Cronaca

Eutanasia legale, Chiara Ferragni e Fedez firmano per il referendum

Sono oltre 170mila gli italiani che fino ad oggi lo hanno firmato per il referendum promosso dell’Associazione Luca Coscioni

Chiara Ferragni e suo marito Fedez hanno firmato il referendum per l’eutanasia legale, aggiungendo la loro firma a quella degli oltre 170.000 italiani che fino ad oggi hanno sottoscritto l’iniziativa per poter dare al popolo italiano la possibilità di scegliere. Entrambi hanno mostrato ai propri followers tutto il sostegno al referendum, postando su Instagram il momento della firma, spiegando di cosa si tratta, invitando il pubblico ad informarsi e a fare altrettanto.

Eutanasia legale: Fedez “un grandissimo passo avanti per il nostro Paese”

Se l’eutanasia diventasse legale in Italiapersone con malattie irreversibili con sofferenze insopportabili non dovranno più fare viaggi della speranza all’estero lontano dai propri familiari ma potranno scegliere cosa fare a casa, vicino ai propri cari. Un grandissimo passo avanti per il nostro Paese“, dice Fedez.

Il commento di Marco Cappato

Sono grato a Chiara Ferragni e Fedez per aver contribuito con la loro firma ad avvicinarci all’obiettivo delle 500.000 firme per il Referendum Eutanasia Legale, per poter dare al popolo italiano la possibilità di scegliere tra eutanasia legale ed eutanasia clandestina, e più in generale per il loro impegno a favore delle libertà civili e della laicità del nostro Paese“, le parole di Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

I volti noti che hanno firmato

Accanto a Chiara Ferragni e Fedez, sono tante le personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’informazione che ad oggi hanno sottoscritto il referendum. Tra gli altri: Selvaggia Lucarelli, Maurizio Costanzo, Giuseppe Cruciani, Giobbe Covatta, Pupo e oltre 50 i Sindaci tra cui Chiara Appendino (Torino), Virginio Merola (Bologna), Luigi De Magistris (Napoli), Federico Pizzarotti, (Parma).

Il referendum

Il referendum per l’eutanasia Legale è stato depositato su iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione. Il testo prevede una parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale (‘omicidio del consenziente’), che impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per ‘eutanasia attiva’ (sul modello olandese o belga). In caso di approvazione, si passerebbe dal modello dell’’indisponibilità della vita’, sancito dal codice penale del fascismo nel 1930, al principio della ‘disponibilità della vita’ e dell’autodeterminazione individuale, già introdotto dalla Costituzione, ma che deve essere tradotto in pratica anche per persone che non siano dipendenti da trattamenti di sostegno vitale (per i quali è invece intervenuta la Corte Costituzionale con la sentenza Cappato – Antoniani).

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