Festa della Repubblica, le canzoni più belle da ascoltare per celebrare il 2 giugno
Festa della Repubblica italiana, le canzoni da ascoltare il 2 giugno per comprendere il significato di questa festa
Quali sono le canzoni più belle per celebrare il 2 giugno? La Festa della Repubblica Italiana è una giornata celebrativa nazionale italiana istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, con la celebrazione principale che avviene a Roma. La Festa della Repubblica Italiana è uno dei simboli patri italiani.
Festa della Repubblica italiana, le canzoni più belle per il 2 giugno
Quali sono dunque le canzoni più belle per la Festa della Repubblica del 2 giugno?  Una playlist che procede in ordine cronologico dall’Anno Zero della sua fondazione (1946) ai giorni nostri, con due brani rappresentativi per ogni decennio. Si parte dal dopoguerra e dall’euforia generata dalla Liberazione che è alla base di Festa d’Aprile (1948), su testo dell’intellettuale antifascista Franco Antonicelli. Tammuriata nera nasce nel 1944, ispirata da un fatto vero accaduto nel napoletano e annuncia, con molto anticipo, la società multietnica che verrà .
Gli anni Cinquanta si aprono con la questione triestina, che riecheggia sullo sfondo della canzone vincitrice della seconda edizione del Festival di Sanremo, Vola colomba (1952), mentre U pisci spada (1954) rappresenta l’Italia delle radici popolari, fotografata in bianco e nero dal cinema neorealista a cui si richiama il Modugno cantastorie. È l’Italia che cede il passo ai nuovi costumi introdotti dal boom economico e fustigati da Celentano nel Il ragazzo della via Gluck (1966), mentre gli anni Sessanta si aprono a orizzonti internazionali, inseguendo il sogno di una generazione (C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, 1967). Negli anni Settanta gli italiani cominciano a guardarsi dentro e scoprono vizi e virtù del loro modo di vivere: C’è chi si prende in giro (Quelli che, 1975) e chi lo fa con coscienza civica (Viva l’Italia, 1979).
Gli anni Ottanta invece riportano in auge la retorica patriottica e si torna a cantare il tricolore (Italia,1988) anzi, fieri di essere italiani (L’italiano, 1983). Ma dura poco, perché negli anni Novanta è di nuovo l’ironia a marcare l’istinto di patria (Inno nazionale, 1995), fino allo sberleffo post-moderno (La terra dei cachi, 1996). E mentre la musica cambia, le tematiche restano quelle anche nel Terzo Millennio, intente a esplorare l’evoluzione dei luoghi comuni con nuovo spirito identitario – Io non mi sento italiano (2003) – e con rabbia – L’Italia (2009). Due istantanee del tempo presente chiudono la playlist: un viaggio in treno lungo le bellezze della Penisola (Made in Italy, 2016) e uno sguardo sulla nuova Italia multietnica firmato da uno dei suoi esponenti di grido (Cara Italia, 2018).
Dove ascoltare la playlist per la Festa della Repubblica
La playlist è disponibile su canzoneitaliana.it, il portale del ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo che segue i grandi appuntamenti italiani attraverso la musica.