Esame di maturitĂ 2019, un mese prima del via: la prova orale resta ancora un’incognita

Manca un mese all’inizio degli esami di stato del secondo ciclo ma le modalitĂ con cui si svolgerĂ il colloquio restano ancora un rebus. Per tutti, docenti e studenti che sono piuttosto preoccupati di affrontare un orale del tutto nuovo.
Esame di maturitĂ 2019, un mese prima del via
Sul banco degli imputati le ormai famigerate buste che conterranno lo “spunto” da cui partirĂ la discussione. PerchĂ© sull’argomento nessuno ha le idee abbastanza chiare e le stesse commissioni rischiano di incepparsi proprio nella formulazione dei contenuti da inserire nei plichi che il candidato sorteggerĂ al momento del colloquio. L’unica cosa certa è che saranno pari al numero di studenti piĂ¹ due, in maniera che l’ultimo possa scegliere almeno fra tre opzioni.
Per il resto, la confusione regna sovrana. Al punto che il ministero dell’Istruzione, che si è preoccupato di confezionare ben tre simulazioni delle nuove prove scritte, sia per l’Italiano sia per la seconda prova, in modo consentire ai ragazzi di “allenarsi”, lo scorso 7 maggio ha dovuto inviare una nota ai presidi delle scuole con “precisazioni sulle modalitĂ di svolgimento del colloquio” perchĂ© le girassero ai docenti che formeranno le commissioni. “Il colloquio – si legge nella nota – viene avviato con l’analisi e il commento del materiale che la commissione propone al candidato”. Per questa ragione, precisa, “risulta di fondamentale importanza la scelta di materiali che possano favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline”. Questi spunti dovrebbero collegare, in sostanza, quasi tutte le discipline.
Le buste potranno contenere “brani in poesia o in prosa, spunti tratti da giornali o riviste, foto di beni artistici e monumenti, riproduzioni di opere d’arte, ma anche grafici, tabelle con dati significativi, situazioni problematiche legate alla specificitĂ dell’indirizzo, semplici casi pratici e professionali”. Ma famiglie e maturandi sono preoccupati. “Sia studenti che docenti – spiega Giulia Biazzo, dell’Unione degli studenti – sono messi in grande difficoltĂ dalle modalitĂ d’esame presentate con la nuova riforma della maturitĂ . Il colloquio orale – continua – con le buste e l’elaborato sull’alternanza scuola-lavoro ne è un’evidente dimostrazione: il contenuto delle buste è totalmente ignoto e puĂ² riguardare tanto una materia didattica quanto un argomento di attualitĂ o di approfondimento, cosa che mette in crisi studentesse e studenti tanto quanto la parte del colloquio relativa all’alternanza che molto spesso non ha insegnato loro nulla”.
Anche i docenti sono abbastanza confusi. “Ho provato a simulare con i ragazzi proponendo loro un brano di lirica – racconta Roberta Accardi, prof di Italiano – ma loro hanno chiesto a me come procedere. I ragazzi tendono sovente a studiare in maniera monografica incontrando difficoltĂ a fare i collegamenti e hanno bisogno di essere guidati. I piĂ¹ maturi riescono a muoversi con maggiore autonomia e consapevolezza ma quest’anno l’esame lo faremo tutti per questa nuova modalitĂ : docenti e studenti”.