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Addio a Mihajlovic, un lungo applauso accoglie il feretro: “Ciao Sinisa, uno di noi”

Le esequie dell'ex calciatore serbo si sono celebrate alle 11.30, nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma

Si sono svolti oggi , lunedì 19 dicembre, i funerali di Sinisa Mihajlovic. Le esequie dell’ex calciatore serbo si sono celebrate alle 11.30, nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma. Ieri, domenica 18 dicembre, in Campidoglio è stata aperta la camera ardente fino alle 18. “Ciao Sinisa uno di noi”, lo striscione fuori la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri dove alle 11.30 si sono svolti i  funerali di Sinisa Mihajlovic.


funerali mijajlovic


Funerali di Sinisa Mihajlovic: la diretta

Già ieri alcuni ex calciatori di Mihajlovic come Soriano e Arnautovic erano andati alla camera ardente aperta in Campidoglio. In Chiesa c’è  la delegazione della Lazio con il ds Igli Tare, il tecnico Maurizuo Sarri e tutto lo staff dirigenziale. A fare l’ ingresso in chiesa per i funerali di Sinisa Mihajlovic, anche l’aquila Olimpia, simbolo del club, che è stata poi fatta uscire pochi minuti dopo. In chiesa anche il tecnico della Spal ed ex calciatore della Roma, Daniele De Rossi, e il cantante Gianni Morandi, grande tifoso del Bologna. Sono entrati nella basilica, tra gli altri, anche l’ex portiere della Lazio Luca Marchegiani e l’allenatore Serse Cosmi.

L’arrivo del feretro

Il feretro, seguito dalla moglie Arianna Rapaccioni e dai sei figli, alle 9.40 è stato trasportato dal Campidoglio, sede della camera ardente, nella Chiesa storica dove si svolgono le cerimonie ufficiali della Repubblica, stavolta scenario dell’addio a un «grande italiano», com’era Sinisa nato da madre croata e padre serbo ma dal 1992 nel campionato italiano (venne «acquistato» dalla Roma per 8,5 miliardi di lire). Ad accoglierlo un lungo e commosso applauso. Cerimonia celebrata dal cardinale Matteo Maria Zuppi arcivescovo di Bologna.

Verissimo: l’intervista a Sinisa Mihajlovic

L’ex allenatore, solo due anni fa si era mostrato felice di aver quasi sconfitto la malattia: ”Per adesso la sto vincendo, anche se devo fare attenzione. Sta andando tutto bene, non sto più prendendo il cortisone e questo è importante. Sono passati 78 giorni dal trapianto di midollo osseo e i primi 100 giorni sono i più critici. Poi dopo è tutto in discesa, bisogna avere pazienza ancora per una ventina di giorni ma superarli sarebbe già un bel traguardo. Sono molto contento, non ci sono state complicazioni gravi e va benissimo così”. 

Le chemioterapie e gli attacchi di panico

Poi, lo stesso ex allenatore e calciatore aveva confessato: “Adesso ho ripreso anche ad allenarmi un pochino per tornare in forze, perché dopo 4 mesi senza fare niente e prendendo 17 pastiglie al giorno mi sono un po’ gonfiato. Ho fatto tredici chemioterapie in cinque giorni, ma già dopo il terzo avevano annientato tutto.

Il primo ciclo è stato il più pesante, mi sono venuti anche degli attacchi di panico che non avevo mai avuto perché ero chiuso in una stanza con l’aria filtrata: non potevo uscire e stavo impazzendo. Volevo spaccare la finestra con una sedia, poi mia moglie e alcuni infermieri mi hanno fermato, mi hanno fatto una puntura e mi sono calmato”.

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