Cronaca

Ezio Bosso, la malattia ferma il pianista: “Non posso piĆ¹ suonare”

La malattia ferma il maestro Ezio Bosso: in una recente intervista, il pianista e compositore ha dichiarate di non poter piĆ¹ suonare come prima.

Bosso ha perso l’uso di due dita

“Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perchĆ© non posso, ho due dita che non rispondono piĆ¹ bene e non posso dare alla musica abbastanza. E quando saprĆ² di non riuscire piĆ¹ a gestire un’orchestra, smetterĆ² anche di dirigere”. CosƬ Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d’orchestra, che ha incontrato il pubblico barese nella Fiera del Levante, accolto dal governatore pugliese Michele Emiliano nel padiglione della Regione Puglia.

L’artista torinese, che due giorni fa ha compiuto 48 anni, dal 2011 soffre di una patologia degenerativa. Oggi si ĆØ raccontato, con accanto il suo cane Ragout, parlando di musica, arte e talento. “Il musicista non lo si diventa solo per talento, – ha detto – a un certo punto, soprattutto chi ce l’ha il talento, lo deve dimenticare e fare spazio al lavoro quotidiano, alla disciplina”. Bosso ha definito la musica “come un focolare attorno al quale sedersi, un linguaggio universale che permette a tutti di parlarsi e fare comunitĆ  a prescindere dal luogo di provenienza”.

Ha chiesto un applauso per l’articolo 9 della Costituzione italiana, “una figata pazzesca perchĆ© mette insieme musica, arte E paesaggio. Ma se di quelle cose non ci prendiamo cura, spariscono e ce ne accorgiamo quando le perdiamo”. “La musica – ha detto – ci ricorda anche questo: prendersi cura, avere rispetto, far star bene, non confondere la quotidianitĆ  con l’eternitĆ , i nostri piccoli poteri con l’assoluto”. Rispondendo alle domande del pubblico, ha detto che “la disabilitĆ  ĆØ negli occhi di chi guarda, perchĆ© il talento ĆØ talento e le persone sono persone, con le ruote o senza” e che “con la pazienza a tutte le etĆ  si puĆ² imparare, perchĆ© se uno dedica del tempo alle cose, vengono”.

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