Economia

Evasione fiscale, così il Pos aiuterà a stanare gli evasori

La lotta all’evasione fiscale è una priorità per il Governo Meloni, che punta a rafforzare l’uso dei pagamenti elettronici e prevede il ricorso alle lettere di compliance per i soggetti che non accettano moneta elettronica, ossia tramite pagamenti elettronici (POS). Ecco le strategie proposte nel Def e i possibili scenari che si prospettano.

Il POS, acronimo di Point of Sale, è l’apparecchio utilizzato per effettuare pagamenti tramite carte di credito o debito. Grazie all’incrocio dei dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate e quelli registrati dai POS degli esercenti, si potranno individuare eventuali discordanze e accendere la spia del rischio evasione. Ogni esercente e professionista è obbligato ad accettare pagamenti con POS anche per piccole cifre. Non esiste quindi un importo minimo al di sotto del quale si possa rifiutare la carta di credito o il bancomat, come invece spesso fanno credere alcuni esercizi (nel più frequente dei casi, i tabacchini).

Lotta all’evasione, così il Pos aiuterà a scovare i ”furbetti”

Tutto partirebbe da qui e dal mancato utilizzo del Pos. Chi non accetta moneta elettronica potrebbe ricevere una lettera di compliance da parte dell’Agenzia delle entrate, ossia una lettera nella quale il Fisco riporta al contribuente tutte le anomalie rinvenute nella dichiarazione dei redditi, Grazie a questi controlli incrociati potrebbe venire fuori una buona fetta di sommerso. La spia dell’Agenzia delle entrate potrebbe accendersi non solo su chi non utilizza il Pos ma anche su dati discordanti tra fatture elettroniche e pagamenti digitali.

“Queste novità – si legge nel Def – consentiranno all’Agenzia delle entrate di utilizzare i dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici trasmessi dagli esercenti attività di commercio al dettaglio incrociandoli con i dati dei Pos. Eventuali discrepanze potranno essere utilizzate per sviluppare processi di analisi del rischio e predisporre lettere di compliance da inviare agli operatori, segnalando eventuali incoerenze”.

POS, incrocio dei dati per stanare gli evasori

Resta però da sciogliere il nodo commissioni, con un tavolo convocato per il 20 aprile tra operatori del settore dei pagamenti elettronici e commercianti per cercare di azzerare quelle sotto i 10 euro e ridurre quelle sotto i 30 euro. “In questi anni ci si è inventati di tutto: obblighi, sanzioni, lotterie, cashback. Misure che si sono rivelate, in alcuni casi, veri e propri disastri per le casse dello Stato. Nel frattempo, l’obbligo di accettare pagamenti si è trasformato in una stangata per le imprese, con costi stimati intorno ai 5 miliardi di euro l’anno e proporzionalmente più pesanti sui piccoli, che non riescono a strappare le stesse condizioni accordate alle attività che possono contare su grandi fatturati e transati”,

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