Cronaca

Francia, malato sceglie di morire in diretta: Facebook blocca il video di Alain Cocq

Francia, Facebook ha deciso di bloccare il live streaming di Alain Cocq. Il cittadino francese, affetto da una malattia incurabile, a cui era stata negata l’eutanasia da parte del presidente Emmanuel Macron. Cocq aveva così deciso trasmettere la sua agonia sui social media, ma il noto social network ha deciso di interrompere la diretta: “Le nostre regole non consentono la rappresentazione di tentativi di suicidio”.

Francia, Facebook blocca il live streaming di Alain Cocq

La decisione netta da parte di Facebook che ha voluto bloccare la sua trasmissione video: “Pur rispettando la sua decisione – ha detto un portavoce di Facebook citato dal quotidiano francese Le Parisien – di voler portare all’attenzione questa complessa questione, sulla base della consulenza di esperti, abbiamo adottato misure per impedire il live streaming sull’account di Alain poiché le nostre regole non consentono la rappresentazione di tentativi di suicidio”.

La decisione di Facebook

Facebook ha dunque preso una decisione netta, a dir poco inaspettata. Bloccare il live streaming di Alain Cocq per via delle regole del noto social network che non consentono la rappresentazione di tentativi di suicidio. In realtà, quella di Alain, è una vera e propria battaglia. L’uomo, sta cercando di evidenziare come sia assolutamente sbagliato, ad oggi, che un Paese come la Francia abbia delle leggi così ingiuste sulla fine vita.

Il post di Cocq

Facebook mi sta impedendo di trasmettere video fino all’8 settembre – ha scritto Coqc sul suo profilo Facebook – ora tocca a voi”. Per poi aggiungere un lungo post: ”Non fate mancare a Facebook di far sapere cosa pensate dei suoi metodi di ingiusta discriminazione, di ostacolo alla libertà di espressione, un diritto che è tuttavia imprescrittibile a qualsiasi cittadino francese ed europeo.

Invitate i vostri deputati francesi ed europei, i vostri senatori, il governo, la Presidenza della Repubblica a protestare contro la violazione di questo diritto fondamentale da parte di Facebook, in modo che cessi immediatamente”.


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