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Gigliola Cinquetti: biografia, carriera e grandi successi della celebre cantante italiana

I suoi singoli sono noti in tutti il mondo, ha infatti inciso la sua canzone più famosa, "Non ho l'età", in otto lingue diverse

Gigliola Cinquetti, all’anagrafe Giliola Cinquetti, è una cantante, attrice e conduttrice televisiva italiana.

Ha pubblicato i suoi singoli in tutto il mondo, incidendo in otto lingue diverse, la canzone Non ho l’età ha venduto più di quattro milioni di copie in tutta Europa. I suoi singoli sono stati pubblicati in 120 paesi, ed è una delle poche cantanti italiane ad essere entrate in classifica in Gran Bretagna (le altre sono Rita PavoneIvana SpagnaSabrina SalernoRaffaella CarràAlexia, GalaMoony e Neja) .

Gigliola Cinquetti, vita e carriera

Gigliola Cinquetti nasce a Cerro Veronese il 20 dicembre 1947, celebre per aver vinto, a soli 16 anni, il Concorso di Voci Nuove di Castrocaro con due delicatissimi brani “Sull’acqua” e “Le strade di notte” di Giorgio Gaber.

Nel 1964 trionfa al XIV Festival di Sanremo con l’ormai celeberrimo brano che le resterà addosso per sempre: “Non ho l’età“. Il 21 marzo a Copenaghen conquista con lo stesso brano, anche l’Eurofestival.

L’anno successivo a Napoli (Canzonissima 1964), porta in finalissima ben due brani “Non ho l’età” che conquista il secondo posto e “Anema e core” (quarta). Nel 1966 in coppia con Domenico Modugno bissa il successo a Sanremo. Il brano è uno dei più belli interpretati da Gigliola “Dio, come ti amo“.

Con “Alle porte del sole” trionfa a Canzonissima 1973. All’Eurofestival, una vittoria sfuggita per 6 punti, è seconda con “Si” e a settembre vince la “Gondola d’oro” per aver venduto, nell’anno, il maggior numero di dischi con l’LP “Stasera ballo liscio“. Dopo un’assenza di 12 anni ritorna a Sanremo nel 1985 e conquista il terzo posto con “Chiamalo amore“.

Le presenze al Festival saranno ben 12. Oltre alle già citate: “Ho bisogno di vederti” (1965) – “Sera” (di Roberto Vecchioni, 1968) – “La pioggia” (un successo mondiale, 1969) – “Romantico blues” (1970) – “Rose nel buio” (1971) – “Gira l’amore (Caro Bebè)” (1972) – “Mistero” (di Claudio Mattone, 1973) – “Ciao” (1989) – “Giovane vecchio cuore” (di Giorgio Faletti, 1995).

Nel corso della sua carriera Gigliola Cinquetti ha partecipato alle più grandi manifestazioni musicali che dagli anni ’60 si sono svolte in Italia. Oltre all’Eurofestival ed a Sanremo ricordiamo “Canzonissima“, “Il Disco per l’Estate“, la “Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia“, il “Canteuropa“, il “Festivalbar“, “Premiatissima” e “Una Rotonda sul mare“.

Dal 1964 Gigliola Cinquetti è stata inoltre protagonista e primadonna di varietà televisivi di grande successo: “Jonny 7” (1964) , “Io, Gigliola” (1966), “Senza Rete” (nelle edizioni del 1969, 1972, 1974), “Arancia e limone” (1970), “Ma l’amore sì” (1970), “Vino, whisky e chewing gum” (1974), “Compagnia stabile della canzone” (1975), “L’amico della notte” (1977). Un grande ritorno nell’edizione 1982/83 di “Portobello” e il suo “Concerto a Verona” (1989 per festeggiare i 25 anni di carriera).

Non molti sanno che Gigliola Cinquetti è anche autrice di molte canzoni, alcune delle quali ha anche inciso. È il caso di “Un momento fa” e “Lasciarsi d’inverno” composte insieme al maestro Enrico Simonetti, “Gli sfrattati” e “Serenade pour deux amours” incisa e pubblicata solo per il mercato giapponese. Altri brani sono chiusi in un cassetto: si conoscono alcuni titoli di questi inediti “I cavalli della giostra” e “La superbia“.

Altro percorso artistico seguito da Gigliola è quello della conduzione di programmi televisivi. L’eleganza, lo stile e la classe hanno sempre contraddistinto questo suo ruolo fin dal primo programma pomeridiano del 1981 “Io sabato“.

