Cronaca

Studio conferma: fumo di sigaretta correlato a forme più gravi di Covid

Il fumo di sigaretta è legato alla trasmissione del coronavirus. Lo conferma lo studio condotto alla British Columbia University e al St. Paul’s Hospital di Vancouver, in Canada.

Fumo di sigaretta e coronavirus, lo studio

Lo studio dimostra che i fumatori e coloro che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) hanno generalmente livelli elevati di una molecola chiamata “enzima di conversione dell’angiotensina II” (ACE-2) e riconosciuta in precedenti studi come un punto d’accesso che consente a SARS-CoV-2 di entrare nelle cellule polmonari e causare l’infezione.

I soggetti più a rischio

Janice Leung, autrice dello studio, ha spiegato: “I pazienti con BPCO dovrebbero attenersi rigorosamente al distanziamento sociale e all’igiene delle mani consigliata per prevenire l’infezione. Abbiamo però scoperto che gli ex fumatori hanno livelli di ACE-2 simili rispetto a chi non ha mai acceso una sigaretta. Questo dato suggerisce che non c’è mai stato un momento migliore per smettere di fumare, anche per proteggersi da Covid-19″.


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