Cronaca

Frosinone, errore nel test del Dna: “Aspettavamo un maschietto, ma è nata una femminuccia”

La segnalazione per "negligenza nella valutazione e registrazione del sesso del neonato"

Una famiglia di Frosinone si è accorta dell’errore nel test del Dna solo dopo la nascita della figlia. La coppia è rimasta sorpresa dalla nascita della piccola, perché si aspettavano un maschietto. I neogenitori hanno fatto causa all’ospedale per negligenza.

Frosinone, errore nel test del Dna

Dopo la nascita della piccola, la famiglia ha sospettato uno scambio nelle culle dell’ospedale. Ma quel giorno c’era stato solo un parto. Così i genitori, molto premurosi e preoccupati, hanno pensato a possibili danni genetici. La giovane madre, alla fine, dopo analisi e indagini mediche ha capito di esser stata vittima di negligenza da parte del personale sanitario dell’ospedale Spaziani di Frosinone.

La segnalazione

Ora la donna ha presentato una segnalazione ufficiale per “negligenza nella valutazione e registrazione del sesso del neonato” e attende risposte. La bambina per fortuna sta bene e non ha alcuna delle conseguenze temute appena appresa la notizia che era una femmina.

La ricostruzione della vicenda

La famiglia della piccola neonata era convinta di avere un maschietto. Questa sicurezza deriva dal test del Dna fetale, che però ha l’1% di margine di errore, e durante le diverse ecografie c’era sempre stata la conferma che fosse un bambino.

Le dichiarazioni della mamma

La donna ha raccontato: “Ero in sala travaglio, forse per stemperare la tensione mi hanno chiesto chi nascesse, ho dato il nome, lo hanno scritto sulla cartella, abbiamo parlato di un maschietto finché è nato e io ero convinta che lo fosse”.

Invece no. Nessuno, in sala parto, si è accorto che in realtà era nata una bambina. Né l’ostetrica e le infermiere che hanno assistito e fatto il primo bagnetto, né il medico ginecologo, né il pediatra che pure ha visitato nell’imminenza la neonata scrivendo sulla cartella che era di sesso maschile e assegnando un codice apgar di 9 su 10. Si tratta di un esame che stabilisce le condizioni del bimbo appena partorito e da 7 a 10 certifica che è normale, vitale e sano. Nella cartella ci sono i parametri e un bel segno sulla lettera M riferita al sesso.

L’errore

In sala parto c’era anche il papà, emozionato come chiunque assista alla nascita di un figlio, fuori i nonni, tutti a festeggiare l’atteso nipote maschio. Aveva il braccialetto, come la mamma, e sulla culla era scritto proprio il nome che avevano scelto mesi prima. Sei ore dopo, però, la sorpresa.

Sono venuti ginecologo, pediatra e un’infermiera a dirmi che era femmina, la prima cosa che ho pensato è che avessero fatto uno scambio in culla, ma quel giorno c’era stata solo una nascita ed era impossibile. Allora ho chiesto se ci fossero problemi, pensavo al Dna maschile e ai genitali non sviluppati, ma per tutta risposta mi hanno detto che comprendevano la mia delusione perché avevo preparato tutto per un bambino e ora era una femmina”.

La madre: “Per me è stato destabilizzante sono passata dalla gioia a non capirci nulla, a pensare che potesse star male, hanno fatto l’ecografia genitale solo dopo mia insistenza e nonostante la bambina stesse bene hanno preferito la dimissione protetta, svolgendo altri esami nei giorni successivi, forse perché si erano resi conto ormai dell’errore”. La mamma e la piccola, per fortuna, stanno bene ma la loro storia ha dell’incredibile.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio