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Gianni Cerqueti va in pensione dopo 34 anni come voce dello sport in Rai

Gianni Cerqueti, voce storica delle telecronache che hanno raccontato le imprese della Nazionale come dei club, è andato in pensione domenica 28 febbraio

Gianni Cerqueti, voce storica delle telecronache che hanno raccontato le imprese della Nazionale come dei club, è andato in pensione domenica 28 febbraio. Dopo oltre 40 anni di professione, 34 dei quali trascorsi in Rai. A salutarlo è stato il collega Aurelio Capaldi, dopo una lunga esperienza lavorativa condotta con “autorevolezza, competenza e precisione”. Sorridenti nella foto postata sui social, porgono il gomito che di questi tempi di pandemia vale un abbraccio.

Gianni Cerqueti va in pensione: è stato un volto storico dello sport in Rai

Oltre 40 anni di professione, 34 dei quali trascorsi in Rai. Gianni Cerqueti, voce storica delle telecronache che hanno raccontato le imprese della Nazionale come dei club, va in pensione. È il collega Aurelio Capaldi a salutarne “l’ultima domenica di lavoro” dopo una lunga esperienza lavorativa condotta con “autorevolezza, competenza e precisione”. Sorridenti, porgono il gomito che di questi tempi vale un abbraccio. Di più non si può ma è un dettaglio che non cancella l’affetto e la stima nei confronti dell’uomo e del giornalista che fece il suo esordio dinanzi ai microfoni nel 1988, quando narrò le gesta della Sampdoria nella sfida di Coppa delle Coppe contro il Carl Zeiss Jena.

Chi è Gianni Cerqueti

Gianni Cerqueti, all’anagrafe Giovanni Cerqueti (Roma, 26 maggio 1958), è un giornalista e telecronista sportivo italiano.

La carriera di Gianni Cerqueti

Si avvicina presto al mondo del giornalismo sportivo, lavorando dapprima in una piccola emittente romana, Videouno, e poi approdando in Rai come conduttore del notiziario sportivo del TG 3 Derby, alternandosi con Ivana Vaccari, Silvio Sarta e Fabio Cortese. La sua prima telecronaca diretta calcistica in Rai ̬ Carl Zeiss Jena РSampdoria, incontro di Coppa delle Coppe giocatosi il 26 ottobre 1988.

Nel 1994 affianca Bruno Pizzul nella semifinale di USA ’94 Bulgaria-Italia; nel 1995 conduce con Paola Ferrari la trasmissione sportiva Dribbling su Rai 2, in seguito diviene un volto noto di 90º minuto, e a lui viene spesso affidata la partita di cartello di Serie A tra quelle giocate al pomeriggio. Nel 1998 segue il Giro d’Italia di ciclismo con collegamenti dalla moto.

Dopo i Mondiali nippo-coreani del 2002 e il pensionamento di Bruno Pizzul, diviene con Stefano Bizzotto la voce per le partite della Nazionale azzurra: nel 2003, col passaggio del collega agli incontri dell’Under 21, rimane l’unico commentatore della rappresentativa italiana venendo poi sostituito da Marco Civoli dopo l’Europeo 2004.Rimpiazza quest’ultimo, inviato a Pechino per i Giochi olimpici, in occasione dell’amichevole con l’Austria del 20 agosto 2008.

Dalla stagione 2006-2007, che vede il ritorno in Rai della UEFA Champions League, e fino alla stagione 2011-2012, è assieme a Carlo Nesti e Stefano Bizzotto uno dei telecronisti ufficiali degli incontri del mercoledì trasmessi in prima serata su Raiuno e Raidue.

Ha commentato quindi tutte le finali di quel periodo, compresi i successi del Milan nel 2007 sul Liverpool ad Atene e dell’Inter nel 2010 sul Bayern Monaco a Madrid. Nonostante sia stato sostituito dopo poco tempo alle cronache della Nazionale, è di fatto la prima voce Rai del calcio di club: a lui vengono affidate anche le principali partite, finali comprese, della Coppa Italia e della Supercoppa. Dal 2013 è uno degli opinionisti fissi di Zona11pm. È uno degli ospiti fissi nei post-partita a Il grande match per il Campionato europeo di calcio 2016. All’interno della trasmissione “Zona 7 Europei” la sua rubrica social #chiediloagianni [4] ottiene grandi consensi.

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