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La vita e la carriera dell’indomito cantautore Franco Califano

Perché la vita del Califfo non si è sempre e solo incentrata su quella privata, ricca di pettegolezzi e sregolatezze, ma anche piena di successi: la sua carriera vanta di 32 album pubblicati e più di 1000 opere tra poesie e canzoni

Tutto il resto è noia, non è solo una canzone ma è il marchio di fabbrica di Franco Califano. Questo celebre e casinista cantautore ha sempre riscontrato un forte successo nel panorama italiano, inoltre, gli incontri lavorativi, hanno forgiato le sue passioni e le sue mille avventure, tutte trasmesse, attraverso i suoi versi.

Perché la vita del Califfo non si è sempre e solo incentrata su quella privata, ricca di pettegolezzi e sregolatezze, ma anche piena di successi, infatti, durante la sua carriera ha pubblicato 32 album e scritto all’incirca più di 1 000 opere tra poesie e canzoni.

“Sono sempre andato a letto cinque minuti più tardi degli altri, per avere cinque minuti in più da raccontare…”

Tutto il resto è noia: la vita dell’insaziabile Franco Califano

Franco Califano, nasce il 14 settembre del 1938, a Tripoli (Libia). Franco era nato in Libia perché il padre svolgeva il servizio militare in quel periodo, infatti, la famiglia del Califfo, proveniva dalla Campania.

Il padre, Salvatore era di Pagani, mentre la mamma Jolanda Ianniello era di Nocera Inferiore, Franco aveva inoltre una sorella più grande, Liliana.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale la famiglia rientrò a Nocera Inferiore dove risiedette per alcuni anni, dopo la fine della guerra, la famiglia si trasferì definitivamente a Roma, dove nacque anche l’ultimo fratello del Califfo, Guido. Qui, dovrà affrontare il primo grande trauma della sua vita: la scomparsa prematura del padre.

L’infanzia venne trascorsa, prevalentemente, in collegi ecclesiastici per volere dei suoi genitori, tra i quali il Collegio Sant’Andrea ad Amalfi. Durante l’adolescenza, invece, iniziò a frequentare un corso serale di ragioneria, perché letteralmente rapito dalla vita notturna non riusciva a essere presentabili ai corsi mattutini.

È proprio in questo periodo che inizia a scrivere poesie ma, dopo aver preso coscienza che scrivere versi non gli avrebbe fruttato il guadagno sperato, cominciò a scrivere testi di canzoni che lo portarono a sperimentare differenti generi musicali: dalle ballate popolari agli standard americani.

Durante alcuni anni trascorsi nella città milanese, iniziò ad occuparsi dei fotoromanzi.

La carriera come paroliere e cantante

La sua carriera iniziale come poeta non fruttava, per tali motivi decise di diventare un paroliere, adattando le sue opere perché diventassero dei testi musicali.

Numerosi furono i suoi testi, cantati dalle più importanti voci dell’panorama italiano:

  • Per Bruno Martino: E la chiamano estate scritta nel 1965 insieme a Laura Zanin;
  • Per Ornella Vanoni scrisse: La musica è finita,nel 1967, insieme a Nicola Salerno e musicata da Umberto Bindi; Una ragione di più, scritta insieme a Mino Reitano; Quando arrivi tu, scritta con Mauro Pagani e Sto con lui scritta con la stessa Ornella Vanoni.
  • Per Mia Martini, scrisse: Minuetto, scritta in coppia con Dario Baldan Bembo; La nevicata del ’56 scritta insieme a Carla Vistarini e Luigi Lopez e Il guerriero, scritta con Maurizio Piccoli;
  • Per Peppino di Capri: Un grande amore e niente più, vincitrice del Festival di Sanremo del 1973;
  • Per Edoardo Vianello e Wilma Goich: Semo gente de borgata e Da molto lontano 
  • Per Caterina Caselli: Le ali della gioventù, Che strano amore e Un po’ di te;
  • Per i Ricchi e Poveri: In questa città, scritta con Edoardo Vianello e i fratelli Capuano, compose anche molte tracce dell’album di debutto del gruppo;
  • Per Alice: La festa mia, ancora col nome anagrafico Carla Bissi;
  • Per Loretta Goggi: Le notti d’agosto, Ce stanno altre cose, M’ama non m’ama;
  • Per Daniela Goggi: Tu e l’estate;
  • Per Mina Amanti di valore (1973), scrisse l’intero album con musiche composte da Carlo Pes;
  • Per Patty Pravo: Io so amare così (2019), inedito lasciato in eredità alla cantante veneziana nel proprio testamento artistico e completato nella parte musicale da Frank Del Giudice.


