Cronaca

No, Eriksen non ha mai avuto il Covid (e non รจ stato vaccinato)

Eriksen non รจ stato vaccinato e non ha avuto il Covid. Il chiarimento dell'ad dell'Inter Giuseppe Marotta ai microfoni di Rai 1

Christianย Eriksenย non ha avuto ilย Covidย e non ha ricevuto ilย vaccino.ย Lo ha confermato Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter intervenuto ai microfoni diย Rai 1ย poche ore dopo il malore accusato dal calciatore nerazzurro nel corso della partita degli Europei traย Danimarcaย e Finlandia.ย Sui social in molti hanno ipotizzato un collegamento tra il malore accusato dal giocatore ed una presunta (passata) positivitร  alย Coronavirus.

Eriksen non รจ stato vaccinato contro il Covid: il chiarimento

รˆ stato l’amministratore delegato dell’Inter,ย Giuseppe Marotta, a chiarire cheย Christian Eriksenย non ha mai contratto il Coronavirus, nรฉ ha ricevuto il vaccino. Il malore dunque non รจ in alcun modo collegato alla pandemia. Le cause del dramma sfiorato saranno chiare solo dopo le indagini strumentali del caso e gli esami ai quali sarร  sottoposto il calciatore.

Christian Eriksenย sarebbe stato colto da un malore causato da cardiomiopatia ipertrofica. Laย cardiomiopatia ipertroficaย รจ una condizione in cui ilย muscolo cardiaco si ispessisce, diventando ipertrofico, in assenza di dilatazione dei ventricoli. La cardiomiopatia ipertrofica colpisce uomini e donne in egual misura. Spesso non viene nemmeno diagnosticata a causa dell’assenza di sintomi eย in molti casi permette di condurre una vita normale.


danimarca-finlandia-europei-eriksen-cosa-successo-infarto


Che cos’รจ la cardiomiopatia ipertrofica e cosa c’entra con Eriksen

Le possibili manifestazioni sono: aritmie (che possono causare una morte improvvisa), sintomi da ostruzione allโ€™efflusso del sangue dal ventricolo sinistro (come vertigini e svenimenti), da scompenso cardiaco e da ischemia miocardica. Nelle cardiomiopatie ipertroficheย il ventricolo sinistro diviene meno elasticoย e ha quindi unaย ridotta capacitร  di accogliere il sangue proveniente dai polmoni. Il risultato รจ unaย riduzione della quantitร  di sangue pompata dal cuoreย (insufficienza cardiaca โ€œdiastolicaโ€ o โ€œcon conservata frazione di eiezioneโ€): da qui i sintomi da scompenso cardiaco.

รˆย presente poi una disfunzione microvascolare che determina ischemia miocardica, che puรฒ portare a microinfarti; a ciรฒ sono forse in parte attribuibili i dolori al petto spesso presenti in questa patologia. Si parla di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva quando il setto che separa i due ventricoli si ispessisce a tal punto da ostruire lโ€™efflusso del sangue dal ventricolo sinistro; ciรฒ si associa a distorsione dellโ€™apparato valvolare mitralico, che determina incontinenza della valvola. In circa il 3% dei pazienti la cardiomiopatia ipertrofica evolve in una forma dilatativa con scompenso cardiaco refrattario e prognosi infausta.


cardiomiopatia-ipertrofica-malattia-eriksen-infarto


Quali sono le cause della cardiomiopatia ipertrofica?

In genere alla base della cardiomiopatia ipertrofica c’รจ unaย mutazione genetica, che determina non solo lโ€™ipertrofia miocardica, ma anche una disposizione anomala delle fibre muscolari cardiache.

Quali sono i sintomi della cardiomiopatia ipertrofica?

Quando presenti, i sintomi della cardiomiopatia ipertrofica possono essereย fiato corto,ย dolore al pettoย eย svenimentiย (soprattutto durante l’esercizio fisico o sforzi),ย vertigini, affaticamento e palpitazioni.

Come prevenire la cardiomiopatia ipertrofica?

Trattandosi di una malattia ereditaria,ย non esistono metodi per prevenire la cardiomiopatia ipertrofica. Il rischio che il figlio di un individuo affetto dal problema erediti la mutazione genetica alla sua base รจ del 50%.

