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Il 2 settembre del 1945 si pone la parola fine alla Seconda Guerra Mondiale, drammatico conflitto della storia conteamporanea

La fine della Seconda Guerra Mondiale: Peral Harbour, Stalingrado, El-Alamein, Hiroshima e Nagasaki e l'istituzione della Repubblica italiana

Se la Prima Guerra Mondiale era scoppiata dopo un evento singolo ed improvviso, la Seconda Guerra Mondiale, a distanza di 25 anni, era stata per molti versi più prevedibile. Questo conflitto drammatico e letale si è protratto dal 1939 al 1945. Adesso percorriamo tutte le fase finali del conflitto, dall’avanzata dell’esercito tedesco al contrattacco degli alleati, dallo sbarco in Normandia al suicidio di Hitler.

2 settembre 1945: finisce la Seconda Guerra Mondiale

La fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa si ebbe con la resa della Germania nazista nelle battaglie finali del teatro europeo della Seconda Guerra Mondiale, le quali ebbero luogo tra la fine di aprile e l’inizio del 2 settembre 1945.

Fatti antecedenti

Il 1941 la Germania Nazista e gli alleati dell’Asse (ad eccezione della Bulgaria) invadono l’Unione Sovietica. La Finlandia – mirando ad essere risarcita per le perdite territoriali subite a seguito della Campagna d’Inverno e del successivo armistizio – si allea con le forze dell’Asse alla vigilia dell’invasione.


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Vojtech Tuka annuncia l’adesione slovacca alle forze dell’Asse.

Nel corso del mese di settembre, l’esercito tedesco conquista rapidamente gli Stati Baltici e, con l’aiuto della Finlandia, stringe d’assedio Leningrado (oggi San Pietroburgo). Nella zona centrale, all’inizio d’agosto i Tedeschi conquistano Smolensk e muovono su Mosca nel mese d’ottobre. Nella parte meridionale, truppe tedesche e romene conquistano Kiev (Kyiv) in settembre e Rostov, sul fiume Don, nel novembre successivo. Tuttavia, una controffensiva sovietica costringe i Tedeschi, giunti alla periferia di Mosca, a una caotica ritirata.

Sul fronte orientale, invece, si stava consumando l’attacco alla base di Pearl Harbor. Mentre a Washington diplomatici giapponesi negoziavano con il Segretario di Stato americano Cordell Hull, a Pearl Harbor gli aerei nipponici bombardavano la base navale americana. L’indignazione del popolo americano di fronte all’attacco a sorpresa prevalse sui desideri di isolazionismo e gli Stati Uniti dichiararono guerra al Giappone il giorno seguente.

L’avanzamento delle truppe anglo-americane

Gli Stati Uniti dichiarano guerra al Giappone, entrando ufficialmente in guerra. Le truppe Giapponesi sbarcano nelle Filippine, nell’Indocina Francese (Vietnam, Laos e Cambogia) e a Singapore, allora sotto il dominio Britannico. Alla fine del 1942, l’occupazione di Filippine, Indocina e Singapore da parte del Giappone è completata.


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I diplomatici di Washington tentarono invano una negoziazione.

A imperitura memoria, la Germania Nazista e gli alleati dell’Asse dichiarano guerra agli Stati Uniti. Ma, in questi tre anni, le truppe anglosassoni bombardarono Colonia, portando la guerra sul suolo tedesco per la prima volta. Nel corso dei successivi tre anni, i bombardamenti anglo-americani riducono molte città tedesche a un ammasso di macerie.

Questi anni furono decisivi, perché le truppe inglesi sconfiggono i Tedeschi e gli Italiani ad El Alamein, in Egitto, costringendo le forze dell’Asse a una caotica ritirata attraverso la Libia e spingendole fino al confine orientale con la Tunisia.

La gloriosa battaglia di Stalingrado e lo sbarco in Sicilia

In risposta a tale fallimento in Africa settentrionale, i Tedeschi occupano anche la Francia meridionale, l’11 novembre del 1942.  Così le truppe sovietiche contrattaccano e sfondano le linee degli eserciti ungherese e rumeno a nordovest e a sudovest di Stalingrado, intrappolando così la Sesta Armata tedesca all’interno della città. Fermati dagli ordini di Hitler, i sopravvissuti della Sesta Armata non possono né ritirarsi, né tentare di rompere l’accerchiamento dei Sovietici e vengono, infine, costretti alla resa tra il 30 gennaio e il 2 febbraio 1943.


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Il grafico correlato alla sconfitta della Grande Germania.

Nello stesso anno, truppe inglesi e statunitensi sbarcano in Sicilia e – a metà agosto – l’isola è sotto il controllo alleato. Mentre il 5 Luglio del 1943 i Tedeschi lanciano una massiccia offensiva di carri armati nei pressi di Kursk, in Unione Sovietica. In una settimana, i soldati dell’Armata Rossa fermano l’attacco e danno inizio alla controffensiva.

Lo sbarco a Roma e l’occupazione tedesca in Ungheria

E mentre le truppe alleate sbarcano a sud di Roma (con un Benito Mussolini destituito e un Badoglio incaricato a formare un nuovo Governo) temendo che l’Ungheria voglia abbandonare l’Asse, i Tedeschi occupano il paese e obbligano il Reggente, Ammiraglio Miklos Horthy, a nominare un Capo del Governo favorevole alla Germania.


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L?annuncio di Badoglio alla Nazione raccontato da La Stampa.

Il 4 giugno del 1944, le truppe alleate liberano Roma. Sei settimane dopo, i bombardbieri anglo-americani sono in grado di colpire la Germania orientale per la prima volta.

Dallo sbarco in Normandia alla fine del conflitto

Le forze anglo-americane superano l’opposizione tedesca sulle spiagge della Normandia e proseguono velocemente verso est e verso Parigi. Il 15 ottobre del 1944, il movimento ungherese delle Croci Frecciate porta a termine un colpo di stato con il supporto dei Tedeschi, al fine di impedire al governo ungherese di negoziare la resa con i Sovietici.


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Storica immagine dello sbarco in Normandia.

Il 16 Dicembre del 1944 la Germania lancia l’ultima offensiva sul fronte occidentale, nota come Battaglia dei Giganti, nel tentativo di riconquistare il Belgio e dividere le forze alleate lungo il confine tedesco. All’inizio del gennaio 1945, però, i Tedeschi sono in ritirata.

L’anno successivo i Sovietici lanciano una nuova offensiva: dopo aver liberato Varsavia e Cracovia in gennaio, il 13 febbraio, dopo un assedio durato due mesi, conquistano Budapest e all’inizio di aprile spingono i Tedeschi e i loro alleati ungheresi al di là dei confini dell’Ungheria. Successivamente, con la conquista di Bratislava, avvenuta il 4 aprile, obbligano la Repubblica Slovacca alla resa; infine, il 13 dello stesso mese, liberano Vienna. Dopo il suicidio di Hitler avvenuto il 30 aprile, la Germania si arrende il 7 maggio alle forze alleate e il 2 settembre giunge la fine del conflitto.

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