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Il 25 novembre del 1959 ci lascia Birán Fidel Castro, carismatico rivoluzionario cubano che combatté al fianco del Che

Tutto sul leader maximo cubano, Fidel Castro: la biografia, le leggende, la storia e politica di Cuba sotto il suo governo

Assieme al fratello Raúl, a Ernesto Che Guevara e Camilo Cienfuegos, fu uno dei protagonisti della rivoluzione cubana contro il regime del dittatore Fulgencio Batista e, dopo il fallito sbarco nella baia dei Porci da parte di esuli cubani appoggiati dagli Stati Uniti d’America, definì il carattere socialista della Repubblica di Cuba, che secondo Castro e i suoi sostenitori è una democrazia popolare apartitica, ma che i dissidenti e una parte degli analisti politici internazionali definiscono come regime totalitario.

Secondo i suoi sostenitori, la leadership di Castro si è mantenuta così a lungo grazie al sostegno delle masse, dovuto al miglioramento delle condizioni di vita. Secondo i detrattori, invece, le cause andrebbero cercate nell’utilizzo di metodi coercitivirepressivi.

Fidel Castro, tutto ciò che c’è sapere sul celebre rivoluzionario cubano

Fidel Alejandro Castro Ruz nato a Birán (al secolo una frazione del comune di Mayarí appartenente all’allora provincia di Holguín) il 13 agosto del 1926, terzogenito dei sette figli (tre maschi e quattro femmine) di Ángel María Bautista Castro y Argiz (1875–1956), un benestante proprietario terriero gallego originario di Láncara (nella provincia di Lugo), e di Lina Ruz González (1903-1963), una cubana, proveniente da una modesta famiglia spagnola originaria delle Isole Canarie.


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Batista, il dittatore destituito dall’Esercito ribelle cubano.

Il padre, d’estrazione sociale contadina, era emigrato da giovane a Cuba, dove, nel 1895, venne coscritto nelle file dell’esercito spagnolo, al tempo impegnato su due fronti tra la guerra d’indipendenza cubana e la guerra ispano-americana, al seguito della quale gli Stati Uniti presero temporaneamente il controllo dell’isola caraibica. Al termine del conflitto, Don Ángel riuscì a far fortuna acquistando un appezzamento di terra per la coltivazione di zucchero di canna nei pressi di Birán

Anni universitari e Partito Ortodosso

Negli anni universitari, si unì a un gruppo di studenti che si opponevano alla corruzione politica. Entrò a far parte del Partito del Popolo Cubano (conosciuto anche come Partito Ortodosso) e nel 1947 divenne un leader della sinistra.


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Lo stesso anno si offrì volontario per una spedizione armata contro la dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana, ma i membri della spedizione non riuscirono a lasciare Cuba per portare a termine i loro piani. Come leader degli studenti, Castro viaggiò in Venezuela, a Panama e in Colombia per aiutare a organizzare un congresso studentesco antimperialista che rappresentasse tutta l’America Latina e che avrebbe coinciso con la conferenza di fondazione dell’Organizzazione degli Stati Americani (osa), patrocinata dagli Stati Uniti. Mentre si trovava in Colombia, partecipò alla rivolta popolare di Bogotá dell’aprile 1948.

Il Colpo di Stato

Il 7 luglio 1955 Castro partì per il Messico, dove cominciò a organizzare una spedizione di guerriglia per sollevare una insurrezione armata a Cuba. Il 2 dicembre 1956, insieme ad altri ottantuno combattenti, tra cui suo fratello Raúl, Che Guevara, Camilo Cienfuegos, Juan Almeida e Jesús Montané, Castro raggiunse la costa cubana a bordo dello yacht Granma. Durante i due anni successivi, Castro diresse le operazioni delle forze ribelli, pur restando il leader di riferimento del Movimento 26 Luglio. Dopo una iniziale battuta d’arresto, i guerriglieri riuscirono a riorganizzare le loro forze, e verso la fine del 1958 erano riusciti a estendere la lotta dalle montagne della Sierra Maestra a tutta l’isola.


