Cronaca

Il 17 agosto del 2010 ci lascia Francesco Cossiga, uno dei testimoni più importanti e significativi della prima repubblica

Nato nel 1928 a Sassari, Francesco Cossiga ha ricoperto praticamente tutte le cariche possibili, fino ad arrivare al Quirinale nel 1985. La sua morte segna la scomparsa di uno dei testimoni più importanti e significativi della prima repubblica e dei suoi misteri. Presidente della Repubblica dal 1985 al 1992, Presidente del Consiglio fra il 1979 e il 1980, Ministro dell’Interno dal 1976 al 1978, infine senatore a vita. Senza contare i ruoli da sottosegretario.

17 agosto 2010: muore Francesco Cossiga, uno degli attori principali della Prima Repubblica

Francesco Cossiga è nato il 28 luglio 1928 a Sassari. Ma la vita del Presidente Emerito scomparso oggi a Roma è stata molto di più. Una storia che inizia in Sardegna, e che racconta di un ragazzo prodigio che ottiene la maturità a solo 16 anni e la laurea in Giurisprudenza a 20, nel 1948.

I primi approcci alla politica


francesco-cossiga


E così si ritrova, pochi anni dopo, su una cattedra a insegnare Diritto Costituzionale Regionale ai suoi coetanei. Ma la precocità è nel sangue di Cossiga: a 17 anni è già iscritto alla Democrazia Cristiana ed è un elemento fra i più attivi. A 28 anni è segretario provinciale della DC di Sassari. D’altro canto la politica è un affare di famiglia, visto che suo cugino si chiama Enrico Berlinguer ed è un astro nascente del Partito Comunista.

In Parlamento

A 10 anni dalla laurea, nel 1958, lo sbarco a Roma come deputato. Cossiga ha 30 anni e continua a bruciare le tappe. Il 23 febbraio del 1966 entra nel terzo governo Moro come sottosegretario alla Difesa, poi nel 1976 è Ministro dell’Interni, nel 1979 Presidente del Consiglio, nell’83 del Senato e nell’85 della Repubblica.


Cossiga_Yeltsin
Francesco Cossiga con il Presidente russo Boris El’cin, nel 1992.

Un titolo non scritto lo insegue in questi anni: è sempre il più giovane ad aver mai ricoperto quelle cariche. Una carriera fulminante che però non si accompagna a una grande popolarità. È inviso alla sinistra quel “KoSSiga” che vieta le manifestazioni per ordine pubblico o bollandole come antidemocratiche, ed è anche inviso a delle parti della DC, specialmente per il suo comportamento durante il rapimento di Aldo Moro e il suo rifiuto di trattare.

Altro affare controverso nel lungo curriculum di Cossiga la riforma dei servizi segreti: nel gennaio del 1978 scioglie con sei mesi d’anticipo i vecchi servizi e crea l’Ucigos (Ufficio Centrale di Investigazione Generale delle Operazioni Speciali). Vengono riorganizzati il Sismi e il Sisde: in tutto sono 400 gli 007 che tornano a casa. Una riforma improvvisa che però si incrocia col rapimento Moro, che coglie di sorpresa i servizi che si ritrovano in seria difficoltà.

Lo scandalo P2

Arriva lo scandalo P2: mai si è capito a che livello e come Cossiga fosse coinvolto nell’organizzazione massonica sovversiva. E rimangono anche molti misteri su Gladio, sezione italiana di Stay Behind Net, organizzazione segreta dell’Alleanza Atlantica. Una organizzazione che doveva garantire la permanenza nel blocco filo-statunitense dell’Italia, il paese con il Partito Comunista più forte fra quelli della Nato. Una storia che nel 1991 porta la minoranza in parlamento a chiedere il suo stato d’accusa.


Francesco_Cossiga_scampato_all'incidente_ferroviario_del_Pendolino_di_Piacenza_1997
Il senatore a vita Cossiga uscito illeso dall’incidente ferroviario di Piacenza del 12 gennaio 1997.

Accusa che ha sempre rifiutato perché, disse poi, «il Partito comunista sapeva dell’esistenza di un’organizzazione segreta con le caratteristiche di Gladio. Lo dico perché ne fui informato da Emilio Taviani. (?) Perché i comunisti lanciarono comunque quella campagna e perché inserirono i fatti di Gladio tra le accuse che portarono alla richiesta di incriminazione nei miei confronti? Credo di avere la risposta.

Quello dei comunisti fu fuoco di controbatteria: era da poco crollato il Muro di Berlino e temevano che potessero arrivare da quella parte notizie di chissà che genere sul loro conto; quindi, per evitare di trovarsi in imbarazzo, cominciarono a sparare nel mucchio. E io fui colpito per primo in quanto presidente della Repubblica».

La fine della prima Repubblica


Fini_Cossiga_Bertinotti_2008
Francesco Cossiga con Gianfranco Fini e Fausto Bertinotti nel 2008.

Poi arriva il crollo, la fine della prima Repubblica e dei suoi partiti. Anche Cossiga è travolto. Rimane in Parlamento con una sua formazione, l’Unione Democratica per la Repubblica. Una forza minoritaria che si allea con il nascente nuovo centro di ispirazione democristiana di Mastella e Buttiglione. Ma si tratta di una soluzione temporanea: si può dire che dall’insediamento del Governo D’Alema seguito alle dimissioni di Prodi nel 1998, il suo ruolo si limita a senatore a vita.

Morte


francesco-cossiga


Cossiga è morto alle 13:18 all’Ospedale Gemelli di Roma dove da lunedì 9 agosto era ricoverato in rianimazione per una insufficienza cardio-respiratoria. Nove giorni altalenanti con una quadro clinico di continua gravità (aveva ricevuto il sacramento dell’unzione degli infermi) nei quali, dopo la prima crisi che gli aveva fatto varcare le soglie del nosocomio, il presidente aveva dato a cavallo di Ferragosto segnali di miglioramento. Anche la situazione infettiva sembrava rispondere alle cure, tant’è che pur rimanendo legato ai supporti artificiali, i farmaci sedativi venivano gradualmente diminuiti. Il 17 agosto del 2010 però, la seconda crisi cardiocircolatoria è stata fatale.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio