Cronaca

Gaza, lanciati 700 razzi su Israele: sale il numero delle vittime

Sale il bilancio di sangue dei raid israeliani che hanno colpito 220 obiettivi nella Striscia di Gaza dove sono stati uccisi 21 palestinesi, due dei quali nel pomeriggio.

Gaza, lanciati 700 razzi su Israele

Fra le vittime anche una donna incinta e la figlia di 14 mesi, una notizia che Israele ha smentito, citando l’esplosione di un razzo di Hamas difettoso come causa della loro morte.

Sul fronte di Tel Aviv si lamentano invece quattro morti. Cifre pesantissime che alimentano venti di guerra come non accadeva da tempo sia pure grazie a una fragile tregua.

Una domenica ancora ad altissima tensione. Sono stati 180 i razzi lanciati solo questa notte da Gaza contro Israele: in tutto da ieri ne sono arrivati 700. Lo hanno detto fonti della difesa israeliana secondo cui sono stati 60 gli obiettivi sia di Hamas sia della Jihad islamica colpiti in risposta dall’esercito nella Striscia.

Continuano a suonare le sirene di allarme in tutto il sud di Israele. Il governo israeliano si è riunito in mattinata per esaminare la situazione in corso con Gaza e subito dopo il premier Benyamin Netanyahu ha presieduto una riunione del Consiglio di difesa.

Durante i duri bombardamenti palestinesi di oggi un razzo sparato da Gaza ha centrato l’ospedale israeliano di Ashkelon arrecando danni al suo dipartimento oncologico.

Lo riferiscono i media. Una parte di quell’ospedale opera peraltro sotto terra. Al suo interno i medici si stanno prodigando per salvare due feriti molto gravi: un manovale colpito in una fabbrica, e una donna la cui automobile è stata centrata da un razzo.

L’esercito israeliano in risposta ha attaccato obiettivi a Khan Younes nel sud della Striscia. Sirene di allarme anche ad Arad, nel centro di Israele a Rehovot, a circa 20 chilometri a sud da Tel Aviv, ed anche a Beer Sheba, nel Negev. L’iron Dome ha intercettato alcuni dei razzi diretti ad Ashkelon.

Le vittime

Un uomo di 58 anni, Moshe Agadi, è rimasto ucciso da un razzo palestinese che ha colpito la sua casa ad Ashkelon, nel sud di Israele, intorno alle 2:30 di stanotte. L’uomo, secondo quanto ha raccontato il fratello Shmuel alla Radio Israeliana, era andato a fumare una sigaretta, e sorpreso dai razzi, non ha fatto in tempo a raggiungere il rifugio. «Hanno cercato di rianimarlo – ha spiegato il fratello – ma non c’è stato nulla da fare».

Oltre 200 razzi da Gaza su Israele, nuovi raid di Netanyahu: uccise neonata e donna incinta nella Striscia. Accuse alla Jihad

«La neonata e la donna palestinese incinta che hanno perso la vita ieri non sono state uccise in attacchi israeliani ma da armi difettose di Hamas o Jihad islamica». Lo ha detto il portavoce militare israeliano Jonathan Conricus ai giornalisti stranieri riferendosi a quanto accaduto ieri nel nord della Striscia. «Un evento triste e tragico – ha continuato – ma non sono state uccise da armi israeliane». Conricus ha confermato l’invio al confine della 7/a brigata corazzata israeliana a cui potrebbero essere affidate «missioni offensive».

Conricus ha poi precisato che nelle ultime 24 ore da Gaza sono stati lanciati verso Israele 450 razzi e colpi di mortaio. Il sistema israeliano di difesa Iron Dome ha intercettato 150 razzi, mentre molti altri sono caduti in aree aperte. Israele – ha proseguito – ha colpito a Gaza 200 obiettivi militari di Hamas e della Jihad islamica.

Anche gli edifici civili colpiti rappresentavano, secondo Israele, obiettivi legittimi «perché al loro interno si svolgevano attività militari». Nelle ultime ore, ha reso noto, tre miliziani palestinesi sono stati uccisi e con essi sale ad 8 il numero dei miliziani uccisi in questa tornata di violenze. Al momento attuale, ha detto Conricus, Israele non prevede di richiamare in servizio i suoi riservisti, fatta eccezione per quanti operano nelle batterie di difesa Iron Dome.

L’Onu

L’inviato dell’Onu in Medio Oriente Nickolay Maldenov ha condannato «il continuo lancio di razzi da Gaza». «Già si sono perse abbastanza vite di palestinesi e israeliani. Persone sono state ferite e – ha detto su twitter – case danneggiate e distrutte. È tempo di far scendere l’escalation e di ritornare alle intese dei passati pochi mesi fa prima che sia troppo tardi».

Gli Stati Uniti

Israele ha «tutto il diritto di difendersi». Lo afferma il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, in un’intervista a Fox, definendo le tensioni con Gaza «serie». «Mi auguro si possa tornare al cessate il fuoco che è durato per settimane».

L’Italia

Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, «condanna con fermezza il lancio di razzi verso il territorio israeliano, ribadisce che Israele, al pari di ogni Stato, ha diritto all’autodifesa e rinnova, a nome dell’Italia, un forte appello affinché cessino le aggressioni e le violenze»: è quanto si legge in una nota della Farnesina.

Il ministero, prosegue la nota, «segue con attenzione e preoccupazione il grave riacutizzarsi delle tensioni a Gaza che, come già accaduto molte volte in passato, mettono a repentaglio tante persone».

L’Ucei

Il Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, riunito in queste ore a Roma, esprime in una nota unitaria «sdegno ed estrema preoccupazione per i violenti attacchi che sta subendo in queste ore la popolazione civile israeliana, costretta a confrontarsi con una incessante pioggia di quasi 500 missili e ordigni lanciati indiscriminatamente dalle varie organizzazioni terroristiche che colpiscono dalla Striscia di Gaza».

«Il Consiglio Ucei – prosegue la nota – oltre ad esprimere il proprio cordoglio e la propria vicinanza alle famiglie delle vittime, invita il governo e le autorità italiane a esercitare la massima vigilanza in modo che il nostro Paese possa portare, come vuole la sua vocazione, un contributo determinante di pace, moderazione e rispetto del diritto internazionale nel bacino del Mediterraneo».

«Il Consiglio auspica che i mezzi di comunicazione italiani si dimostrino capaci di riferire in maniera trasparente ed equilibrata quello che sta avvenendo, evitando le distorsioni più volte registrate in passato che rendono difficile all’opinione pubblica italiana una reale comprensione di quanto sta accadendo.

Il Consiglio registra con sollievo il fatto che le strutture comunitarie ebraiche italiane, a cominciare da quelle della realtà romana, stiano mettendo a disposizione della popolazione civile israeliana colpita dagli attacchi ogni risorsa e ogni capacità di assistenza e di accoglienza», conclude la nota.

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