Diagnosi

Il medico puรฒ sospettare la presenza di una cardiomiopatia ipertrofica se nel corso di una visita medica rileva un soffio al cuore.
Per confermare la diagnosi possono essere prescritte le seguenti analisi:

  • Ecocardiogramma: รจ un test di immagine che visualizza le strutture del cuore e il funzionamento delle sue parti mobili. Lโ€™apparecchio invia un fascio di ultrasuoni al torace, attraverso una sonda appoggiata sulla sua superficie, e rielabora gli ultrasuoni riflessi che tornano alla stessa sonda dopo aver interagito in modo diverso con le varie componenti della struttura cardiaca (miocardio, valvole, cavitร ). Eโ€™ lโ€™esame cardine: permette di valutare lโ€™aumento di spessore delle pareti ventricolari e di individuare lโ€™eventuale ostruzione allโ€™efflusso dal ventricolo sinistro determinata da unโ€™eccesiva ipertrofia del setto interventricolare, nonchรฉ lโ€™insufficienza mitralica che si associa allโ€™ostruzione; puรฒ mostrare segni di disfunzione diastolica.
  • ECG: registra l’attivitร  elettrica del cuore. Puรฒ presentare molteplici alterazioni, tra cui, in particolare, segni di ipertrofia ventricolare sinistra.
  • ECG dinamico secondo Holter: L’Holter รจ il monitoraggio prolungato nelle 24 ore dellโ€™ECG. Puรฒ documentare aritmie.
  • Cateterismo cardiaco: metodica invasiva che si basa sull’introduzione di un piccolo tubo (catetere) in un vaso sanguigno; il catetere viene poi spinto fino al cuore e consente di acquisire informazioni importanti sul flusso e sull’ossigenazione del sangue, e sulla pressione allโ€™interno delle camere cardiache e delle arterie e delle vene polmonari. รˆ effettuato raramente; documenta un aumento delle pressioni di riempimento del ventricolo sinistro, diretta conseguenza della sua ridotta elasticitร , e puรฒ documentare, nelle forme piรน avanzate,ย ipertensione polmonare.
  • Risonanza magnetica (RM) cardiaca con mezzo di contrasto: produce immagini dettagliate della struttura del cuore e dei vasi sanguigni attraverso la registrazione di un segnale emesso dalle cellule sottoposte ad un intenso campo magnetico. Permette di valutare accuratamente lโ€™aumento di spessore delle pareti ventricolari e di identificare le cicatrici (aree di โ€œfibrosiโ€), conseguenza dei microinfarti.
  • Indagini genetiche: si effettuano analizzando il DNA dei globuli bianchi contenuti in un campione di sangue ottenuto mediante un normale prelievo venoso. รˆ possibile effettuare la ricerca delle mutazioni genetiche associate allo sviluppo di cardiomiopatia ipertrofica; nel caso venga identificata una mutazione associata allo sviluppo di cardiomiopatia ipertrofica, sarร  poi possibile studiare i familiari โ€œsaniโ€: coloro in cui la ricerca della mutazione risulterร  negativa potranno essere rassicurati che non svilupperanno la patologia.

Trattamenti

Gli obiettivi del trattamento della cardiomiopatia ipertrofica sono il miglioramento dei sintomi e, nei pazienti ad alto rischio, la prevenzione della morte cardiaca improvvisa.
I possibili approcci terapeutici includono:

  • L’assunzione diย farmaciย che migliorano il โ€œrilassamentoโ€ del muscolo cardiaco e rallentano i battiti, come i beta-bloccanti, i calcio-antagonisti e alcuni antiaritmici.
  • L’intervento chirurgicoย per eliminare lโ€™ostruzione allโ€™efflusso del sangue dal ventricolo sinistro derivante dall’ispessimento del setto che separa i due ventricoli.
  • L’alcolizzazione del setto interventricolareย per eliminare lโ€™ostruzione allโ€™efflusso del sangue dal ventricolo sinistro derivante dall’ispessimento del setto nei casi in cui non sia possibile lโ€™intervento chirurgico; questa procedura prevede lโ€™iniezione di alcool in un ramo delle coronarie che irrora la porzione di setto responsabile dellโ€™ostruzione.
  • L’impianto di un defibrillatore automaticoย (ICD) nei pazienti ad alto rischio di morte cardiaca improvvisa.
  • In presenza di sintomi diย scompenso cardiaco:ย diuretici, anti-aldosteronici.
  • In caso di scompenso cardiaco refrattario:ย trapianto cardiaco.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio