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Parla il medico che ha operato Fedez: “Sopravvivenza superiore al 60%”

Dovrà trascorrere in ospedale ancora qualche giorno, ma l'intervento al quale è stato sottoposto Fedez per asportare il tumore è andato bene

Parla il medico che ha operato Fedez per il suo tumore. Dovrà trascorrere in ospedale ancora qualche giorno, ma l’intervento al quale è stato sottoposto Fedez per asportare il tumore è andato bene. Ieri c’è stata la festa a sorpresa al figlio Leone, nonostante il brutto periodo.

Fedez ha un tumore: parla il medico che l’ha operato

Martedì Fedez è stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano e mercoledì è stato operato. Tutto è accaduto in pochi giorni, così com’è prassi quando vengono scoperti alcuni tipi di tumori. Il suo, infatti, richiedeva un intervento rapido e tempestivo per garantire maggiori possibilità di remissione. Nel caso di Fedez, queste possibilità sono piuttosto alte, come ha confermato il medico che l’ha operato.

Mercoledì si sussurrava di un intervento all’addome, questo faceva già presagire qualcosa di importante, sicuramente non un problema legato alla demielinizzazione. Il cantante ha rivelato di soffrire qualche anno fa. Ed è stato lui a rivelare l’entità della sua malattia: “Ho scoperto di avere un raro tumore neuroendocrino del pancreas”. Con semplicità e con poche parole, Fedez ha reso pubblico al mondo il motivo per il quale solo pochi giorni prima si era presentato ai suoi follower con gli occhi pieni di lacrime e il viso evidentemente sconvolto.

La conferma che è arrivata anche dal professore Massimo Falconi che l’ha operato e che, al Corriere della sera, ha spiegato in cosa consiste il tumore che ha colpito Fedez:Oltre a essere rari i NETs (dall’inglese Neuro-Endocrine Tumors) sono quasi sempre ‘silenziosi’ e solo nel 20% dei casi danno sintomi specifici legati all’iperproduzione di ormoni“. Nelle sue prime storie, Fedez aveva parlato di buon tempismo nella diagnosi, il che è stata una fortuna: “Se scoperto in tempo ed è localizzato, la chirurgia radicale porta ad alte percentuali di guarigione. […] Spesso l’intervento chirurgico è complesso: punta ad asportare completamente la malattia, preservando il più possibile la funzione dell’organo”.

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