Cronaca

Fermo, ogni mattina aspetta sola al freddo che apra la scuola: l’appello di una mamma per la sua bimba

La donna, dovendo rispettare gli orari di lavoro, è costretta ad accompagnarla alle 7.40, mentre il cancello apre circa quindici minuti dopo

Fermo: bimba lasciata fuori dal cancello della scuola, al freddo e sotto la pioggia, in attesa che la campanella suoni e possa entrare in classe. Il papà è disabile e la mamma, dovendo rispettare gli orari per non perdere il lavoro, è costretta ad accompagnarla a scuola alle 7.40.

Così, ogni mattina, aspetta sola al freddo, ed eventualmente sotto la pioggia, che il cancello della struttura venga aperto (circa quindici minuti dopo) per poter entrare in classe. È la storia di un’alunna di una scuola elementare di Casette d’Ete.

Fermo, bimba sola al freddo aspetta che apra la scuola: l’appello della madre

La mamma della piccola si è rivolta prima alla scuola, poi al sindaco e ai servizi sociali, ma per ora la questione rimane irrisolta. Per via degli accessi contingentati causa Covid, la piccola entra dalla parte posteriore dell’edificio (facendo parte del gruppo quarte e quinte elementari), il cui portone solitamente viene aperto intorno alle 7.55.

Gli alunni della prima fino alla terza elementare invece possono entrano dalla parte principale, dove il cancello è aperto e si può almeno sostare nell’androne.

L’appello della madre della bimba

Come riporta Il Resto del Carlino, la mamma, che non può assolutamente permettersi di perdere il lavoro visto che rappresenta l’unico introito della famiglia, ha cercato di risolvere la situazione. Si è rivolta più volte alla scuola, ma tutti i tentativi sono andati a vuoto. E le risposte sarebbero state: “Queste sono le regole e vanno rispettate” oppure “Potrebbe pagare una baby-sitter“.

“La mamma mi ha esposto il problema a ottobre e lo abbiamo fatto presente alla responsabile del plesso, chiedendo se si potesse mettere una tettoia o, in via eccezionale, far aspettare la bambina all’ingresso principale ma i tentativi sono andati a vuoto”, ha spiegato al quotidiano un’insegnante che ha preso a cuore la questione.

A gennaio, la donna ha quindi contattato il sindaco Alessio Terrenzi e i servizi sociali del Comune di Sant’Elpidio a Mare, di cui Casette d’Ete è una frazione. E ancora aspetta che venga trovata una soluzione.

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