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Sanremo 2022: 10 momenti memorabili e criticati della storia del Festival

Sanremo non esisterebbe se non ci fossero altrettante polemiche e scene epiche

Sanremo non esisterebbe se non ci fossero altrettante polemiche e scene epiche, proprio ora, che siamo pronti a vedere la nuova edizione del Festival di Sanremo 2022, scopriamo 10 momenti memorabili e criticati della storia del festival della canzone italiana.

Sanremo 2022: i 10 momenti memorabili e criticati del Festival

Il bacio e il “Wojtylaccio” di Benigni (1980)

Nel 1980 l’Italia si scandalizza, per la prima volta, per il bacio durato 45 secondi tra Roberto Benigni e Olimpia Carlisi, attrice e all’epoca sua compagna. Nella stessa edizione, condotta da Claudio Cecchetto, il comico fa molte altre scene memorabili. Chiamerà anche “Wojtylaccio” Papa Giovanni Paolo II.

Il playback di Vasco (1983)

Negli anni ’80 gli artisti si esibivano in playback. L’unico modo per riballarsi era “Svelarlo”. Il primo a farlo fu Vasco Rossi. Il rocker lascia il palco prima che finisca Vita spericolata. Le vendite del brano aumentarono però vertiginosamente. Nell’edizione successiva tocca a Freddie Mercury dei Queen: probabilmente infastidito dall’impossibilità di esibirsi dal vivo con Radio Gaga, mostra chiaramente che la sua interpretazione non è live.

La finta gravidanza della Bertè (1986)

Loredana Bertè canta Re (scritta da Mango) con un miniabito in pelle nera di Gianni Versace e il pancione. Ma no, non si tratta di una gravidanza, solo di una sua classica provocazione. A farle compagnia due ballerine, anche loro incinte per finta. Succede un caos, ma il messaggio è che una donna, quando aspetta un bambino, non è malata, solo una forza della natura.

L’incursione di Cavallo Pazzo (1992)

”Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!’‘. È il 1992 e l’edizione numero 42 della manifestazione inizia con una delle irruzioni più famose della sua storia del Festival. Il “colpevole” è Mario Appignani, la “vittima” Pippo Baudo, che risponde al contrattempo con eleganza: ‘‘Purtroppo è un tipo pazzerellone che si accompagna a noi quando facciamo queste manifestazioni in diretta. Ma la vita è bella perché è varia, e queste cose rendono divertente e inaspettata la serata”. Nel frattempo, Appignani è stato trascinato fuori dal palco da una decina di uomini.

Pippo Baudo salva un (finto?) suicida (1995)

Il giorno del 23 febbraio, tutti sono sintonizzati su Sanremo quando, dalla balconata dell’Ariston, un certo Pino Pagano minaccia di gettarsi giù dal balcone. Oltre 16 milioni di italiani restano col fiato sospeso fino a che Pippo Baudo non lo raggiunge per convincerlo a desistere. Ovviamente ci riesce. A quanto pare, l’uomo che voleva gettarsi nel vuoto non era disoccupato ma voleva solo diventare famoso, come ammetterà in un’intervista a Vanity Fair. Dopo quell’episodio torna nell’anominato.

La presa in giro dei Blur (1996)

I Blur sono formati dal cantante Damon Albarn, dal chitarrista Graham Coxon, dal bassista Alex James e dal batterista Dave Rowntree. Eppure sul palco dell’Ariston qualcosa sembra essere cambiato. Al basso non c’è James, ma la bodyguard di Albarn, mentre al posto di Coxon c’è un cartonato. Insomma, i Blur hanno preso in giro la kermesse sulle note di Charmless Man.

Brian Molko contro il pubblico (2001)

È il festival condotto da Raffaella Carrà e ci sono ancora i grandi ospiti internazionali. Tra questi i Placebo di Brian Molko. La band sale sul palco dell’Ariston e si esibisce con la hit Special K. Il frontman termina la performance spaccando la chitarra contro una cassa. Il pubblico fischia, Molko lo affronta. La platea non si placa. E iniziano a urlargli: ‘‘Scemo, scemo”. Molko si inchina e se ne va stizzito.

La protesta dell’orchestra (2010)

È l’anno della vittoria di Valerio Scanu con Per tutte le volte che. In finale arrivano anche Marco Mengoni (trionfatore di X Factor) con la sua Credimi ancora e il trio Pupo-Luca Canonici-Emanuele Filiberto con Italia amore mio. Mentre la conduttrice Antonella Clerici legge i nomi degli esclusi iniziano i fischi. Arrivati alla certezza che Malika Ayane e la sua Ricomincio da qui sono fuori, i musicisti dell’orchestra lanciano in aria gli spartiti in segno di protesta. Arriva pure qualche “vergogna!” dal pubblico.

Gli operai sulla balaustra (2014)

La prima serata del festival del 2014 parte con due lavoratori del consorzio del bacino di Napoli e di Caserta senza stipendio da 16 mesi (insieme ad altri 800 dipendenti, di cui tre che si erano tolti la vita) che salgono su una balaustra e minacciano di gettarsi di sotto. Fabio Fazio calma i contestatori e legge la loro lettera di protesta.

Il litigio di Morgan e Bugo (2020)

“Le brutte intenzioni, la maleducazione / la tua brutta figura di ieri sera / e l’ingratitudine e la tua arroganza / fai ciò che vuoi mettendo i piedi in testa / certo disordine è una forma d’arte / ma tu sai solo coltivare invidia / ringrazia il cielo sei su questo palco / rispetta chi ti ci ha portato dentro / e questo sono io”. È il testo di Sincero modificato da Morgan che ha fatto arrabbiare Bugo tanto da fargli abbandonare il palcoscenico. Seguirà l’inevitabile squalifica del pezzo. Il “che succede?” di Morgan diventa un meme e un cult. L’episodio ha un successo mediatico enorme e l’anno successivo, sempre a Sanremo, viene citato da Willie Peyote in Mai dire mai.

 

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