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La tradizione pasquale in Campania: il casatiello napoletano, storia e ricetta

La Campania ci regala sempre tantissime ricette e leccornie alle quali nessun italiano può rinunciare! Sono infatti tantissimi i prodotti che questa magica terra ci regala e sono altrettanto uniche le ricette che si tramandano da generazione in generazione

Nonostante questo periodo molto particolare, in cui siamo costretti a restare a casa, anche la Pasqua avrà quel sapore diverso, denso di novità, ma nonostante questi cambiamenti ci riesce davvero impossibile non affrontare il tutto con una ricca dose di tradizioni e di cucina tipica campana.

Con l’arrivo del giovedì Santo, le cucine campane sono prese letteralmente d’assalto, anche per chi è meno esperto della cucina potrà divertirsi non solo gustando ma anche provando a ricreare, quei prodotti tipici della nostra terra che, in questi giorni purtroppo, risulteranno davvero difficili da reperire.

La Campania ci regala sempre tantissime ricette e leccornie alle quali nessun italiano può rinunciare! Sono infatti tantissimi i prodotti che questa magica terra ci regala e sono altrettanto uniche le ricette che si tramandano da generazione in generazione.

Stiamo parlando del casatiello rustico salato, della pastiera di grano napoletana e della pastiera di riso salernitana.

Il Casatiello napoletano, ecco la storia

Il Casatiello ha origini antichissime, addirittura se ne trova una testimonianza nell’opera La gatta Cenerentola di scritta nel 1634 da Gianbattista Basile. Lo scrittore racconta il momento dei festeggiamenti dati dal Re per ritrovare quella fanciulla che aveva perso la scarpetta e che gli aveva rubato il cuore.

“E’ venuto lo juorno destenato oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n’asserceto formato”.

Questa è una delle tante testimonianze, ma si pensa che il Casatiello abbia vita ancor più antica, si pensa, infatti, a quando Napoli, era chiamata dagli antichi greci Neapolis. Ci sono diverse testimonianze di pani conditi con vari ingredienti già nella letteratura greca e poi romana.

Questa prelibatezza, ricca di diversi tipi di salumi (quali mortadella, prosciutto cotto e altri) con l’aggiunta di pecorino romano, parmigiano, strutto e ciccioli di maiale era un piatto molto ricco e come tale veniva preparato in occasioni speciali come la festa pasquale.

Il termine casatiello deriva dal latino caseus e dal napoletano caso, entrambe le derivazioni stanno ad indicare la parola formaggio; che richiama la cospicua presenza di questo ingrediente all’interno del rustico.

Uno dei tanti piatti tradizionali cristiani che rimandano ai classici simboli pagani, ma questa non è una cosa strana se pensiamo che i nostri antichi discendenti prima di essere cristiani erano pagani provenienti dalla Grecia o da qualche altra regione del Mediterraneo antico.

Questo cestino di pasta di pane a forma di ciambella ripieno è ricchissimo ed è un vero e proprio Re delle torte rustiche: ma come si prepara?


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Il Casatiello, ecco la ricetta

Ecco gli ingredienti per l’impasto, il ripieno e la decorazione.

Per l’impasto (stampo a ciambella di 24 cm di diametro):

  • 375 g acqua
  • 650 g farina 00
  • 10 g lievito di birra fresco* 
  • 15 g sale fino
  • Pepe nero q.b.
  • 25 g strutto 
  • 25 g olio extravergine d’oliva 

Per il ripieno:

  • 150 g salame napoletano 
  • 150 g formaggio pecorino 

Per la decorazione si richiedono:

  • 4 uova

*per chi non riuscisse a reperire il lievito fresco nei supermercati, ecco qui la ricetta per il lievito home made (fatto in casa). Gli ingredienti per 70 gr di lievito di birra fresco, sono:

  • 1/2 cucchiaio di farina 00
  • 1/2 cucchiaio di zucchero
  • 150 ml di birra

Procedimento:

Impastare e lasciare riposare tutta la notte a temperatura ambiente.


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