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Il 1º gennaio 1959 Batista fuggì da Cuba. In risposta alla chiamata di Castro, centinaia di migliaia di cubani diedero vita a un tumultuoso sciopero generale che assicurò la vittoria della rivoluzione. Castro arrivò in trionfo all’Avana l’8 gennaio come comandante in capo del vittorioso Esercito Ribelle cubano. Il 13 febbraio 1959 fu nominato primo ministro, incarico che mantenne fino al dicembre 1976, quando diventò presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei Ministri.

Castro al potere

L’Esercito Ribelle prese infine il potere nel 1959. Le decisioni iniziali, prese dal nuovo governo di Fidel, furono inizialmente di componente etica: chiusura delle case da gioco e di tolleranza, lotta senza quartiere al traffico di droga, liberalizzazione degli accessi agli alberghi, spiagge, locali sino ad allora riservati a circoli esclusivi. Tutto questo affascinò la maggioranza della popolazione e il nuovo governo ebbe grande consenso.


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Nel marzo del 1959 fu imposta una diminuzione dei canoni d’affitto del 30-50% accompagnata da una riduzione del prezzo di medicinali, libri scolastici, tariffe elettriche, telefoniche e dei trasporti urbani. Dopo aver ridotto gli affitti, si varò una riforma che mirava a trasformare gli inquilini in veri e propri proprietari attraverso il pagamento degli alloggi con rate mensili proporzionali al reddito.

La riforma agraria

Ma le proteste interne iniziarono dopo l’emanazione, nel maggio 1959, della prima riforma agraria, che fissava per le tenute agricole un limite massimo di 402 ettari. La superficie coltivabile veniva assegnata a cooperative oppure distribuita a proprietà individuali di un minimo di 27 ettari. Il governo, per impedire il minifondo, proibiva la vendita delle vendite delle terre ricevute e il loro frazionamento.


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Con la nuova riforma agraria fu istituito l’INRA (Istituto nazionale di riforma agraria). Tale operazione suscitò forti reazioni nelle campagne ma anche presso le classi alte e i ceti medi urbani. Le manifestazioni più clamorose di dissenso furono rappresentate dalla fuga, negli Stati Uniti, del comandante delle Forze armate Pedro Diaz Lanz, e dall’ arresto di Huber Matos, governatore della provincia di Camarguey, accusato di cospirazione per essersi opposto alla riforma agraria.

In tempi moderni Cuba, e con lei il suo simbolo supremo, cioè Castro, si è impegnata a fronteggiare gli Stati Uniti, in una lotta che l’ha opposta al blocco economico – il cosiddetto – embargo – durato diversi decenni, fino al 2015, quando il presidente Obama lo annullò, facendo inoltre visita a Cuba – primo presidente USA dopo 88 anni.

Gli ultimi anni


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A partire dal mese di dicembre del 2006 si fanno sempre più presenti i problemi di salute. Il 19 febbraio 2008, al potere da quasi 50 anni, Fidel annuncia il suo ritiro dalle cariche presidenziali lasciando tutti i poteri al fratello Raul Castro Ruz. «Non vi dico addio. Spero di combattere come un soldato delle idee», ha dichiarato il leader maximo cubano, facendo intendere la volontà di continuare ad esprimersi dalle colonne della stampa ufficiale.

Morte

Fidel Castro è morto nella capitale cubana alle ore 22.29 del 25 novembre 2016, esattamente 60 anni dopo il salpamento del Granma; a darne l’annuncio alla televisione di Stato è il fratello Raúl. La causa della morte non venne rivelata.


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Nel rispetto della volontà del defunto, il corpo di Fidel Castro è stato cremato nelle ore successive. Durante i nove giorni di lutto nazionale, il corteo funebre ha percorso al contrario il medesimo viaggio di 900 km (fatto da Castro e dai rivoluzionari nel gennaio 1959) trasportandone l’urna cineraria dall’AvanaSantiago di Cuba dov’è stata sepolta. Le varie tappe del tragitto hanno visto la folla accoglierlo con commozione, ammassata lungo le strade per assistere al corteo.

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