mentre Battaglia del Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità) è finito davanti ai tre candidati di sinistra.

Calabria

In Calabria si è votato domenica 26 gennaio, con la candidata del centrodestra Jole Santelli che come da previsione ha vinto con un ampio margine di distacco rispetto ai suoi avversari.

Francesco Aiello (Movimento 5 Stelle, Calabria Civica) – 7,35%
Filippo Callipo (Partito Democratico, Democratici e Progressisti, Io Resto in Calabria) – 30,14%
Jole Santelli (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di Centro, Santelli Presidente, Casa delle Libertà) – 55,29%
Caro Tansi (Tesoro Calabria, Calabria Libera, Calabria Pulita) – 7,22%
Buono il risultato del civico di sinistra Carlo Tansi, mentre è un’autentica disfatta per il Movimento 5 Stelle che dopo aver dominato le scorse politiche ed europee in Calabria adesso non è riuscito a superare la soglia di sbarramento dell’8%.

Toscana

Anche in Toscana il Partito Democratico dovrà difendersi dall’assalto del centrodestra: il Partito Democratico ha deciso così di giocare d’anticipo candidando Eugenio Giani, attuale presidente del Consiglio Regionale dato in vantaggio nei sondaggi.

Nel centrodestra la scelta è ricaduta sulla leghista Susanna Ceccardi, mentre nel Movimento 5 Stelle tramite le regionarie è stata incoronata l’attuale consigliere regionale Irene Galletti.

Eugenio Giani – 48%
Susanna Ceccardi – 40%
M5S – 9%
Altro candidato – 3%
Ipotizzando già in precedenza la Ceccardi come candidata del centrodestra, un sondaggio Emg del 27 dicembre vedrebbe comunque in testa il centrosinistra con il Movimento 5 Stelle molto più distante.

Marche

Non ci sarà nuova candidatura per il governatore di centrosinistra Luca Ceriscioli: escluso comunque un patto con i 5 Stelle, il PD ha indicato il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi che ha ottenuto il disco verde anche da parte degli alleati.

Nel centrodestra, che per un sondaggio di Bidimedia sarebbe in testa con il 41% dei voti, la scelta è spettata a Fratelli d’Italia che ha deciso di puntare sul deputato Francesco Acquaroli.

Veneto

Tra tutte le regioni chiamate al voto nel 2020 il Veneto è senza dubbio dove l’esito appare più scontato, con Luca Zaia che non dovrebbe avere problemi a essere riconfermato presidente.

Il Movimento 5 Stelle attraverso le consuete regionarie ha scelto di puntare su Enrico Cappelletti, mentre per il centrosinistra il candidato sarà il vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni.

Campania

Vincenzo De Luca dopo il boom di popolarità coinciso con l’emergenza coronavirus dovrebbe ottenere una nuova candidatura, facendo così tramontare l’idea di una alleanza con il Movimento 5 Stelle con Sergio Costa candidato: a questo punto i pentastellati sceglieranno con le regionarie il loro candidato.

Ha preso la sua decisione Forza Italia a cui spettava il compito di esprimere il candidato governatore della regione: Silvio Berlusconi ha ufficializzato l’ex governatore Stefano Caldoro, ma la Lega non sembrerebbe essere convinta.

Vincenzo De Luca – 39,5%
Stefano Caldoro – 36,7%
Valeria Ciarambino – 23,8%
Indecisi-Non voto – 31%
Un sondaggio del 20 dicembre vedrebbe in vantaggio, ma non di molto, il governatore De Luca rispetto a Caldoro, con il Movimento 5 Stelle che però potrebbe anche rientrare in partita.

Liguria

Anche se in teoria il Movimento 5 Stelle ha ufficializzato Alice Salvatore come candidato, dopo il voto di Rousseau che ha acconsentito a una trattativa con il PD si fa il nome del giornalista Ferruccio Sansa come candidato giallorosso.

Una corsa separata di fatto spianerebbe la strada a una riconferma di Giovanni Toti, anche se Forza Italia non sarebbe entusiasta dell’appoggio al governatore dopo la sua scissione con la nascita di Cambiamo!.

Puglia

Michele Emiliano sarà di nuovo in campo dopo aver vinto le primarie di coalizione. Impossibile una alleanza con i 5 Stelle, che tramite le regionarie hanno scelto di puntare nuovamente su Antonella Laricchia.

Il centrodestra intanto ha scelto di candidare Raffaele Fitto, già governatore dal 2000 al 2005, che nell’ultimo periodo si è avvicinato molto a Fratelli d’Italia dopo aver abbandonato Forza Italia e fondato la sua Direzione Italia: anche in questo caso, all’appello mancherebbe ancora il via libera da parte della Lega che vorrebbe Nuccio Altieri come candidato.

L’ultimo sondaggio in merito alle elezioni regionali in Puglia è stato realizzato a inizio giugno da EMG, con l’istituto che ha preso in considerazione i vari scenari in base a chi sarà il candidato del centrodestra.

Fitto – 43,5%
Emiliano – 36,5%
Altieri – 40,0%
Emiliano – 39,5%
Appare evidente come secondo le indagini in caso di una candidatura di Fitto il centrodestra sarebbe nettamente avanti, mentre con Altieri la partita si giocherebbe sul filo di lana.

Valle d’Aosta

A seguito di un’inchiesta sulla ’ndrangheta, lo scorso dicembre il presidente Antonio Fosson si è dimesso dalla carica. Adesso è arrivato lo scioglimento ufficiale dell’Assemblea valdostana, rendendo necessario delle nuove elezioni.

Al momento le indiscrezioni parlano di una Lega che potrebbe andare per conto proprio, mentre il PD ha scelto di siglare un patto con Rete Civica, ma grande attenzione bisogna dare come sempre alle scelte dei partiti tradizionali del territorio Union Valdôtaine e Union Valdôtaine Progressiste

 

 

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