Almanacco

Il 14 agosto del 1994 ci lascia Elias Canetti, uno dei grandi scrittori del Novecento

Elias Canetti è stato uno scrittore, saggista e aforista bulgaro naturalizzato britannico, di lingua tedesca, insignito del Nobel per la letteratura nel 1981. Una delle sue opere più conosciute ed apprezzate è, Die Blendung, pubblicato in prima edizione nel 1935, si tratta di un feroce, tragico grottesco, disposto a smascherare quanto di radicalmente negativo c’è anche nella ricerca più purificata del vero, che ha come suo rovescio la disumanizzazione nei rapporti fra gli individui.

14 agosto 1994 muore Elias Canetti: scrittore, saggista e aforista bulgaro

Elias Canetti nacque a Ruse, il 25 luglio del 1905. Primo dei tre figli di Jacques Canetti, commerciante ebreo di remote origini spagnole (gli avi paterni nacquero con il cognome di Cañete ma, in seguito all’espulsione degli ebrei dalla penisola iberica avvenuta nel 1492, modificarono il proprio cognome), e di Mathilde Arditti, nata da una ricca famiglia ebraica sefardita di origini italiane (gli avi materni erano sefarditi livornesi che si erano stabiliti in Bulgaria). La lingua della sua infanzia fu il ladino o giudeospagnolo parlato in famiglia, ma il piccolo Elias fece presto esperienza con la lingua tedesca, usata in privato dai genitori (che la consideravano la lingua del teatro e dei loro anni di studio a Vienna).


Canetti


Dopo avere appreso il bulgaro, si trovò ad avere a che fare con l’inglese quando il padre decise di trasferirsi per lavoro a Manchester nel 1911. La decisione fu accolta con entusiasmo da Mathilde Arditti, donna colta e liberale, che dovette sottrarre Elias dall’influenza del nonno paterno, il quale lo aveva iscritto alla scuola talmudica. Nel 1912, con la morte improvvisa del padre Jacques, cominciarono le peregrinazioni della famiglia, che si spostò prima a Vienna e poi a Zurigo, dove Canetti trascorse, tra il 1916 e il 1921, gli anni più felici.

In questo periodo, nonostante la presenza dei fratelli più piccoli, il rapporto di Canetti con la madre (che dal 1913 soffriva di periodiche crisi depressive) diventò sempre più stretto, conflittuale e segnato dalla dipendenza reciproca.

Germania e Austria

La tappa seguente fu Francoforte, ove ebbe modo di assistere alle manifestazioni popolari a seguito dell’assassinio del ministro Walther Rathenau, prima esperienza di massa che gli lasciò un’impressione indelebile. Nel 1924 Canetti fece ritorno con il fratello Georges a Vienna, dove si laureò in chimica e rimase quasi ininterrottamente fino al 1938. Canetti si integrò velocemente nell’élite culturale viennese, studiando con avidità le opere di Otto Weininger, Sigmund Freud (che gli suscitò diffidenza sin dall’inizio) e Arthur Schnitzler, e assistendo alle conferenze di Karl Kraus, polemista e moralista. In uno di questi incontri culturali conobbe la scrittrice sefardita Venetiana (Veza) Taubner-Calderòn, bella ma fin dalla nascita priva dell’avambraccio sinistro; nel 1934 la sposò, nonostante l’avversione della madre.


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Sotto l’influenza del ricordo delle manifestazioni viste a Francoforte, nel 1925 cominciò a prendere forma il progetto di un libro sulla massa. Nel 1928 andò a lavorare a Berlino come traduttore di libri americani (soprattutto Upton Sinclair) e qui conobbe Bertolt Brecht, Isaak Babel’ e George Grosz. Due anni più tardi conseguì il dottorato in chimica, professione che però non praticò mai e verso la quale non mostrò comunque alcun interesse. Tra il 1930 e il 1931 incominciò a lavorare al lungo romanzo Die Blendung (letteralmente L’accecamento, tradotto in italiano come Autodafé), pubblicato nel 1935, e, tornato a Vienna, continuò le frequentazioni dell’ambiente letterario: Robert Musil, Fritz Wotruba, Alban Berg, Anna e Alma Mahler.

Nel 1932 uscì il suo primo lavoro teatrale, Nozze. Due anni dopo fu la volta di La commedia della vanità. Nel 1937 Canetti si recò a Parigi per la morte della madre, evento che lo segnò profondamente e che chiude simbolicamente l’ultimo volume dell’autobiografia.

Londra e morte

Nel 1938, a seguito dell’annessione dell’Austria alla Germania nazista, Canetti emigrò prima a Parigi e poi a Londra. Nei vent’anni successivi, si dedicò esclusivamente all’imponente progetto sulla psicologia della massa, il cui primo e unico volume, Massa e potere, fu pubblicato nel 1960. Nel 1952 prese la cittadinanza britannica: due anni dopo, al seguito di una troupe cinematografica, trascorse un periodo in Marocco, da cui trasse il volume Le voci di Marrakesh.


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La prima del suo dramma Vite a scadenza si tenne a Oxford (1956). La moglie Veza, sposata nel 1934 e con la quale condivideva gli entusiasmi socialisti e la venerazione per Karl Kraus, morì suicida nel 1963 in seguito al fallimento del loro matrimonio, forse dovuto anche ai frequenti tradimenti di Elias. Nel 1971 Canetti sposò la museologa Hera Buschor, dalla quale ebbe l’anno seguente una figlia, Johanna. Nel 1975 le Università di Manchester e di Monaco gli conferirono due lauree honoris causa. Nel 1981 ricevette il premio Nobel per la letteratura, “per opere contraddistinte dalla visione ampia, dalla ricchezza di idee e dalla potenza artistica“. Dopo la morte di Hera (1988), Elias Canetti tornò a Zurigo, dove morì nel il 14 agosto 1994, e nel cui cimitero fu sepolto accanto a James Joyce.

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