Cronaca

Firenze, corpi fatti a pezzi: figlio coppia uccisa in carcere in Svizzera

La conferma è arrivata agli investigatori dell'Arma dei Carabinieri di Firenze che avevano diramato le ricerche

Firenze, corpi fatti a pezzi: Taulant Pasho, il 33enne figlio maschio dei coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni, i cui cadaveri mutilati sono stati trovati nei giorni scorsi in alcune valigie lungo la superstrada Fi-Pi-Li, a ridosso della recinzione del carcere fiorentino di Sollicciano, è detenuto in un carcere della Svizzera.

Firenze, coppia fatta a pezzi: figlio in carcere in Svizzera

La conferma è arrivata agli investigatori dell’Arma dei Carabinieri di Firenze che avevano diramato le ricerche. La Procura di Firenze ha provveduto a far effettuare l’internazionalizzazione di un provvedimento di carcerazione definitivo a carico del 33enne che deve scontare 3 anni e 11 mesi circa di reclusione per reati di droga.

Le indagini

L’uomo è al centro di una serie di accertamenti e verifiche da parte degli inquirenti coordinati dal pubblico ministero Ornella Galeotti. L’inchiesta sta ricostruendo tutta la vicenda della misteriosa scomparsa della coppia albanese con il loro macabro ritrovamento dopo essere stati uccisi in circostanze ancora tutte da chiarire, fatti a pezzi e finiti in quattro valigie.

Evase dagli arresti domiciliari

Taulant Pasho si è reso irreperibile dal novembre 2016, quando evase dagli arresti domiciliari, dove si trovava per reati di droga, per rendersi latitante. Dorina, figlia della coppia uccisa e sorella di Taulant, l’8 novembre del 2015 denunciò come data della scomparsa dei genitori il 2 novembre, lo stesso giorno in cui il fratello era uscito dal carcere di Sollicciano, dove era finito per droga.

Arrestato una seconda volta sempre per traffico di droga nel 2016 e messo ai domiciliari, nel giro di poche settimane si era reso irreperibile in Italia. L’abitazione in cui alloggiò agli arresti domiciliari Taulant Pasho fu controllata più volte dalle forze dell’ordine, tra il 2016 e il 2017.

Nel luogo – secondo quanto si è appreso da fonti investigative – non sarebbe mai stato rilevata alcuna traccia di cadaveri in decomposizione. Le verifiche erano state fatte anche perché i condomini avevano segnalato un persistente tanfo, ma gli accertamenti avrebbero sempre rilevato solo la presenza dell’odore di escrementi.

Le lamentele dei vicini

L’unità abitativa, con garage pertinente, è stata oggetto di diverse segnalazioni, da parte di alcuni condomini, di cattivi odori che venivano ricondotti alla presenza di alcuni cani non debitamente curati. Le lamentele furono rappresentate al Nucleo Provinciale Guardie Zoofile di Firenze, che, a conclusione di diversi sopralluoghi (dal novembre 2016 al gennaio 2017), informò l’autorità giudiziaria evidenziando una situazione di scarsa igiene e non corretta cura degli animali domestici. Nel corso dei controlli, infatti, era stata rilevata la presenza di escrementi ed urina non raccolti.

Nel giugno 2016 i carabinieri avevano rinvenuto all’interno del garage di pertinenza dell’abitazione 6 kg di marijuana, dopo aver perquisito l’immobile. Al termine del controllo Taulant Pasho fu arrestato per detenzione ai fini di spaccio. Cinque mesi dopo iniziò la latitanza. Al vaglio degli inquirenti tutte le frequentazioni della coppia, dei familiari e in particolare anche delle due figlie Dorina e Vittoria.

Nel frattempo gli investigatori stanno cercando tutti gli indizi per risalire agli assassini: almeno un paio, si ipotizza, capaci di massacrare di bitte e strangolare la donna e di tagliare la gola all’uomo con un fendente procurato forse con un machete. Quanto ai motivi del duplice omicidio, ogni scenario resta aperto: dalla vendetta di una banda criminale per uno sgarro a una lite finita nel sangue.

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