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Il figlio di Fedez in campo con Hernandez: il post fa infuriare i fan

Leone, figlio di Fedez e Chiara Ferragni, scende in campo al fianco di Theo Hernandez, ma il post pubblicato fa infuriare i fan. Prima della partita di Serie A, il bambino si trovava al fianco del calciatore, tanto che anche l’account di Lega Serie A, pubblica la foto per ringraziare “l’accompagnatore speciale”.

Il figlio di Fedez in campo con Hernandez: il post fa infuriare i fan

Di certo la partita Milan-Frosinone non è stata solo un’occasione di rilancio in campionato della squadra di Stefano Pioli. La partita è stata anche occasione di visibilità per un ospite speciale, che di sicuramente molti spettatori avranno notato. Si tratta proprio di Leone Lucia Ferragni, figlio primogenito di Chiara Ferragni e Fedez, sceso in campo prima dell’inizio del match. Il bambino infatti ha accompagnato i calciatori del Milan.

Leone, il quale vestiva il completino del Frosinone, è stato immortalato al fianco di Theo Hernandez nei minuti precedenti all’inizio della partita. Più precisamente durante la lettura delle formazioni e le prassi che precedono le gare di Serie A. Fedez infatti ha immortalato il bambino durante la vestizione, a pochi minuti dal suo “esordio in Serie A” da accompagnatore. “Lello pronto a scendere in campo“, dice l’artista, accompagnando il racconto dell’esperienza di suo figlio ripresa a distanza con affetto e ironia.

Tuttavia a riprendere in campo il bambino ci ha pensato anche l’account Twitter della Serie A, che accompagna le foto con la didascalia “Un accompagnatore speciale per Theo”. Ma il post ha sollevato diverse polemiche. Alcuni utenti, infatti, si chiedono per quale motivo gli altri bambini dovrebbero essere meno speciali di lui.

Chi sono i bambini che scendono in campo in Serie A

La presenza dei bambini in campo prima dell’inizio delle partita è una pratica ormai storica che caratterizza buona parte dei campionati a livello internazionale. Ma come è possibile far scendere in campo un bambino per una partita di Serie A? Il protocollo è gestito, di fatto, dalle squadre ospitanti, che gestiscono le richieste attraverso dei sistemi interni propri. Il diritto di prelazione può essere così garantito attraverso una dinamica legata agli abbonati. O ancora a logiche di membership, o ancora legate al rapporto tra le squadre e gli sponsor. Le società di casa, a loro volta, sarebbero vincolate, anche per questioni di diritti di immagine, a comunicare a Lega Serie A i nomi di bambine e bambini selezionati.

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