Il successo come cantante arriva, invece, nel 1976, quando pubblica il suo album Tutto il resto è noia, i brani più emblematici sono: Tutto il resto è noia, Me ‘nnammoro de te e Bimba Mia.



Altri album pubblicati dal cantante sono: …tuo Califano (1980), La mia libertà (1981) e Impronte digitali (1984). Le sue canzoni conquistano le nuove generazioni, i brani rispecchiano la vita audace del Maestro, aumentando così la sua fama di latin lover.

Altre attività del cantautore

All’attività di cantautore si aggiungono quelle di produttore discografico, di attore, di scrittore e negli ultimi anni della sua carriera quella di personaggio televisivo.

Come produttore discografico riscosse molto successo con artisti come: Ricchi e Poveri, Jo Chiarello, Stefano Rosso, Gino Santercole, Donatella Rettore, Pippo Franco, Gabriella Ferri e Giampiero Artegiani.

Dal 1979 in poi, lo vediamo nei film come: Gardenia, il giustiziere della mala (1979); Due strani papà (1984) con Pippo Franco, insieme al quale realizza anche la musica e i testi della colonna sonora; Viola bacia tutti (1998) e Questa notte è ancora nostra (2008).

Invece, come scrittore pubblica i libri: Ti perdo – Diario di un uomo da strada, Il cuore nel sesso, Sesso e sentimento e Calisutra – Storie di vita e casi dell’amore raccontati dal maestro.

Proprio nel momento migliore della sua carriera, il Califfo fu costretto a fermarsi per un clamoroso caso di errore giudiziario: il cantante, insieme a Renzo Tortora, furono condannati a tre anni e mezzo di carcere per porto abusivo di armi e traffico di stupefacenti.

Il processo si concluse con l’assoluzione dei due indagati, dopo questo breve rallentamento della sua carriera, il Califfo torna alla ribalta come personaggio televisivo negli anni 2000, un vate, senza mai dimenticare la passione per la musica, come dimostra la partecipazione al Festival di Sanremo nel 2005.

Una vita privata quasi leggendaria

Trasferitosi a Milano, il Califfo si sposò a 19 anni con Rita Di Tommaso, dalla relazione con la prima moglie nacque Silvia, la prima figlia.

La vita privata di Califano è costellata da tantissime leggende: durante la giovinezza, all’età di 13 anni, avrebbe avuto il suo primo rapporto con la mamma di un compagno di scuola; a 16 anni era già noto nei locali notturni mentre a 30 anni, visto il successo con le donne, decise di risolvere i suoi problemi economici offrendosi come accompagnatore. Ma solo per le belle donne, assicurava lui.

Addio al Califfo, la morte

Franco Califano è morto il 30 marzo del 2013 a 74 anni. A causare la morte è stato un arresto cardiaco che lo ha sorpreso nella sua villa ad Acilia.

Il Califfo venne sepolto al fianco dei suoi familiari al cimitero di Ardea, dove attualmente sorge un museo in memoria del Maestro mentre in provincia di Rieti esiste addirittura una piazza intitolare al cantante.

Sulla lapide, spicca l’incisione: Non escludo il ritorno, il brano scritto e presentato al Festiva di Sanremo nel 2005.


“E mentre parli la tua voce mi fa ricordare,
quando eravamo complici e ti portavo al mare,
ci sentivamo liberi di navigare…”


 

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