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Il 17 novembre del 1293 nasce Filippo V detto Il Lungo: re prudente, intelligente e attivo del basso medioevo

Figlio e successore di Filippo il Bello, Filippo V detto il Lungo è stata una delle figure chiave del riformismo monarchico francese

Filippo V detto Il Lungo, è stato re di Francia e re di Navarra, dal 1316 alla sua morte. Fu il secondogenito del re di Francia, Filippo IV il Bello, e di Giovanna I di Navarra, figlia secondogenita del re di Navarra Enrico I e conte (col nome di Enrico III) di Champagne e Brie, e di Bianca d’Artois, figlia di Roberto I d’Artois (figlio del re di Francia Luigi VIII e fratello di Luigi IX il Santo) e di Matilde del Brabante.

Filippo V il Lungo, la vita del re di Francia

Filippo V detto Il Lungo nato a Vincennes il 17 novembre del 1293. Nel 1307, a Corbeil, sposò Giovanna II di Borgogna, figlia del conte di Borgogna e di Chalon, Ottone IV di Borgogna (1248-1303), e della futura contessa di ArtoisMatilde di Artois (1268-1329), figlia del conte d’ArtoisRoberto II il Nobile (1250-1302) e di Amicie signora di Conches.


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Nel 1311, Filippo V ottenne in appannaggio dal padre il titolo di Conte di Poitiers, amministrandone il territorio fino al 1316.

Elezioni fallite

Alla morte dell’imperatore del Sacro Romano Impero Enrico VII di Lussemburgo, nel 1313, suo padre propose senza successo Filippo come candidato all’elezione a re dei Romani e poi a imperatore.


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Una interpretazione di Filippo il Bello, suo padre.

Sempre in quegli anni, dopo aver osteggiato e boicottato la restaurazione del regno di Arles con un re angioino, ora suo padre Filippo IV il Bello lo ripropose per Filippo il Lungo, ottenendo ovviamente la disapprovazione degli angioini e dei vassalli borgognoni e provenzali.

Bianca di Borgogna era la consorte di Carlo il Bello, terzogenito del re, mentre Margherita era la consorte di Luigi X l’Attaccabrighe, primogenito ed erede al trono.

Gli ultimi anni di Filippo il Bello

Nel sul ultimo anno di vita, Filippo il Bello fece arrestare la moglie di Filippo il Lungo, Giovanna II di Borgogna. Durante lo scandalo noto comTour de Nesle AffairMargherita e Bianca furono accusate di adulterio.


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Stemma di Filippo V prima della sua incoronazione.

Confessarono davanti al Parlement di Parigi, che le trovò colpevoli anche di lesa maestà, condannandole al carcere a vita. Dopo le rasature dei capo, Margherita fu imprigionata nei sotterranei della fortezza di Château Gaillard, presso la quale fu detenuta anche Bianca di Borgogna.

La condanna a Giovanna II di Borgogna

Sebbene la corte di Île-de-France l’avesse assolta dall’accusa più grave, Giovanna II di Borgogna fu ritenuta colpevole di favoreggiamento per l’adulterio di Margherita e di Bianca, quindi rinchiusa nel castello di Dourdan, che Filippo Augusto aveva fatto costruire agli inizi del secolo precedente.


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Giovanna II di Borgogna.

Il 15 agosto 1315, Margherita fu trovata morta nella sua cella di Château Gaillard. Nove giorni dopo, suo marito Luigi X l’Attaccabrighe e Clemenza d’Ungheria furono incoronati come sovrani a Reims.

Luigi X morì il 5 giugno 1316, lasciando la figlia di prime nozze Giovanna II di Navarra (1311-1349), mentre la consorte era incinta di alcuni mesi. Filippo V, fece liberare e tornare a corte Giovanna II di Borgogna. Dopo la loro incoronazione l’anno seguente, Bianca fu tenuta in carcere fino all’annullamento del matrimonio nel 1322, divenendo regina per breve tempo.

Ascesa al trono di Francia

Alla morte del fratello nel 1316, Filippo, che due anni prima era succeduto al padre, esercitò la reggenza in nome del successore. Questa decisione negò i diritti di Giovanna II di Navarra, che era ancora troppo giovane, e della matrigna Clemenzia.


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Lo stemma del re di Francia e Navarra.

Filippo le negò la rendita concessale da Luigi X, nonostante le ripetute richieste d’aiuto indirizzate da Clemenzia alla propria famiglia ed al neoeletto pontefice. A novembre nacque un maschio, Giovanni Postumo, re di Francia, e Filippo il Lungo fu confermato reggente. Ma il neonato visse solo cinque giorni. Dopo la sua morte, Filippo si proclamò re, usurpando il trono della nipote.

Il 9 gennaio 1317, dopo che Giovanna, era stata liberata e fatta ritornare a corte, alla presenza solo di suo zio, Carlo di Valois, e di sua suocera, Matilde d’Artois, Filippo il Lungo venne incoronato, assieme a Giovanna, re di Francia. Nel mese di febbraio, una commissione di prelati, cittadini autorevoli, feudatari e dottori dell’università enunciarono il principio che una donna non può accedere al trono di Francia durante gli Stati Generali del 1317.

In difesa della contessa Matilde

Nel 1318, dovette intervenire vittoriosamente a favore della suocera, Matilde, contessa d’Artois, che era attaccata dal nipote, Roberto, che, in quanto discendente della linea maschile, rivendicava la contea con le armi dopo aver perso due volte la causa nei processi di fronte alla corte di Parigi.


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Matilde, contessa d’Artois.

Dopo proseguì una guerra contro le Fiandre, che si trascinava da molti anni (dall’inizio del secolo circa) e, nel 1320, con piccole acquisizioni territoriali, si arrivò alla pace col conte delle Fiandre, Roberto di Dampierre, che si impegnò a fare sposare al proprio erede, Luigi di Dampierre, la figlia di Filippo, Margherita.

Dato che Edoardo II d’Inghilterra, per i possedimenti francesi non aveva compiuto l’atto di omaggio, né a suo fratello, Luigi X, né a lui, Filippo accettò, che, nel 1319, Edoardo II ottemperasse all’omaggio per procura e poi di persona, nella cattedrale di Amiens, nel 1320, migliorando le relazioni tra i due sovrani. Quando il Papa Giovanni XXII gli chiese di intervenire in Italia come campione della causa guelfa contro i ghibellini, Filippo V seppe evitare di farsi coinvolgere.

Riforme

Per assicurarsi l’appoggio dei cittadini, Filippo, come già prima suo padre, convocò spesso delle assembleeStati generali ante litteram.


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Fu un re prudente, intelligente e attivo, attuò riforme in campo militare, per meglio coordinare la chiamata alle armi in caso di necessità, mentre in campo amministrativo si premurò che gli impiegati contabili della camera dei conti, e gli impiegati delle altre camere, lavorassero con scrupolo senza abbandonare il posto di lavoro, pena la perdita di una giornata di stipendio, e tentò di unificare la moneta e il sistema di pesi e misure. Inoltre impose pesanti ammende agli ebrei.

Malattia e morte


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Nel 1321, Filippo si ammalò nel mese di agosto, e morì, dopo cinque mesi presso l’Abbazia di Longchamp il 3 gennaio del 1322, senza lasciare eredi maschi e ancora una volta i diritti delle figlie femmine furono ignorati. La corona passò al fratello di Filippo, Carlo IV detto il Bello.

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