CronacaCuriosità

Facebook, ecco le pagine fake ancora attive: l’elenco completo

Le 23 pagine con quasi 2,5 milioni di follower chiuse da Facebook a causa della diffusione di fake news e messaggi di odio sono solo la punta di un iceberg. Le pagine e i gruppi italiani che disseminano bufale sono molti di più: 111 in totale per l’esattezza.

Le pagine fake chiuse da facebook

A segnalare con un rapporto scientifico le pagine e i gruppi italiani che evadono le regole del social network stesso, diffondendo notizie false e istigando all’odio, è stata venerdì 3 maggio la ong statuniteste indipendente Avaaz. Nell’analisi dell’organizzazione non governativa c’era un elenco di ben 111 pagine, in molti casi legate o ispirate ai due partiti di governo, i Cinque stelle e la Lega, che facevano campagna elettorale per le prossime elezioni europee.

Secondo Avaaz, “l’integrità delle elezioni era compromessa”, per questo i suoi analisti hanno inviato la segnalazione a Facebook. A quel punto, la piattaforma ha effettuato un’analisi interna e ha ritenuto colpevoli di istigazione all’odio 23 pagine.

Tra le più evidenti, quelle dedicate inizialmente a temi generalisti e poi modificate all’insaputa degli utenti in messaggi politici:

  • “Vogliamo il movimento 5 stelle al governo” in origine il profilo “Bombe sexy”
  • “Noi siamo 5 Stelle” prima “Calcio passione”
  • “Lega Salvini Sulmona” nata come “Il peggio del Grande Fratello 2018”
  • “Beppe Grillo for President” in realtà “Fai crescere la tua pagina in modo esponenziale”.

Come ha spiegato Luca Nicotra di Avaaz , “c’è un metodo preciso per aggirare le regole di Facebook, ovvero cambiare un nome alla volta della pagina per non farsi scoprire e far ritrovare poi migliaia di persone con un feed politico nella home”.

Le altre pagine fake

Dunque, per l’indagine di Facebook, solo 23 pagine sono state ritenute “pericolose”.

Per le altre, il colosso dei social network non ha trovato motivi per bannarle, nonostante la segnalazione nella blacklist di organizzazioni indipendenti come Butac e Bufale.net prima, addirittura anni fa, e di Avaaz poi, il 3 maggio 2019.

Questo significa che altre 88 pagine sulle 111 segnalate sono ancora “a piede libero”, ovvero continuano a pubblicare contenuti diffamatori e alimentano l’odio razziale.

Ecco l’elenco completo:





Cosa pubblicano esattamente queste pagine ancora attive?

 

Il tema migranti in assoluto è quello più utilizzato. Esempio tipo: video in cui si dice sia un episodio che sta avvenendo in periferia. Spesso o si tratta di scene di film, o vengono presi episodi avvenuti in tutta Italia in un intero decennio e si finge che stiano succedendo tutti insieme nell’attualità per alimentare odio e disagio.

Altra tipologia è quella diretta a personaggi noti, i più colpiti sono lo scrittore Roberto Saviano o i politici Matteo Renzi o Laura Boldrini. A questi vengono messe in bocca parole mai pronunciate.

Ovviamente, tutto questo non ha mai una conseguenza giuridica, perché non vi è una responsabilità individuale, essendo i gestori delle pagine spesso nascosti dietro falso nome.

 

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