Ha presentato più edizioni del “Concorso voci nuove di Castrocaro” nel corso dei quali ha “battezzato” personaggi come Eros Ramazzotti e Zucchero, per giungere alla grande conduzione dell'”Eufofestival” nel 1991.

La carriera cinematografica

Dopo alcune partecipazioni a film musicali, nel 1966 Gigliola Cinquetti è protagonista di “Dio, come ti amo” (oggi film cult del genere, in Brasile è stato proiettato per 30 anni nella stessa sala cinematografica) e subito dopo di “Testa di rapa”. Questo film ottiene un prestigioso riconoscimento, vince il Leone d’argento al Festival del Cinema di Venezia nella sezione ragazzi, ma un’incomprensibile censura ne vieta la proiezione.

Più recentemente è stata nel cast del film di Pupi Avati “I Cavalieri che fecero l’impresa”. In TV nel 1968 interpreta il ruolo di Zanze nella riduzione televisiva de “Le mie prigioni”, ed è Dorina in “Addio giovinezza”. Un ruolo drammatico nel 1971, “Il Bivio”, ed un’altra bella prova la fornisce in una delle fiction di maggior successo della TV “Commesse” (1999), non dimenticando la bellissima esperienza teatrale in “L’uomo che inventò la televisione” assieme a Pippo Baudo e Lello Arena.

Diplomata al Liceo Artistico di Verona (conseguì persino l’abilitazione all’insegnamento) Gigliola ha sempre amato la pittura e l’Arte. Ha anche realizzato alcune copertine di suoi dischi come “La Bohème” e “Mistero”. Nel 1973 inizia una collaborazione con lo scrittore di favole per bambini Umbertino di Caprio ed illustra per lui il libro “Il pescastelle”. Tale collaborazione ne produrrà, nel 1976, un secondo: “Inchiostrino”.

Il grande ritorno televisivo

Nel 1981, dopo una lunga assenza dalle scene a seguito del matrimonio con il giornalista Luciano Teodori e la nascita del primo figlio Giovanni, Gigliola ritorna in TV in un ruolo completamente nuovo per lei, quello della giornalista televisiva nel programma di Federico FazzuoliLinea verde“.

Scrive per diversi giornali e nel 1996 RAI International le affida un programma estivo in cinque puntate dal titolo “Donne – Viaggio nella storia delle donne italiane“. Nel 1998 SAT 2000 propone a Gigliola di condurre un talk-show quotidiano dal titolo “Vivendo Parlando” che avrà ben quattro edizioni.

Con il giornale “L’Arena” instaura una collaborazione che dura cinque anni con la rubrica fissa “Pensieri al video” che compare ogni mercoledì sulle pagine dedicate alla cultura. Nel 2004 ha condotto “Di che sogno sei” su RAISAT EXTRA (aprile/luglio 2004), un magazine di attualità del quale è stata anche ideatrice.

Il grande successo della canzone “Non ho l’età”

Dopo la vittoria a Sanremo, “Non ho l’età“, diventerà una bandiera, un inno per le mamme, le nonne, i papà d’Italia e di mezzo mondo grazie anche alla vittoria dell’Eurofestival. E’ l’inizio di un clamoroso successo internazionale.

Tournées trionfali, con le televisioni e le radio a contendersela. Un trionfo anche all’Olympia di Parigi, il tempio della musica leggera internazionale. Milioni i dischi venduti da Gigliola in tutto il mondo.

Non ho l’età” sarà tradotta in diverse lingue, sempre interpretata da lei e conquisterà le classifiche di mezzo mondo. Sarà, insieme a “Volare” e qualche altra, la canzone italiana (interpretata da un artista italiano) più conosciuta e più venduta nel mondo.



Curiosità

  • Giorgio Scerbanenco nel suo romanzo del 1969, I milanesi ammazzano al sabato, cita la cantante: il disco preferito di Donatella Berzaghi è infatti Giuseppe in Pennsylvania, e anche il personaggio principale Duca Lamberti la conosce e la canterella in ufficio.

“Dalla fessura del mangiadischi usciva ancora il disco che preferiva, Giuseppe in Pennsylvania, era cantato da Gigliola Cinquetti, che anche lui canterellava in ufficio, avendola sentita infinite volte: Giuseppe in Pennsylvania cosa fai?”.

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